«Ma dove correte? Ehiii! Aspettatemi!», Urlai a squarciagola, ansimando per lo sforzo nel correre dietro a quelle due furie scalmanate.
Era da almeno dieci minuti che seguivo a perdifiato Ace e Luffy nella radura.
Come facevano ad avere così tanta energia?
«Emy, sei una lumaca. Yuhuuu!», Urlò Luffy divertito, saltando un piccolo fossato per imitare Ace.
«Mi sono ripresa solo da due settimane».
«Luffy ha ragione. Ti sei impigrita troppo, cosina. Ormai, puoi fare compagnia a Dadan».
«Cosa?», Sbraitai, irritata dalle parole di Ace.
Lo sentii ridere a crepapelle, seguito da nostro fratello.
Accelerai il passo, usando le ultime forze che mi erano rimaste per raggiungere Ace e dargli un pugno sulla testa, che lo fece cadere a terra come un sacco di patate.
Luffy rise come un matto. «Te l'ha fatta di nuovo, fratellone».
«Così impari a prendermi in giro!», Sbottai irritata, incrociando le braccia al petto.
«C'era bisogno di picchiarmi? Mi hai fatto male!», Si lamentò Ace massaggiandosi la testa.
Alzai gli occhi al cielo. «Per favore. Ti ho dato pugni ben più forti».
«Potevo spezzarmi il collo nella caduta», continuò lui come un poppante.
«Sei proprio un bambino», borbottai.
«Ehi! Guardate», ci interruppe improvvisamente Luffy, indicando l'orizzonte davanti a noi «Siamo arrivati alla scogliera».
Lo vidi avanzare a passo deciso, tenendosi il cappello per l'improvviso vento che si era alzato.
Ace si rimise in piedi, ancora con la mano sulla nuca intento a massaggiarsela.
«Quando glielo diciamo?», Mi chiese, dopo essersi avvicinato a me.
«Non lo so», dissi osservando Luffy allontanarsi.
«Non possiamo più aspettare, lo sai. Avevamo detto che avremmo aspettato che ti riprendessi».
«A patto che lo facciamo insieme».
«Certo! La decisione l'abbiamo presa insieme, no?».
«Mmh...», Mugugnai facendogli una smorfia che lo fece sorridere.
Era finalmente giunto il momento di dire a Luffy le nostre intenzioni, e la verità su di noi.
Io e Ace avevamo parlato parecchio durante la mia convalescenza, su cosa fare una volta che mi fossi ristabilita.
Entrambi amavamo vivere su quell'isola, ma ormai stava cominciando a starci "stretta".
La nostra storia non era ancora venuta alla luce, a causa di Ace che non se l'era sentita di dirlo a Dadan e agli altri da solo, per paura che la vecchiaccia lo picchiasse con una padella. Perciò, aveva preferito aspettare e usare me come scudo, visto che Dadan si era mai permessa di picchiarmi come faceva con i ragazzi: era convinto che la mia presenza le avrebbe fatto ingoiare meglio la pillola.
Io invece ero convinta che ci avrebbe massacrati entrambi con due padelle.
Avanzammo a passo lento, fino ad arrivare alla scogliera affiancando così Luffy.
Restammo in silenzio per un po'.
Ace e io ci lanciammo delle occhiate, cercando di incitarci l'un l'altro a parlare per primo.
"No, fallo tu", mimò Ace con le labbra senza fiatare.
Gli feci l'ennesima smorfia, prima di sospirare.
«Ehm... Luffy?», Dissi schiarendomi la voce.
«Sì?», Rispose lui rivolgendomi la sua solita faccia da imbranato.
Notai Ace gonfiare il petto, contento di aver vinto la nostra battaglia con aria soddisfatta.
«Ace deve dirti una cosa», dissi d'un fiato, lasciando il moro con il cappello arancione di stucco.
Luffy voltò lo sguardo verso Ace che, preso in contropiede, cominciò a sudare.
Alzai un sopracciglio in segno di vittoria. Nonostante mi conoscesse da anni, ancora non aveva imparato che mettermi con le spalle al muro non serviva a niente.
Trovavo sempre un modo per uscirne indenne.
«Che devi dirmi?», Gli chiese Luffy confuso.
«Ecco... io...», Ace si schiarì la voce «Luffy... vedi... si tratta... di me e Emy, e di ciò che abbiamo deciso di fare».
«Cioè?», Chiese Luffy sempre più confuso.
«Be'... devi sapere che... io e Emy ci siamo molto legati, in questi anni che abbiamo passato insieme. Proviamo dell'affetto reciproco, ecco».
«Anche io voglio molto bene a Emy, e so che anche lei me ne vuole. Giusto Emy?», Mi chiese Luffy tornando a guardarmi per un momento, sorridendomi felice.
Annuii divertita.
Vedere Ace così impacciato nel fare il discorso come se stesse parlando con un bambino, mi fece davvero ridere.
Per un momento, provai a immaginarlo come padre e il pensiero mi fece battere il cuore. Nonostante ci avessi pensato qualche volta, non era ancora il momento di pensare a sistemarci. Avevamo un programma in mente, dopo essere salpati, e intendevo andare fino in fondo
Un bambino sarebbe stato solo d'intralcio in quel momento, anche se una parte di me aveva cominciato a desiderarlo almeno un po'.
«Sì, ma... ecco... quello che voglio dire è che... l'affetto che io e lei proviamo va oltre quello che tu e lei provate. Capisci?».
«Intendi dire che a te vuole più bene, perché sei il fratello maggiore?».
