In mezzo a tante cose da fare avevo iniziato a pensare al mio vestito, Simone non sapeva che fino a ieri che ho scoperto di essere incinta lo volevo disegnare io con le mie mani, non ho cambiato idea. Voglio essere bellissima quel giorno. Con Sara ho deciso di passare prima in un negozio di abiti per guardare qualcosa, poi ho chiesto alla commessa se era possibile che la sarta del potesse cucire l'abito per me. Mi ha risposto: che andava bene bastava che comunque poi si pagasse tutto. Ero molto felice. Vorrei che guardasse come non abbia mai fatto. Questa notte è stato vicino a me peggio delle altre notti, la sua mano non si è staccata dalla mia pancia e non ha fatto altro che parlarci baciarla questa mattina invece. Non ho ancora le nausee per fortuna e tra due giorni avrò la prima ecografia. Sono molto felice di questo esserino che cresce dentro di me, è un sogno che realizzo, quello da bambina di vivere una vita felice con l'uomo che amavo e di avere una famiglia tutta mia.Simone è cambiato tanto in questi mesi, mi è stato vicino quando ero veramente un caso clinico, potevano prendermi per pazza; lui invece sì e preso cura di me. Mi è stato vicino. La psicologa mi ha detto: che va tutto bene al momento. Il pericolo che mi tornino delle crisi non c'è. Non ho ancora superato tutto, ma un buon 50 percento si. Sto bene. È sono forte.
Mi ha persino detto che l'altro restante di percentuale lo passerò con il tempo. Le ho parlato di come i nostri genitori ci hanno obbligato a sposarci e che Simone non era il ragazzo gentile che era ora. Lei mi ha spiegato che anche questo passaggio rendeva la mia vita infelice, che non dovevo per forza sperare in un cambiamento ma cercare la mia felicità in me stessa e lasciare a lui gli spazi giusti per fargli capire che forse ero la donna giusta.
Domani dovrei tornare a lavoro, è passato troppo tempo da quando non ci metto piede - Nicola e Antonella sono in carcere stanno aspettando il giudizio finale del giudice e tralaltro mi hanno chiesto di testimoniare contro di loro. Non so se me la sento. Dovrò vedere un po' di cose con la mia psicologa. - non posso avere paura di andare in posto dove sono sempre stata al mio agio. Simone ha delle cose da fare in banca con Antonio e di conseguenza potrei coprirlo visto che non c'è.
Francesca ed io nel pomeriggio dovremmo iniziare a sistemare la mostra, in questi due mesi ho finito dei quadri che ho portato lì ma senza dargli un senso al muro. Li ho solo appesi per non averli in giro.
Ancora non è finito lo studio quindi dipingo tutto quanto nella mia stanza, dove mi ha visto protagonista di tante cose.
“Emma” la voce di Giovanna mi fa alzare dalla sdraia in cui mi ero messa nel giardino.
“ ciao giovi”
“ tutto bene?”
“ si. Mi sono appena sdraiata, la mattina è stata faticosa”
“Simone?”
“ in comune hanno da finire dei conti di acqua che non tornano non ho ben capito. Domani dovrebbe andare in banca con Antonio, io credo di tornare a lavorare li”
“ te la senti? Non è troppo azzardato Emma ora che sei incinta?”
“ no credo di aver aspettato anche troppo. Non potranno fare del male stanno in carcere e poi quel posto è sempre stato luogo in cui avevo sempre vicino Simone. Sono sicura che mi farà bene fare questo passo. ”
“ sai che puoi/ potete contare su di me. Se non te la senti non ti devi preoccupare” le sorrido.
“ grazie Giovanna. Ma penso sia arrivato il momento. Non posso continuare a rimandare,starò attenta ad ogni evenienza”
“ quanto sei bella?” la voce di Simone fa voltare mentre Giovanna gli sorride. Si sposta per fargli modo di salutarmi.
“ ma non stavi a lavoro? ”
“ ho finito prima, ti ho raggiunto stasera dobbiamo andare a cena con Francy e Jacopo. Ti ricordi?”
No che non ricordo. Porca miseria! Mi ero proprio dimenticata.
“ ehm... Non ho nemmeno preso nulla da portare. Ho rimosso. Ero troppo impegnata con l'abito questa mattina” mi sorride.
“ dai tranquilla! Ho comprato una scatola di cioccolatini andrà bene ” a Francesca doveva proprio venirle la brillante idea di organizzare una cena a casa sua in mezzo agli scatoloni. Ma dico io? Me ero pure scordata! Che testa! “ dobbiamo pure dirgli che diventano zii” ecco altro problema gli unici che ancora non lo sapevamo erano loro, francesca sapeva che avevo un dubbio ma ieri nonostante le mille torture non ho detto nulla.
I nostri genitori, invece, sono passati nel pomeriggio per un caffè e Simone prima di andare al comune glielo ha detto. Sembrano tutti molto felici. Quelli impazziti sono Sara e Kurt.
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Luce e cenere 💡📌
FanfictionSimone è il sindaco di Roma, sua moglie Emma è anche la sua segretaria. I due si sono sposati per volere delle due famiglie che si conoscono ormai da tempo. (Otto anni per l'esattezza) Simone ha 26 anni è nonostante sia sposato, vive la sua vita co...