Ero ferma immobile dopo quel discorso. Mi sentivo frastornata, non me lo aspettavo così, con tutte queste dichiarazioni e le lacrime in viso. Il silenzio era caduto da buoni 10 minuti forse,lui guardava fuori dalla finestra e ogni tanto gli usciva un singhiozzo, mentre io ero sempre sul letto che fissava il pavimento. Mi erano venuti i brividi e il cuore batteva fortissimo mentre lui parlava.
“ se vuoi ora posso andare anche via. Io penso di averti detto tutto. ” mi dice ancora. C'era Francesca davanti alla porta che era rimasta semi aperta che mi invitava a non farlo andare via. Credo avesse sentito tutto quello che mi aveva detto.
“Emma”
“ non so cosa dire Simone mi hai preso alla sprovvista. ”
“ non mi devi dire nulla infatti. La decisione l'avevi già presa da prima che io ti parlassi. ” si avvicina alla porta, ha gli occhi rossi. “ abbi cura di te. ” mi dice. Esce definitivamente.
“ sei pazza? Vuoi lasciarlo andare via così?” mi sussurra entrando in stanza.
“ io... Non so se credergli Francy. Sono stata troppo male”
“ ciao Francesca grazie per avermi aperto nonostante mi odi” lo sentiamo dire e poi la porta che si chiude.
“ vaiiii oh! che stai aspettando? ” la guardo. “Emma vaiiiii! Corriii. Non ascoltare la testa ha tutto il tempo per dimostrare ciò che ti ha detto ma gli devi dare modo di farlo. Daiii” mi spinge. Mi alzo, esco di corsa da casa - nonostante fossi in tuta- lo trovo che sta scendendo l'ultimo piano.
“Simoneeeeeee” urlo. Vedo che si ferma. Corro giù, quasi rischio di cadere e farmi male seriamente, arrivo davanti a lui.
“ ti sei fatta male?” mi chiede non appena mi ha di fronte, si era preoccupato per me,per la prima volta era riuscito a non pensare minimamente a se stesso ma a me.
“ no. Sto bene”
“ perché mi hai fermato scusa?” gli prendo le mani e le intreccio con le mie, mi butto tra le sue labbra lasciandolo stupito all'inizio poi ricambia.
Era il nostro vero primo bacio. Quello con le farfalle nello stomaco per entrambi. Quello dove ci sentivamo ricambiati. Ci stacchiamo a corto di fiato.
“ dopo il discorso non c'ho capito nulla. La mia testa mi diceva di non crederti invece il cuore di sì. Ho seguito il cuore. Spero di non pentirmene di nuovo. Ti amo anche io” mi abbraccia sorridendo. “ mi devi dare del tempo ok..” si stacca come se pensasse aver fatto qualcosa di sbagliato.
“ si tranquilla. Puoi stare qui anche con Francesca quanto vuoi.. ti lascio il tempo che desideri. Io ti aspetterò a casa se questo di cui hai bisogno”Non ci stavo credendo a cio che mi stava dicendo, era un Simone diverso, una persona diversa, era cambiato.
Era quel cambiamento che aspettavo da tempo ma non arrivava mai.
“Resti? Torniamo a casa insieme domani?” gli chiedo. È incredulo anche lui adesso. Non se lo aspettava.
“ certo che resto. ” siamo le scale abbracciati. Non aveva nemmeno la valigia quindi era salito azzardando.
“ sei senza vestiti?”
“ si. Non ho preso niente in realtà sono salito perché avevo bisogno di parlarti e pensavo che sarei dovuto tornare. ”
“ tornare? Intendi da solo?” annuisce.
“ si. Non mi hai più risposto ma volevo tentare, sapevo che eri arrabbiata e quindi stavo rischiando. Non te lo nascondo ma mi faceva paura seriamente un tuo rifiuto. ”
“ se ti avessi lasciato andare non avresti più fatto nulla?”
“ non lo so. Quando stavo scendendo le scale mi dicevo che ero un fallito ti avevo perso e me lo meritavo. Quello che avrei fatto forse era allentare la presa, se essere presente non ti aveva smosso nulla forse era giusto mettersi da parte. Non so se lo avrei fatto del tutto. ”
“quando hai capito che.. ecco mi amavi?”
“ quando sei andava via ho sentito un vuoto dentro di me. Sono passati cinque giorni, i primi due non capivo un granché il terzo non ragionavo più e li che ho capito di essermi innamorato. Non sono più uscito. Jacopo passava a casa ma io non avevo nessuna intenzione di uscire. Giovanna mi spingeva a cercarti, poi sono andato da tuo padre ma non eri. ”
“ è stato lui a dirti che ero qua vero?”
“ si. L'ho quasi pregato che me lo dicesse.”
“ quello che mi hai detto è molto bello Simo. Davvero. ” entriamo in casa di nuovo. “ però se non ci saranno fatti le parole se l'è porterà via io vento”
“ ci saranno tutti i fatti che vuoi Emma. ” mi risponde. Mi volto e lui mi lascia un bacio sul naso.
“ io esco, ci vediamo dopo per cena. Mi raccomando non voglio diventare zia è ancora presto ciaooo” Francesca si affretta ad uscire e noi siamo soli.
Solo io e lui. ❤️
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Luce e cenere 💡📌
FanfictionSimone è il sindaco di Roma, sua moglie Emma è anche la sua segretaria. I due si sono sposati per volere delle due famiglie che si conoscono ormai da tempo. (Otto anni per l'esattezza) Simone ha 26 anni è nonostante sia sposato, vive la sua vita co...