Un raggio di sole abbagliante mi svegliò, nonostante avessi gli occhi chiusi.
Notai che ero ancora distesa con la testa sul petto di Ace.
Lo accarezzai per qualche secondo, ancora bello addormentato prima di sedermi e stiracchiarmi, per svegliarmi del tutto.
Inspirai l'aria pulita del mattino, aprendo definitivamente gli occhi per osservare il mare che risplendeva sotto i raggi del sole.
Una cosa però colse la mia attenzione.
A causa del sole non vidi benissimo per i primi secondi, ma poco dopo capii che si trattava di una nave dalle vele bianche e con la prua a forma di... balena.
«Ace», lo chiamai,cominciando a scuoterlo, cercando di svegliarlo «Ace!» Dissi più forte.
«Non sono stato io, giuro» farfugliò, mettendosi a sedere improvvisamente, ancora assonnato «Luffy ha mangiato tutti i cosciotti».
Alzai gli occhi al cielo, scuotendo la testa.
«Lasciamo perdere. Guarda laggiù», dissi indicando la nave.
Strizzò un po' gli occhi per focalizzare bene l'oggetto, prima di cambiare espressione.
«Ma quella è...».
«La prima divisione», ammisi felice «Marco è venuto a prenderci. Dobbiamo tornare al villaggio», aggiunsi, alzandomi in piedi.
«Giusto. Vado a svegliare Tama e poi partiamo».
In quel momento, mi resi conto che c'era ancora una cosa che dovevamo fare, prima di andarcene.
«Che ti prende?» Mi chiese Ace, notando che non ero al suo fianco.
«Come la prenderà Tama?».
«Che vuoi dire?» Mi chiese lui, confuso.
«Si è legata molto a te. Non accetterà di farti partire senza provare a convincerti a rimanere».
«Non ci avevo pensato», ammise.
«Credo... che dovremmo dirglielo, prima di tornare al villaggio. Tanto per prepararla».
«Lo credo anch'io».
Sospirai, cercando di riprendere la sensazione di felicità che avevo provato fino a pochi secondi prima, ma non potei fare a meno di sentirmi in colpa nei confronti della piccola.
«È una bambina forte, capirà. Inoltre, non è sola, giusto? C'è il suo maestro con lei», disse Ace, cercando di farmi forza.
«Giusto», mormorai.
«Tama è una bambina molto matura per avere solo cinque anni. Sono certo che prenderà la notizia nel migliore dei modi».Mezz'ora dopo...
«Waaa. Non potete andarveneee», urlò Tama tra le lacrime.
«Tama, ti prego, basta piangere», la implorò Ace, cercando di calmarla.
«La prenderà nel migliore dei modi, eh?» Ribadii le sue parole con acidità.
«È pur sempre una bambina», ammise lui, cercando di discolparsi.
«Waaa. Restate qui, vi pregooo», pianse lei disperata, ormai con le guance tutte rosse «Io voglio stare con voi».
«Tama! Ace e Emy hanno la loro vita da vivere. Non possono restare qui con te, per sempre», intervenne Tenguyama in nostro soccorso.
Tama scosse la testa in segno di negazione, e saltò in braccio a Ace per stringerlo più forte che poteva con le sue braccia sottili.
«Mamma, papà. Non lasciatemi», disse lei tra le lacrime.
Io e Ace ci guardammo entrambi sconvolti.
Non credevo che per la piccola potessimo significare così tanto.
Dopotutto, erano passate solo due settimane.
Ma potevo capire la mancanza di Tama di avere una famiglia.
«Tama, tesoro...» Dissi con tono dolce, accarezzandole i capelli «Io e Ace non possiamo essere i tuoi genitori».
«Perché no?» Chiese lei, tirando su col naso e guardandomi con i lacrimoni.
«Perché tu hai già due genitori».
«Loro sono morti. Non possono essere ancora i miei genitori».
«Solo perché non li vedi, non significa che loro non ci siano», ammisi, sorridendole.
