Dire addio a Tama e alla sua gente non fu affatto facile. Cercai di essere forte per entrambe, ma dentro sentivo una voragine nel petto che cresceva a ogni secondo.
Io e Ace non dicemmo nulla alla piccola, della nostra discussione.
Per non farla preoccupare, fingemmo per tutta la mattinata di essere una coppia felice...e fu così fino alla nostra partenza.
Dopo tante raccomandazioni da parte di tutti gli abitanti del villaggio, prendemmo finalmente il largo, tornando così alle nostre vecchie vite...o almeno così pensavamo.
Una volta che fummo abbastanza lontani, osservai Ace per qualche secondo senza dire una parola.
Lui fece lo stesso.
Stava a pochi metri da me, in piedi e con aria seria.
Il suo sguardo privo di emozione poteva penetrarmi fino all'anima.
Di certo gli avevo detto parole molto dure.
Parole che mi era costato pronunciare, ma che erano uscite con così tanta facilità che per un momento mi fecero paura.
Dopo qualche secondo passato a osservarlo, decisi di andarmene: non riuscivo più a stare accanto a lui.
«Quindi, sei decisa?» Mi chiese improvvisamente.
Mi bloccai sul posto, cercando di non stringere i pugni o lo avrebbe sicuramente notato, intuendo che la cosa mi faceva stare più male di quanto cercassi disperatamente di non far vedere.
«Mi sembra di essere stata chiara», tagliai corto.
«Ciò comporta a non parlarsi più? O mi è permesso rivolgerti la parola?» Chiese arrogante.
Evidentemente, se l'era presa per la mia decisione, ma forse era meglio così.
Avrebbe permesso a entrambi di superare la rottura con più facilità.
Inoltre, non eravamo tipi da scenate.
Quella situazione mi fece tornare alla mente il vecchio Ace.
Quello sciocco presuntuoso che avevo conosciuto quattro anni prima.
Quello che mi faceva sempre venir voglia di prenderlo a pugni.
«Se senti la necessità di farlo, non sarò di certo io quella a non darti parola. Basta che non sia per cose futili. In tal caso, ti consiglio di andare da Marco o da Satch. Sapranno aiutarti meglio di quanto possa fare io».
«Allora, cercherò di non farti sprecare tempo prezioso», disse lui infine.
Ripresi a camminare come se niente fosse, ritrovandomi ben presto a girovagare per il lungo corridoio che portava alle diverse cabine dell'equipaggio.
Non avevo ancora parlato con Marco di ciò che era successo con Ace.
Dovevo parlargli per farmi spostare di stanza, prima che lo facesse Ace.
Non sapevo perché, ma non mi andava che fosse lui a dargli la notizia.
Chissà, magari gli avrebbe rifilato la bugia che fosse stato lui a lasciare me, per non passare per lo sciocco che si era fatto mollare, anche se ero certa che Ace non avrebbe mai fatto una cosa del genere.
Scossi la testa, cancellando quel pensiero.
Non c'era persona più onesta di lui.
Ace era tante cose, ma non un bugiardo.
Di questo ne ero certa.
Sentii una porta alla mia destra aprirsi, così mi bloccai per far passare chi stava uscendo, quando mi trovai Marco impegnati ad asciugarsi la testa con un asciugamano bianco.
In quel momento mi resi conto che era appena uscito dalla doccia.
Me lo aveva indicato anche un piccolo dettaglio...l'unico dettaglio che si stringeva intorno alla sua vita, e che copriva la sua intimità.
Mi sentii avvampare dall'imbarazzo, mentre lui mi guardò con aria tranquilla.
«Oh, Emy. Scusa, non ti avevo vista».
Mi voltai istintivamente, in preda all'imbarazzo.
Ero abituata a vedere Marco con la camicia aperta, ma in quelle condizioni... mai!
Avevo capito fin da subito che aveva un bel fisico, ma... non me lo aspettavo così scolpito e definito.
Inoltre, quel tatuaggio sul petto di certo non aiutava a distogliere lo sguardo.
"Accidenti! Adesso che cosa faccio? Me ne vado? Resto? Ma per mi ficco sempre in queste situazioni?" Pensai, cercando di trovare in fretta una soluzione.
«Va tutto bene?» Mi chiese, facendomi percepire la sua presenza ancora più vicina.
Sobbalzai dall'imbarazzo, allontanandomi un po'.
Mi voltai verso di lui, cercando di non guardarlo troppo.
«Sì, sì. Va tutto benissimo, io...». I miei occhi caddero sul suo corpo ancora una volta, facendomi sentire ancora più in imbarazzo «Ti stavo cercando, ma vedo che sei impegnato. Ripasserò più tardi», continuai mettendomi una mano sugli occhi per oscurarmi la visuale.
«Se mi dai il tempo di vestirmi, sono tutto tuo».
Quelle parole suonarono in un modo così strano alle mie orecchie, che il mio corpo reagì facendomi provare dei brividi lungo le gambe.
Ma che mi stava succedendo?
Dovevo essere abituata a vedere uomini mezzi nudi, con la scusa che avevo sempre vissuto più con loro che con donne, eppure...
«No, davvero. Fai con calma», insistetti, voltandomi per cercare di sgattaiolare via, tenendomi ancora la vista oscurata.
In quel momento, ci fu uno sbandamento della nave che mi fece perdere l'equilibrio.
Caddi all'indietro, sicura di schiantarmi a terra, quando sentii due braccia calde e umidicce afferrarmi in tempo.
La mia schiena sbatté contro qualcosa che poteva sembrare marmo umidiccio, per quanto mi riguardasse, e un profumo di sapone mi avvolse.
«Appena in tempo», disse Marco, stringendomi a lui.
Quando mi resi conto di dove ero finita, mi rialzai immediatamente, sentendomi caldissima in viso.
«Scusami», dissi, inchinandomi imbarazzata «Non volevo venirti addosso».
«Nessun problema. Per lo meno non sei caduta a terra», ridacchiò lui, divertito dalla situazione.
Possibile che fosse così a suo agio in quelle condizioni, davanti a me?
«Ora me ne vado. Scusa ancora».
«Dai, non pensarci. Aspettami qui, torno in un baleno».
Alzai lo sguardo, vedendolo andare via.
La sua schiena muscolosa e definita, probabilmente era ancora più bella del suo petto... sinceramente non avrei saputo scegliere quale parte mi piaceva di più.
«Ma che ti dice il cervello?» Mi chiesi tra me e me «Non è il momento di pensare a certe cose. Che cosa ne penserebbe Ace, se...».
Avevo detto il suo nome.
Ancora una volta, lui era lì... nei miei pensieri.
Non me lo sarei più levato dalla testa, quello era scontato.
«Sono un idiota», sospirai demoralizzandomi, facendo sbattere la fronte contro la parete di legno scuro.
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𝕆𝕟𝕖 ℙ𝕚𝕖𝕔𝕖 - Due Cuori, Un Solo Fuoco-
Fiksi PenggemarCosa sarebbe accaduto, se nella piccola Isola di Dawn, poco dopo l'arrivo di Luffy, fosse arrivata anche una bambina? Come sarebbe stata la vita di Ace, Luffy e Sabo? Avrebbero fatto entrare nella loro ciurma anche la piccola Emy? E cosa sarebbe su...