Sono solo lacrime

311 20 9
                                    


Le voci mie e di Gianluca risuonano nell'auto mentre di sottofondo c'è una canzone che sappiamo entrambi, la canticchiamo anche fin troppo bene ed è allora che penso che Il Volo potrebbe rinascere,  che saremmo anche più bravi rispetto a qualche anno fa, che quei musicisti non hanno poi tutti i torti: insieme siamo qualcosa di raro, unico, inimitabile.

Il pranzo è andato benissimo, la mia mente pensava solo al sushi che avevo nel piatto e ai discorsi di Gianluca, mi sono sentito più leggero per qualche attimo e mi sembra che anche Gianluca abbia provato tutto questo.
Lo vedo il suo sorriso mentre canta, mentre cantiamo liberi dalla preoccupazione di essere impeccabili nell intonazione.

Continuiamo a vagare in auto senza meta, forse solo per il gusto di sentire un po' di musica insieme fin quando non ci fermiamo poco lontano da casa mia.

Gian <<per fortuna eri anche tu libero oggi, non cantavamo così da un botto >> annuisco sorridendo

Io <<mi piace quando cantiamo insieme, la tua voce è più morbida della mia,  stanno bene insieme>>

Gian <<sì, anche a stomaco pieno canti da paura, davvero in modo pazzesco>> mi sorride con quella sua tipica dolcezza mista a bontà.

Io <<cantare è la sola cosa che mi fa sempre bene, la musica è l'unica che non ni tradirebbe mai>>

Gian <<sono d'accordo con te>> sorride, appoggia la testa contro il sedile chiudendo gli occhi.

Resto a guardare per qualche minuto fuori dal finestrino, mi perdo in pensieri confusi chiudendo poco dopo anche io le palpebre.

Gian <<chissà Ile che fa, dov'è>> fingo di non dar importanza a quella frase, fingo di non avere la risposta per proteggerlo, proteggerlo ancora un poco.

Gian <<non mi ha più cercato da prima di pranzo, ora la contatto io>> lo sento dire, vorrei dirgli di lasciar perdere, di non cercarla e vorrei anche rassicurarlo ma non lo faccio, non voglio coprire Ignazio, Ilenia e tutto quello che forse stanno ricostruendo.

Gian <<secondo te mi risponde? >> mi fa tenerezza Gianluca delle volte, è sempre così, da quando l'ho conosciuto, è sempre bisognoso di una parola bella, di un poco di calore, di conforto.

Io <<penso di sì>> lo vedo sorridere ma è sorriso quasi forzato, molto simile ai miei

Gian << sai, vorrei poter sorridere sentendo il cuore leggero>> mi confida prima che il suo cellulare vibri.

Gian <<è Ile>> si affretta a leggere quelle poche righe che gli fanno gonfiare immediatamente gli occhi di lacrime.

Io <<ehy...Gianlù>>

Gian <<non ci credo, cazzo>> trattiene a fatica un singhiozzo, gli tremano le mani e riesco facilmente a prendere il suo cellulare leggendo tutto quello che in realtà già avevo capito.

"Sono in giro con la bambina e Ignazio, abbiamo pranzato insieme. Poi ti spiego" è questo ciò da cui ho tentanto di tenerlo lontano e che ora lo sta ferendo inevitabilmente.

Non dico nulla, non mi smuove questa notizia e probabilmente è proprio per questo che Gianluca mi guarda.

Gian <<lo sapevi? >> chiede provando ad asciugare le lacrime.

Io <<sì, diciamo che l'ho capito...se non te l'ho detto è solo perché non volevo vederti star male, non te lo meriti>>

Gian <<tenermi all'oscuro di tutto non è che mi faccia molto meglio, non trovi? Mi avevi detto che mi riferivi tutto>>

Potremmo ritornare-PBDove le storie prendono vita. Scoprilo ora