Mi misi una mano sulla faccia e a Ace cadde quasi il cappello.
A volte Luffy poteva essere così ingenuo.
Dovevo accorrere in aiuto del mio ragazzo o non ne saremmo mai usciti.
«Luffy?», Lo chiamai e lui si girò a guardarmi con gli occhi da cucciolo, mentre Ace sospirò sapendo di averla scampata «Quello che Ace sta cercando di dire, è che io e lui ci amiamo».
«Vi amate?», Ripeté Luffy non capendo la mia frase.
«Sì, insomma... come una coppia», ammisi dando il tempo a nostro fratello di recepire la frase e metabolizzarla, cosa che successe quasi subito, dopo un breve silenzio.
«Cosa? V-voi due vi amate?», Urlò lui incredulo.
«L'ha presa bene», commentò Ace alle sue spalle.
«M-ma com'è possibile? Noi siamo fratelli!», Continuò sconvolto.
«Be', non siamo davvero fratelli. Quindi, non è poi così strano. Siamo solo cresciuti insieme», dissi cercando di tranquillizzarlo.
«Ma hai bevuto anche tu con noi. Il giuramento...».
«Quel giuramento non ci lega davvero con il sangue, come abbiamo detto quella volta», lo interruppe Ace avvicinandosi a me, per aiutarmi «Con il tempo, io e Emy abbiamo scoperto che i nostri sentimenti vanno oltre l'amore fraterno».
«È per questo che Sabo se n'è andato?».
Io e Ace ci guardammo per un momento, con sguardo colpevole.
Quella domanda ci aveva dato una pugnalata al cuore, ma ormai non potevamo più mentire.
«Sì», rispose Ace «Anche Sabo si era innamorato di Emy, ma vedendo che lei non lo ricambiava... insomma, cedere una cosa che ami per il bene dell'altro non è facile. Non poteva più restare, capisci?».
«Credo di sì, anche se non ne sono molto sicuro,» disse pensieroso «E quando è successa questa cosa dell'amore?», Chiese poi il moretto, inclinando la testa e incrociando le braccia al petto.
«Molto tempo fa, ma pensavo che lo avessi capito», aggiunsi io, ricordandomi la nostra discussione al fiume.
«Uhm...», Mugugnò Luffy ancora pensieroso «Non proprio. Pensavo solo che finalmente vi foste riappacificati. Di certo, non mi aspettavo una cosa del genere. Be', penso che dovrò solo abituarmi all'idea», concluse infine sorridendo «Resterete comunque i miei fratelli».
Io e Ace sorridemmo felici che l'avesse presa bene, ma le sorprese per il pulcino non erano ancora finite.
«C'è un'altra cosa che devi sapere», continuai lasciando Luffy nuovamente confuso
«Un'altra cosa?».
Cercai le parole giuste per spiegargli che i nostri piani erano cambiati, e che non sarebbe potuto venire con noi.
Provai a parlare, ma trovare la voce fu più difficile di quanto mi aspettassi. Improvvisamente, il cuore cominciò a battermi forte per il nervosismo.
Luffy significava molto per me, e sapere che quello che stavo per dirgli lo avrebbe fatto soffrire, mi faceva male.
Percepii le dita di Ace sfiorare le mie, fino a incrociarle del tutto stringendo le nostre mani in una stretta forte, ma dolce.
Quel contatto mi diede la forza di parlare e di dire finalmente la verità, ma...
«Io e Emy abbiamo deciso di partire», disse Ace con estrema tranquillità.
Luffy non disse nulla, ma ce lo aspettavamo. Quella frase era decisamente più semplice da recepire e da metabolizzare.
Aveva un solo significato.
«E avete deciso di farlo da soli, immagino», disse serio Luffy.
«Sì», rispose Ace.
Si creò un silenzio che mi fece innervosire ogni secondo.
Perché nessuno diceva più nulla?
Se ne stavano lì a fissarsi senza dire una parola, in un modo che mi faceva impazzire.
Stavo per parlare, quando Luffy si mise a ridere a crepapelle.
Lo guardai incredula, quando sentii Ace cominciare a ridere a sua volta.
Ma che stava succedendo?
Erano impazziti del tutto?
«Pensavate che mi sarei arrabbiato per questo?», Chiese Luffy con le lacrime agli occhi.
«Siamo due scemi, vero?», Domandò Ace tendendosi la pancia da quanto rideva.
«Abbastanza, sì», rispose Luffy cadendo quasi a terra.
Dopo qualche minuto, i due pazzi si calmarono, allungarono un braccio e si strinsero la mano con forza.
Si fissarono divertiti, ma con sguardi seri.
«Siete una coppia, ormai. E anche se non so che cosa vuol dire, penso che la mia presenza sarebbe di troppo. Vi auguro buona fortuna, ragazzi», disse Luffy con un ghigno.
«Grazie. Cerca di non fare arrabbiare troppo Dadan nel tempo che resterai qui senza di noi».
«Non posso crederci», dissi incredula.
Per quanto li conoscessi, gran parte delle loro menti per me erano buchi neri.
Non sarei mai riuscita a capire il loro modo di ragionare. Mai.
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𝕆𝕟𝕖 ℙ𝕚𝕖𝕔𝕖 - Due Cuori, Un Solo Fuoco-
FanfictionCosa sarebbe accaduto, se nella piccola Isola di Dawn, poco dopo l'arrivo di Luffy, fosse arrivata anche una bambina? Come sarebbe stata la vita di Ace, Luffy e Sabo? Avrebbero fatto entrare nella loro ciurma anche la piccola Emy? E cosa sarebbe su...