Una gradazione di grigi

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Mi sveglio respirando un profumo familiare, sento il peso di un braccio attorno al mio bacino e mi rendo conto che vorrei vivere questo momento di serenità per tutto il giorno, vorrei sempre sentirmi così a casa, protetto dall'uomo che ho accanto, lontano da tutto il mondo.

Ho solo bisogno di lui o meglio di come sono io quando lui è con me.

Io <<che beddu che sei>> sussurro accarezzando la barba di Ignazio.

È la prima carezza piena di amore e dolcezza che gli faccio da quando ci siamo visti. Ieri ho preferito evitare discussioni e non me la sentivo di essere più affettuoso con lui dopo ciò che era accaduto a casa di Ilenia.
Ignazio si è messo sotto le coperte prima di me, dopo cena e non ho avuto questa spontaneità di lasciargli una carezza, di fargli capire quanto mi sia mancato e anche se non voglio farlo quando è sveglio dopo ciò che è successo, penso che anche così gli arriva il mio affetto, in modo implicito ma vero.

Vedo Ignazio sorridere nel sonno, non voglio svegliarlo, ha bisogno di calma, di pace e probabilmente anche di me. Devo esser forte per lui, per noi, forte nonostante le mie paure, i miei pensieri e le tante paranoie che mi faccio e che preferisco sempre tenere per me.

Lo bacio delicatamente sulla fronte e mi alzo andando a correre sul tapis roulant.
La musica rimbomba nelle mie orecchie mentre sento il mio corpo stancarsi sempre più, i pensieri restano lontani almeno per un poco e mi ritrovo dopo diverso tempo stremato.

Mi siedo sul tappetino allungando i muscoli e recuperando una respirazione regolare per poi vedere sulla soglia della porta Ignazio che mi fissa.

Io <<ehy...

Mi sorride forzatamente per poi andarsene.
Conosco fin troppo bene quella espressione, l'ha tutte le volte che gli sembra che tutto vada male, quando perde le speranze e la fiducia in se stesso...forse anche in me.
Ciò che è accaduto ieri lo ha sicuramente buttato giù e non so se in questi giorni sia accaduto qualcos'altro che non mi ha detto.

Mi alzo e mi concedo prima una doccia rigenerante sperando di trovare un po' più di lucidità per sostenere Ignazio.
Mi vesto e lo raggiungo nel salone, quello che vedo mi lascia spiazzato: Ilenia e Ignazio sul mio divano, anzi no, Ignazio sul mio divano e Ilenia seduta sulle sue cosce.

Ile <<ciao Piero, sei qui>> mi dice salutandomi

Io <<ero sotto la doccia, non ti ho sentita arrivare. Tutto bene? Ti va un caffè? >> le chiedo gentilmente come mio solito, mi metto in secondo piano e lascio loro spazio, probabilmente sbaglio ma non riesco a ferire Ignazio e Ilenia non deve patire i nostri problemi.

Ile <<sì grazie>>

Igna <<fanne uno anche per me>> mi dice subito.

Trattengo un sospiro, sono passato da fidanzato a cameriere nel giro di pochi attimi e la cosa che in realtà mi rende vulnerabile è il non sapere la causa di questo avvicinamento tra Ilenia e Ignazio.
Ci metto volutamente più tempo nel preparare i caffè per captare almeno qualcosa dei loro discorsi.

Ile <<sta bene, non preoccuparti. Ha solo avuto un attacco di panico stanotte e mi sono spaventata>>

Igna <<le capita quando qualcosa non va Ile e so che è il mio rapporto con lei a non funzion...

Ile <<non è vero, non è assolutamente vero>> non sento nulla, avverto le mani tremare all'idea che possano avvicinarsi ancor di più ma trovo la forza di non interrompere questo momento.

Ile <<non voglio vederti così, lo sai>>
Non riesco a sentire le risposte di Ignazio ma quelle di Ilenia rendono abbastanza chiara la situazione

Potremmo ritornare-PBDove le storie prendono vita. Scoprilo ora