13.

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“ ti rendi conto.. ci stanno provando con lei!” gli confesso a Jacopo davanti a una birra. Stavo nervoso dopo aver visto quello che avevano mandato ad Emma, oltretutto lei lo aveva accettato ed era pure contenta.
“ si, Simone me lo avrai ripetuto dieci volte da quando stiamo qui al bar. Cosa ti dà fastidio?’
“ che ci provino ovvio. È mia moglie come si permettono”
“ tua moglie? Simone ma non l'hai mai considerata. A questo punto provi qualcosa per Emma”
“ io? Ma che stai dicendo? No! Non provo nulla. Mi dà solo fastidio che è pure contenta che un coglione le mandi dei fiori. Mi ha pure detto che io non ho mai fatto nulla ciò. ”
“ è ha ragione non hai mai fatto nulla per lei. ”
“ non c'entra questo!”
“ Simone si invece, quando trascuri qualcuno poi diventa di un altro”
“ Emma non è stata mia in quel senso. Lo è su un pezzo carta. ”
“ ho capito sarà la centesima volta che lo dici.” sbuffo.
“ non so proprio cosa fare! ”
“ non fare come hai sempre fatto!” mi dice prendendosi le patatine dal piccolo vassoio davanti a noi.
“ non posso restare a guardare. Magari me la portano via. ”
“ che ti importa? ”
“ Jacopo i miei non sarebbero contenti di ciò. Secondo te, posso lasciare che se ne vada con un altro? Mio padre sarebbe pronto a togliermi il posto... Esattamente come quando mi rifiutavo di farla diventare mia moglie ”
“ sei sicuro che solo per questo? Vedo in te anche un po' di gelosia. Sembra quasi tu voglia convincerti di qualcosa che esiste ma non vuoi”
“ non sono geloso. ”
“allora lascia che veda qualcuno che non sia tu”
“ no. Passerei per il cornuto di turno se lo scoprissero i giornalisti”
“ lei lo è da tempo non mi pare sia uscito nulla ”
“ io sono bravo a nascondere. Lei è inesperta.. dai Jacopo!”
“ Simo io non so cosa dirti. Sinceramente penso che qualcosa per Emma tu la provi altrimenti non ci staresti nemmeno. Ho capito accettare cose dai tuoi genitori ma mi sembra troppo stare con lei due anni di seguito.”
“ sei fuori strada proprio!”

Dopo la serata con il mio amico, torno a casa ancora più nervoso, trovo Emma sul divano con il suo libro in mano. Sorrido.
“ sei qui!”
“ mi cercavi?”
“ pensavo non ci fossi. ”
“ sono appena tornata. A che ora abbiamo riunione domani?”
“ non ne abbiamo, mi sono dimenticato di dirti che l'hanno spostata. ”
“ah!” mi siedo vicino a lei.
“ ti va se ci facciamo un giro insieme?”
“ ti sei ammattito di colpo?” mi chiede senza rispondermi.
“ no. Volevo passare tempo con te”
“strano. Comunque ok. Dove mi porti?”
“  a fare una passeggiata.” Annuisce. Mi avvicino per accarezzarla ma si allontana. “ che c'è?”
“Simone smettila subito. Non è diventando dolce di colpo che le cose cambiano”
“ volevo essere gentile”
“ l'ho capito! Non lo sei mai stato perché devi esserlo adesso?”
“ Emma ti prego!”
“ ti prego un cazzo. Simone comportati come hai sempre fatto. ” mi alzo. Mi stava attaccando di nuovo.
“ non sono nemmeno andato in disco con Jacopo per poter stare con te” le dico
“ se mi dovevi fare un favore e rinfacciarmelo puoi andare anche adesso. ”
“ continui ad allontanarmi ed attaccarmi. Non ti ho fatto nulla io”
“ hai fatto abbastanza in due anni. Credimi se ti dico che ho subito di peggio. ”
“ tu...”
“ risparmiami la stessa storia. Ti ho sposato si, ho accettato ma nessuno ti ha detto di trattarmi di merda. Quando eravamo solamente amici o conoscenti -  come cazzo vuoi - eri più dolce e più sensibile. Non so cosa ti abbia detto tuo padre ma se non volevi realmente sposarmi non accettavi. Pensavo che prima o poi tra noi sarebbe scattato qualcosa, invece, noto che non è così. Quando sono finita in ospedale ho capito che tra noi non ci sarà mai nulla ” un buco allo stomaco si fa sentire. Ma che cazzo mi succede? Non posso pensare certe cose. “ quindi sono tua moglie per il resto del mondo ma faccio come mi pare. È se esce che mi sento con qualcuno, beh amen, si capirà che tra noi non c'è mai stato amore. Se non roba lavorativa” si alza, infila le ciabatte che non facevano manco un minimo rumore. “ visto che ti stai sforzando a stare con me non ti preoccupare... Domani ho un appuntamento con Monica la segretaria di Nicola per un piano di studi quindi non ti scomodare per la passeggiata, puoi andare a correre.” mi dice guardandomi. Sale le scale.
“ non puoi davvero pensare che ti lasci nelle mani di altri uomini”
“ pensa che per due anni il tuo amico ha sfondato altre patate e non solo la mia però a differenza tua non ti ho mai detto nulla. Vorrei fosse lo stesso per me” sparisce definitivamente. Con un braccio, velocemente, faccio cadere tutto ciò che c'é nel tavolino.

« qualcosa stava finendo!»

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