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Il giorno dopo

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Il giorno dopo

Mi sveglio intrecciata a lui, guardo l'orologio nel telefono sono le nove del mattino, abbiamo dormivo veramente tanto. Lo sblocco mandando un messaggio alla mia psicologa come ogni mattina.
«Rivedo finalmente la luce. Grazie» invio e mi attacco di nuovo a Simone. Gli bacio la mandibola, sento la stretta farsi più salda così decido di continuare fino ad arrivare alle sue labbra.
“ buongiorno amore" mi dice.
“ buongiorno pulcino”
“ come ti senti?”
“ felice”
“immaginavo, ma mi chiedevo se ti avevo  fatto male e..” gli accarezzo il petto facendolo fermare.
“ amore ma sto bene. Non è la prima volta questa eh!”
“ si ma sei incinta e non ci siamo andati leggeri ieri"
“ non mi hai fatto male. Sono viva e vegeta. Nostro figlio anche di più" affermò alzandomi leggermente per guardarlo negli occhi.
“ sei sicura?”
“Simo da quando sei paranoico in questo lato?”
“ non sono paranoico.. è solo preoccupazione la mia. ”
“ è allora ti sto dicendo che stiamo bene amore” gli accarezzo un labbro con i polpastrelli, lui fa lo stesso con la mia schiena sento i brividi attraversarmi il corpo.
“ oggi pomeriggio vieni al comune allora?”
“ quello che vuole signor sindaco. Solo se lei poi viene a vedere come ho sistemato il locale”
“ sono pienamente disponibile” mi dice facendomi ridere. Mi tira sopra di lui tenendomi per i fianchi nudi, non ci eravamo rivestiti questa notte.
“Ragazzi la colazione è pronta. C'è Rosanna che vi aspetta" urla Giovanna da fuori dalla porta. Simone sbuffa perché non voleva uscire da sotto le coperte.
“ volevo stare con te" mi dice.
“ abbiamo tutta la sera stasera dopo lavoro. Non ti preoccupare perché non vado da nessuna parte”
“ non abbiamo più un momento per noi!”
“ non è vero ieri eravamo insieme. E abbiamo pure festeggiato!” gli faccio l'occhiolino e scendo dal letto guardandolo. Si mette le mani sul viso.
“ sparisci dalla mia vista o tua madre sentirà le tue urla di godimento!' esclama toccandosi pure il rigonfiamento in mezzo alle sue gambe. Rido, prendo la roba corro al bagno andando giù in cucina dove ci trovo mia madre.
“alla buon ora eh!”
“ Simone ha ripreso la memoria e ieri non potevamo passare il tempo insieme”
“ il tempo insieme eh?” mi fa l'occhiolino e mi sento rossa in faccia.
“ sei sempre la solita maliziosa. Smettila! Anche se fosse poi ..”
“ niente. Tanto un figlio non si fa per bene dello spirito Santo quindi non ti preoccupare. Non sono nata ieri. ” annuisco. Preparo il mio latte e il caffè per Simone. “ ho trovato un negozio per l'abito” mia madre ancora non sapeva che avevo deciso di non andare a scegliere il vestito ma che me l'ero fatta costruire su misura.
“mamma non ce ne bisogno”
“ ma come no? Emma ti sposi in chiesa, dovrai pur avere un abito da sposa”
“ si ma...” sento i passi di Simone non volevo che lo sapesse. Era una sorpresa per lui.
“ ma cosa?”
“ non posso dirtelo! Simone è nelle vicinanze. Poi ti spiego. ”
“ Emma.. non dirmi che hai intenzione di andare vestita con quel vestito che avevi al comune?”
“ anche se fosse. È bello lo avete scelto tu e Maria. Blu sera. Alla fine devo fare una conferma di matrimonio non un evento nazionale” affermò. Io capivo benissimo che avrebbe voluto accompagnarmi e vedermi con un abito che piaceva a lei. Ma io avevo già fatto la mia scelta e non mi sentivo pronta per un vestito che poi non mi sarebbe piaciuto.
“ sei seria? Vuoi vestirti di blu?”
“ Emma starebbe bene anche con un sacchetto in testa. Però amore tua madre ha ragione, sarebbe il caso di cambiare abito'
“ cambierò abito. Mamma possiamo poi parlare in privato. Lo sposo non deve sapere dell'abito prima del matrimonio”
“ in realtà...' la fulminò e alza le mani. È sempre la solita ficchetta!

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