Capitolo 69

14 2 6
                                    

Mi tremano le mani,non riesco a digitare il suo nome. Ma sul serio Matthew? Cazzo sei ridicolo. Mi siedo sul prato,spero che nessuno della confraternita mi disturbi. Digito: chiama.
Che ore sono? Le 11:30, dovrebbe finire proprio ora la ricreazione, speriamo non mi attacchi in faccia. Pure tu potevi controllare l'orario!? Non ne faccio una giusta...mi agito mettendomi una mano sulla faccia,per favore rispondi.
"Hey.." dico ma non ricevo risposta...mi ha risposto? Sposto il cellulare dall'orecchio per vedere se ha attaccato e no,sta rimanendo semplicemente zitta. "....April...potresti dirmi almeno che sei viva?"
"Si" sospiro,ora che le dico?
"Ma devo andare a lezione...ci sen-."
"NO!  Cioè...aspetta 5 secondi" sento sbuffare "...va bene,che c'è!?" Chiudo gli occhi,mi sono schiarito le idee. So cosa voglio e non ho intenzione di lasciarla andare "Non riesco a starti lontano..ti ho pensato per tutto il tempo,io...non...quello che voglio dire, è che mi manchi,vorrei che mi dassi un'altra possibilità. So di aver sbagliato e mi farò perdonare...ti prego April, non sopporto più questa distanza..." in effetti ce ne è molta...
"Non puoi chiamarmi dicendo questo! Pensi che io sia felice? Di certo no! Senti Matthew.." è da un sacco di tempo che non mi chiama Matthew "tu non ti sei fatto sentire, non so dove sei. Non ti vedo da giorni e ora tu vuoi che io ti perdoni. Ma...devo dire che ho pensato molto sulle cose successe tra me e te. Ho bisogno solo di più tempo,non ti prometto nulla..."
"No...ti ho fatto entrare nel mio cuore,non puoi andartene...ora..cazzo April per favore."  Non può seriamente pensando di potermi lasciare,cioè lo ha già fatto. Ci siamo lasciati? Non ritorneremo più insieme? Cazzo no.
"Ne riparliamo dopo." Attacca.
Entro a casa e salgo le scale "Com'è andata?" Mi chiede Anna da dietro, mi giro e la fulmino "MALE" sbatto la porta della camera e appoggio la schiena su di essa. Mi stringo i capelli,non può andarsene. Non se ne andrà infatti,non la lascerò mai.  È tutta colpa mia,non dovevo avvicinarla troppo "Mathew..." una voce si fa largo tra i miei pensieri,mi alzo e apro la porta "che vuoi!?" Mi giro per guardarmi ad uno specchio davanti al letto,ho gli occhi gonfi per il pianto. "Vuoi raccontarmi?" Entra in camera e io mi siedo sul letto "senti, non sei in ritardo per le lezioni?!" Sbotto,ma chi cazzo si crede di essere questa? La mia psicologa? "No perché io e Trevor usciamo!" Esclama entusiasta, che me ne frega? "Ok,allora vai via" mi distendo e stringo il cuscino " Matthew per favore non comportarti come Trevor.."
"Ma chi lo conosce il tuo ragazzo? Puoi smetterla per favore? Vai via. Voglio stare da solo" lei sbuffa borbottando qualcosa "io non me ne vado" sale sul letto e mi tira le cuscinate "che cazzo fai? La smetti?" Mi scanso ma lei continua "sai che ti odio?" La guardo male ma sto al gioco.
Non faccio altro che pensare a Matthew,finalmente mi ha chiamato ma dove sta? Non mi ha risposto. Vorrei saperlo...
"Signorina Green,resta concentrata"
"Sono concentrata." Non voglio litigare, ma io sto ascoltando (diciamo)
"Non mi risponda" risponde la professoressa di arte
"Io sto dicendo solo che sono concentrata" sbotto gesticolando
"Vuole essere interrogata?" Sbuffo, che modi di fare ha? 'Se hai ragione e io ho torto allora t'interrogo!' Ma vaff.... "bene,ora riprendiamo la lezione" .

Per tutto il pomeriggio sono stata in libreria a pulire,non ho avuto molto tempo di leggere il libro ma mi mancano meno di 100 pagine. La libreria è tutta pulita,alla fine ho dovuto buttare 300 sacchi di immondizia pieni di polvere,animali vivi,animali morti e bestie di satana. Ma mi piace il risultato,mettono in evidenzia tutti i libri e non sono più cupi. Il tavolo con la luce rotta ora è sistemata,quindi se vuole un po' di pace,basta venire qui;accendere delle candele che ho comprato;scegliere il libro;sedersi sulla sedia e il gioco è fatto! .  A casa ho letto le ultime pagine di Anna Karenina,sono pronta a parlare del libro e festeggiare con Nathan stasera.
Mi ha detto che andremo da qualche parte,quindi si farà vedere precisamente...guardo l'ora: le 7:30, tra mezz'ora . Ho deciso di mettermi dei jeans bianchi e una camicia a maniche corte.
M'infilo le vans "APRIL,C'È QUALCUNO FUORI DALLA PORTA....NATHAN" urla mia madre e io mi precipito fuori dall'uscita,non voglio le sue domande "aspetta April" mi afferra il polso mia madre "dimmi" la guardo,è vestita elegante forse perché uscirà con Marco "devo dirti due cose,la prima : sai che Matthew sta a Miami? È andato a trovare un suo amico, tornerà sabato. Io e sua madre abbiamo parlato,per caso vi siete lasciati? E secondo....potresti dormire da qualche parte oggi?" Resto basita per la seconda domanda,io e mia madre siamo amiche ma NON COSÌ,MA PER FAVORE NON PUOI CHIEDERMI CIÒ "Ehm...non lo sapevo...comunque posso chiedere a Ellie..." mi accorgo in un'attimo che Nathan ha sentito tutto visto che è dietro di me "va bene,grazie. Buon divertimento" ci saluta mia madre,esco con Nathan ancora scioccata. Marco dormirà con mia madre? Oh cavolo,ti prego no. "April...se vuoi puoi venire a dormire da me.." si tira su con i talloni "grazie...ma non so ecco, chiedo a Ellie e ti faccio sapere" gli sorrido facendo sparire l'imbarazzo "sei carina con questa camicia, ma non hai freddo?" Mi guardo,non ho preso la giacca "mi sono dimenticata della giacca.." non voglio tornare in casa,quindi faccio spallucce e entro in...una moto? "La tua macchina?" Chiedo confusa "sta in riparazione...niente di che,ho preso questa in 'affitto'" annuisco e prendo il casco della 'mia' moto "grazie comunque" mi riferisco al complimento di prima "è la verità" sorride e io arrossisco.

𝓡𝓮𝓼𝓹𝓲𝓻𝓸 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora