Consapevolmente

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Mi sveglio per una dolce carezza sulla guancia, sento un braccio attorno al mio busto e mi ritrovo ad aprire appena gli occhi trovando quelli di Ignazio.

Siamo vicini, il mio naso a un palmo dal suo e le gambe intrecciate, come sempre,  come se nulla fosse accaduto.

Io <<è tardi>> mugugno guardando l'orario e accorgendomi che tra poche ore devo essere in teatro

Igna <<Piero...>> mi accarezza nuovamente la guancia quasi a volermi rasserenare

Io <<devo scappare a Venezia ok? Tu resta a letto. Riposa ancora un poco>> non lo sfioro, non riesco a fare finta di niente e mi alzo vestendomi rapidamente sotto il suo sguardo.

Igna <<grazie per stanotte>>

Non rispondo, mi affretto a prendere il cellulare e a infilare le scarpe

Io <<mi raccomando di non fare altre minchiate>> è abbastanza freddo il mio tono e non gli do particolari attenzioni.

Igna <<posso chiamarti? Possiamo sentirc...

Io <<non voglio distrazioni. Ora vado>> dico in fretta per non lasciarmi tradire dallo sguardo e dai gesti. Esco subito di casa e torno in auto a Venezia.

Cerco di lasciarmi tutto alle spalle, di non pensare a quanto anche solo averlo vicino mi faccia bene benché sia un cretino capace di mettersi solo nei guai.

La giornata procede nel migliore dei modi, riesco a dare tutto me stesso nelle prove, riesco a esser sereno nonostante eviti di rispondere alle chiamate di Ignazio. Non posso farmi del male, non posso pensare sempre e solo a lui mettendo da parte le mie priorità.

Spero che stia bene, che riesca a capire davvero cosa cerca, cosa lo rende felice. Sarei disposto anche a farmi da parte se la sua felicità non dovessi essere io, serei disposto a tutto pur di vederlo star bene, a tutto tranne che ad annullarmi per lui.

Esco stanco dal teatro, l'unica cosa che voglio è stendermi sul letto e riposare, riposare tanto ed è proprio ciò che faccio dopo aver mangiato un semplice panino.

E il giorno dopo mi sveglio più energico di ieri.
I giorni sembrano meno monotoni di quanto potessi pensare, provare ore e ore non mi pesa, mi rende contento anche se una parte del mio cuore è sempre lontana, sempre accanto a Ignazio che dopo ieri non mi ha neanche più chiamato.
Si vede che non ci teneva abbastanza a sentirmi o ha pensato che davvero non volevo avere nulla a che fare con lui, la verità è che avrei ceduto se avesse continuato a dimostrarmi qualcosa che non sia solo gratitudine per averlo aiutato ancora una volta.

Finisco le prove più tardi del solito, sono davvero affamato e non vedo l'ora di trovare una trattoria per rilassarmi un attimo.
Mi trovo fuori dal teatro in compagnia dei miei pensieri quando un volto familiare spunta al mio fianco

Io <<tu sei pazzo>> il sorriso spunta improvvisamente sul mio volto.

Il mio Ignazio, qui davanti a me, qui ad aspettarmi

Igna <<pensavo finissi prima>>

Io <<mi sono trattenuto più del solito...tu? Che ci fai qui? Non avevi di meglio da fare?>> gli dico fissando i suoi occhi scuri

Igna <<diciamo che volevo vederti>>

Io <<e ora che mi hai visto?>> dico senza opporre resistenza quando mi accarezza la spalla

Igna <<possiamo parlare...

Io <<io sto morendo di fame in realtà>> lo sento ridere, vedo i suoi occhi diventare piccoli e le fossette sulle guance. È questo l' Ignazio di cui mi sono innamorato ed è proprio questo Ignazio che non voglio perdere

Potremmo ritornare-PBDove le storie prendono vita. Scoprilo ora