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“ ecco loro non potevano venire, Francesca è tornata a Milano per un esame e Jacopo non si è fatto vedere” Simone sbarra gli occhi per quello che la madre ha appena detto. I due li avevamo sentiti una volta durante la vacanza è ci avevano detto che andava tutto bene, che il lavoro per la mostra era ok.
“ no scusa.. cosa vuol dire che non si è fatto vedere? Dovevano sistemare il locale”
“ ecco a proposito di questo: il proprietario ha detto che non lo affitta più.”
“ papà stai scherzando vero? ” chiede preoccupato “ non può essere dai! Li abbiamo sentiti prima di spostarci da Bangkok a purket è avevano detto che era tutto ok.”
“ non volevano preoccuparvi”
“ io non ci posso credere. Una cosa avevo chiesto.. in mia assenza. Niente, nessuno sa fare nulla senza che io stia qui” si alza arrabbiato uscendo per il giardino, lo seguo, gli prendo il braccio.
“ Simo..”
“ Emma no, non difenderli, avevo chiesto di fare una cosa senza che dovessi controllarli. Se non sono riusciti a sistemare un locale, allora al comune cosa mi devo aspettare!” è arrabbiato lo capisco.
“ma non puoi dare la colpa a loro se il proprietario ha detto così mentre non c'eravamo”
“ potevano dirmelo. Io speravo che dalla settimana prossima potevi iniziare a lavorare la. So che lo studio ti rende più tranquilla” gli accarezzo la guancia destra con la mia mano sinistra.
“ io il mio studio ce l'ho ed è qui a casa. Non ho bisogno di grandi cose. C'è sempre un altro momento per aprire un locale nostro amore”
“ volevo solo che tu fossi felice”
“ ma io lo sono ”
“ molto più”
“ a me basti tu e lo starmi vicino. Per la mostra c'è tempo ok”
“ non ci voleva questa”
“ non fare il bambino. Ci sarà un altra occasione e altri mille locali da affittare o da abbellire. ” mi sorride.
“ come facevo senza il tuo sorriso?”alzo le spalle e torno dagli altri so che avrebbe voluto un secondo per stare da solo.
“ Emma non se la sarà mica presa?” mi chiede papà guardandomi.
“ è un po' nervoso. Ci teneva tanto. ” dico.
“ anche a noi dispiace, abbiamo cercato di tutto per tenerlo ma il proprietario ha deciso che non c'era più bisogno. ”
“ avrebbero potuto dircelo sia lui che la mia amica. Alla fine non avremmo potuto fare un granché ma al momento saremo stati pronti a questo. ”
“ vedrai che troveremo di meglio” mi confessa il papà di Simone. Annuisco. Ci ero un po' rimasta male anche io, l'idea di una sala completamente mia mi piaceva particolarmente, Francesca sapeva bene come l'avrei voluta per questo ero molto curiosa al rientro a casa.
Simone rientra molto più calmo torniamo a sederci sul divano.
“ stasera quindi venite a cena?” chiede Maria guardandoci entrambi. Per anni ci ha chiesto di andare da loro ma Simone ha sempre risposto che erano inutili queste cene di famiglia se lui non mi amava
“ Si mamma”
“ menomale” sorride. I miei mi salutano dicendo che avevano impegnato. Sara anche, facendomi insospettire che non avesse qualcuno da nascondere ai genitori e a suo fratello che era molto geloso. Mentre i miei suoceri decidono di prendersi un altro caffè.

Intanto..

Francesca e Jacopo stanno finendo di sistemare il giardino a casa dei genitori di Simone, mentre Sara li stava raggiungendo per aiutarli da soli non ce l'avrebbero fatta.
I due avevano chiesto ai Maria e suo marito di inventare la balla della sala per consegnare a loro le chiavi in serata. Volevano che fosse una sorpresa, la sala era venuta davvero bene e ne andavano orgogliosi.
« glielo diciamo stasera?” chiede Jacopo a Francesca abbracciandola mentre finiva di sistemare il palloncino con la lettera 'i' di benvenuti.
« cosa vuoi dire?»
« che ci hanno visto lungo su di noi » Francesca ride.
« perché che ci hanno visto scusa? Mica stiamo insieme» Jacopo si gratta la nuca imbarazzato. Sperava di averle fatto capire che le piaceva.
«in realtà...» Francesca lo spintona leggermente e poi lo bacia.
« anche a me piaci. » lui sorride e la bacia. « puoi dirglielo all'amico tuo che ha fatto bene a farmi incontrare te. »

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