Tu che resti nella sventura

524 28 7
                                    


Nel salone quella melodia che sto suonando da un po' di tempo: "a mano a mano", solo piano, nella mia testa ci sono le voci mia e di Ignazio. Nel cuore un senso di serenità anche a causa di questi ultimi giorni in cui il direttore Vincenzo è partito e veniamo seguiti da Danilo, un musicista affermato ed estremamente bravo.

Ho avuto in questa ultima settimana alcune soddisfazioni personali, mi sono sentito vocalmente bravo e incoraggiato da diverse testate giornalistiche che mi considerano migliore del tenore che avevo sostituito.

Serena è l'unica che mi è stata abbastanza vicina, Ignazio si fa sentire, come prevedevo,  poco e nulla mentre Gianluca ,anche se disponibile a una chiacchierata telefonica, è materialmente distante.

Serena è partita oggi, il suo lavoro da grafico-pubblicitario in ambito di moda la rende soddisfatta e non posso che esser fiero di lei per i traguardi che riesce a raggiungere.

Anche oggi facciamo le prove e, nonostante la mia sia solo una misera parte, vogliono che sia presente.

Indosso la mia giacca in pelle ed esco andando in teatro.

Danilo è già lì, pronto anche stasera ad ascoltarci.

Canticchio nella mia mente tutte le parti di Mario Cavaradossi che fino a dieci giorni fa interpretavo io.
Un senso di malinconia accompagnata alla rassegnazione mi invade facendo sì che non mi concentri su tutto ciò che accade attorno a me

Dan<<Piero...allora? >> sento improvvisamente la voce di Danilo.

Io<<cosa? >>

Dan<<me la fai sentire "e lucevan le stelle"?>> annuisco salendo entusiasta sul palco anche se neanche so a cosa possa valere questa esibizione.

Tutto mi scivola addosso quando la mia voce accompagna gli altri strumenti: i pensieri, gli stati d'animo negativi e quel senso di rabbia spariscono lasciando il posto alle emozioni vere, quelle che ti fanno battere il cuore dalla soddisfazione di far quello che si ama.

Dan<<sei bravissimo...>> mi dice appena finisco di cantare

Io<<non tanto da avere una parte decente>> ammetto con un sorriso amaro

Dan<<antipatie e ingiustizie, ma ciò non toglie che è la migliore esibizione della serata. È ovvio che c'è da lavorare, da studiare ancora molto ma sei a un ottimo punto>> mi sorride facendomi sentire palesemente sostenuto da qualcuno competente e umano.

Io<<grazie...forse è il primo complimento che ricevo da quando sono qui>> ridacchio sentendo addosso le occhiataccie dei miei colleghi 

Dan<<meglio pochi ma sinceri Barone, tienilo a mente>> è l'ultima cosa che mi dice prima di riprendere le prove.

Canto anche le mie due battute per poi ritirarmi nel camerino a bere un po' d'acqua e a rinfrescarmi il volto.

Prendo il cellulare dalla tasca rendendomi conto che stasera è più tardi del solito e ,come al solito, sono tra gli ultimi a lasciare il teatro dall'uscita sul retro.

Improvvisamente vengo afferrato da un braccio e sbattuto contro un muro, reagisco sferrando un calcio che però non mi permette di allontanarmi da lì: le braccia che mi fermano diventano quattro e per quanto mi sforzi non riesco a riconoscere chi siano questi uomini che mi stanno importunando.

Io<<che minchia vuoi eh? >> dico fra i denti prima che mi venga sferrato un pugno sullo zigomo.
Non riesco a reagire, uno schiaffo mi arriva con estrema forza facendomi gemere dal dolore.

Potremmo ritornare-PBDove le storie prendono vita. Scoprilo ora