Appena finito la cena, Giovanna si ritira nella sua stanza dicendo di essere stanca lasciandoci finalmente soli. Emma si butta sul divano decidendo di guardare qualcosa.
Decido di sistemare lo studio prima che non ci avessi capito più niente domani e di raggiungerla dove era. Il telefono mi vibra: « stasera sei dei nostri?» era Filippo.
“ chi è?” mi chiede non appena mi siedo accanto a lei con il cellulare in mano.
“ Fili” rispondo tranquillamente.
“ che dice?”
“ mi chiede se stasera li raggiungo” confesso esattamente ciò che mi aveva chiesto il mio amico per messaggio. Era da tanto che non lo vedevo, il rapporto erano diversi da quello che avevo con Jacopo. Quest'ultimo c'era sempre quando avevo bisogno di lui, con Filippo invece ci passavo un sacco di tempo ma non era la stessa cosa.
“ vuoi andare?” mi chiede guardandomi dopo aver appoggiato il telecomando sul bracciolo del divano.
“ no" rispondo. Per quanto volessi andare mi sentivo sinceramente in colpa per tutto ciò che avevo fatto, è andare a uno di questi inviti voleva dire sicuramente bere e fare altre cazzate.
“Simo..” mi richiama “ non le sai dire le bugie lo sai?”
“ io non voglio andarci”
“ma perché?”
“ perché non mi va di lasciarti da sola”
“ è già successo altre volte non sono morta. ”
“ appunto che già è successo altre volte. Non voglio lasciarti ”
“ cos'è che ti turba scusa? Non ti sto dicendo di restare a casa a vita solo con me” mi risponde tirandosi su con il busto.
“non mi turba niente. Non mi va di andare al locale, finirei solo per fare delle cazzate che non ho nessuna intenzione di commettere”
“ prima di tante cose non ti importava questa cosa” ribate. “ anzi, non c'era momento in cui non accettavi un invito dei tuoi amici. Guarda che non voglio che le tue amicizie si rovinino a causa mia. Puoi fare come ti pare”
“ è perché prima non mi importava che adesso do il peso a quello che faccio. Non penso che rinfacciandomi ogni volta tutti gli errori che ho commesso possiamo risolvere la situazione.
Ho sbagliato questo lo so, è so anche che ne pago le conseguenze, so che uscendo con loro potrei bere troppo e finire a fare delle cazzate che non ci tengo a fare. ” rispondo stizzito. Va bene essere sotto trauma. Va bene pensare che non sono un stinco di santo. Va bene che crede a ciò che un po' le dice sua madre. Va bene non fidarsi totalmente di me, però a una certa sentirsi ogni volta rinfacciarsi che determinate cose prima non venivano fatte e ora si non era tanto bello.Stavo cercando di recuperare, sono due anni che la trattavo male, quindi capisco anche che ci vuole del tempo. Ma in questo modo forse non è il caso di continuare.
“ non ti stavo rinfacciando nulla. È solo la verità, se un tuo amico ti chiamava la prima cosa che facevi era precipitarti in camera per cambiarti, ora vorresti fare la stessa cosa ma non lo fai perché? Ti faccio pena? Perché pensi che se vai a quella disco mi perdi? Perché lo fai Simone? Dici di amarmi e ti credo lo sento, ma ti vedo come se fossi obbligato a fare delle cose che tu non vuoi assolutamente fare. ”
“ma che stai dicendo? Emma se vuoi litigate dimmelo”
“non voglio litigare! Ti sto dicendo che: sei come un'altra persona e che a volte i fatti che fai sembrano impostati giusto per farli.
Nessuno ti obbliga a stare a casa con me. Non ti ha chiesto niente nessuno. Nemmeno il medico. ” alza la voce.
“ primo punto: nessuno mi ha obbligato hai ragione e se lo sto facendo è perché voglio.
Secondo punto: non capisco sinceramente questa sparata. Non sto andando da nessuna parte.
Terzo punto: io sto solo cercando di farti stare bene perché te lo meriti. Perché hai bisogno di stabilità. E perché ti amo.
Quarto punto: resto a casa perché voglio e non perché qualcuno me lo ha chiesto è imposto. ” apro la chat di Filippo di nuovo.
« non sono in vena per una serata. Se ti va ci vediamo domani dopo lavoro al bar che di solito andiamo con Jacopo una birra mi andrà bene. Buonanotte» invio. Mi alzo dal divano arrabbiato. Dopo ciò che era successo poche ore prima l'unica cosa che mi aspettavo era stare abbracciato con lei non litigarci.
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Luce e cenere 💡📌
FanfictionSimone è il sindaco di Roma, sua moglie Emma è anche la sua segretaria. I due si sono sposati per volere delle due famiglie che si conoscono ormai da tempo. (Otto anni per l'esattezza) Simone ha 26 anni è nonostante sia sposato, vive la sua vita co...