Tama mi guardò confusa.
«Sai, anch'io ho perso i genitori quando ero molto piccolo. Al contrario tuo, io non li ho mai conosciuti», aggiunse Ace.
«Veramente?» Chiese ancora lei, asciugandosi un occhio con il polso.
«Anche se non l'ho mai conosciuta, mia madre mi manca molto», ammise lui «Però, nonostante io non la veda, sento che mi è sempre vicina».
«Anche io ho perso mia mamma quando ero molto piccola», dissi a mia volta, vedendo che Tama stava cominciando a calmarsi «E anche se non è qui con il corpo, so che la sua anima non mi ha mai lasciata».
La piccola ci osservò senza dire una parola, per poi abbassare lo sguardo, restando sul pensieroso.
Io e Ace ci guardammo, complici di ciò che avevamo detto.
«Vedila così», disse Ace, sistemandola meglio tra le sue braccia «Non possiamo essere i tuoi genitori, ma che ne dici di fratello e sorella?».
«Fratello e sorella?» Chiese lei con gli occhi luminosi.
«Perché no?» Dissi «Ti piacerebbe?».
In risposta, Tama sorrise felice.
La tristezza sembrava del tutto passata.
«Lo vorrei tanto», ammise lei.
«Bene, siamo d'accordo, allora», disse Ace, sorridente «Che ne dici se torniamo al villaggio? Voglio farti conoscere i nostri fratelli».
«Ne avete tanti?» Chiese curiosa.
«Un'infinità», dicemmo in coro io e Ace, per poi metterci a ridere insieme a Tama.
«Grazie di tutto», dissi alzandomi in piedi, e inchinandomi davanti al maestro.
«Sì, grazie anche per il cibo squisito», aggiunse Ace, imitando il mio gesto.
«Nessun problema, ragazzi. È stato un piacere».
Ace fece sedere Tama su una spalla, e si diresse insieme a me sul sentiero che ci avrebbe condotti al villaggio.
«Quasi dimenticavo», disse Ace improvvisamente, voltandosi «Signor Tenguyama?».
«Sì?» Rispose il vecchio curioso.
«Tornerò con i rinforzi, e batteremo quell'uomo. Nel frattempo, si prenda cura di Tama».
Il vecchio sorrise.
«Vi aspetterò, ragazzi», disse l'uomo con aria soddisfatta.
Ace gli sorrise, per poi prendermi per mano e tornare con me sui nostri passi.
«Ti sei preso una bella responsabilità», lo ripresi con tono serio.
«Non posso lasciare che questa gente viva così. Non se posso fare qualcosa».
«Per rinforzi, intendi i pirati di papà?».
«L'idea è quella» ammise lui «Però, l'isola è legata a te, con al scusa di tua madre...» Aggiunse, facendomi rizzare le orecchie.
Sapevo che mi stava per chiedere qualcosa che non mi sarebbe piaciuto.
«Quindi?».
«Quindi... Magari, potresti... provare a convincerlo».
«Signorino, io non sono nata per sistemare i tuoi casini. Se vuoi fare ciò che hai detto, dovrai parlargli tu», dissi acida.
«Va bene, va bene», sospirò lui «Acidona» mormorò piano.
«Che cosa hai detto?» Sbraitai, lasciandogli la mano e fermandomi sul posto, mentre lui si mise a correre ad ridendo divertito, seguito dalla risatina di Tama e dalla mia furia.
STAI LEGGENDO
𝕆𝕟𝕖 ℙ𝕚𝕖𝕔𝕖 - Due Cuori, Un Solo Fuoco-
FanfictionCosa sarebbe accaduto, se nella piccola Isola di Dawn, poco dopo l'arrivo di Luffy, fosse arrivata anche una bambina? Come sarebbe stata la vita di Ace, Luffy e Sabo? Avrebbero fatto entrare nella loro ciurma anche la piccola Emy? E cosa sarebbe su...