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Tre giorni dopo

Erano passate 72 ore, non sapevo dove battere la testa, Nicola non aveva risposto all'ultimo messaggio. Ero in ansia. Volevo sapere dove cazzo stava mia moglie.
Avevo dormito dai miei perché a casa non riuscivo proprio a starci, Giovanna era in ansia quanto me le ho promesse di avvertirla per ogni cosa che sarebbe successa.
“ Simo” mia sorella mi passa la mano nella schiena guardandomi “ non hai dormito vero?”
“ no per niente. Voglio sapere. ”
“ la troviamo”
“ sono passate 72h cazzo!”
“ il tempo passa lo so ma troviamo Emma. " Mi lascia un bacio sulla guancia. Prendo il telefono che lampeggia, pubblicità, pubblicità, merda un messaggio da Nicola.

« ore 15:00 allo stabilimento balneare. Non fare tardi altrimenti Emma non la vedrai più»

Era la risposta ai soldi trovati, entrambe le famiglie avevano cercato di fare un accumulo di soldi per pagare questa cosa. Abbiamo avvertito la polizia e tenevano sott'occhio il mio telefono quello di Emma era rimasto a casa di Antonella, dove l'avevano rapita. Respiro profondamente, passo due dita nelle meningi e le muovo circolarmente.
“Simo..” mia sorella mi guarda. “ è se avessero un capanno vicino alla zona mare? ”
“ perché ti viene in mente questa cosa adesso?”
“ perché ti ha dato appuntamento in uno stabilimento balneare in pieno inverno dove non ci sarà nessuno che vi veda.”
“ pensi che potrebbe esserci un qualcosa la vicino”
“ credo di sì. ” prendo iPhone è controllo Google Maps, cerco uno stabilimento balneare a Ostia, ce ne sono un sacco porca miseria!
“Simo qua!” mi urla. “ vedi, qui non c'è niente è solo tipo un campo di erba accanto uno stabilimento abbandonato”
“pensi che potrebbero essere qui?” annuisce. Mi alzo di fretta “ avvisa papà cornad e la polizia io... Vado”
“ sei pazzo da solo? Ci andiamo insieme ”
“ quei due sono pazzi è pericoloso. Resta qui” scuote la testa.
” non ci penso nemmeno" mi spinge e usciamo di casa per salire in macchina. Seguiamo le indicazioni arrivando in quel punto. Abbiamo avvisato tutti che stanno arrivando, ma io non posso aspettare.
“ io controllo di qui - le indico a destra - tu resta in macchina”
“ Simone no. Dobbiamo aspettare!”
“ non posso ok. Se Emma è qui io lo devo sapere. ”
“ non hai soldi non hai niente. È pericoloso.”
“ non mi importa di me. Voglio portare a casa Emma. ”
“ quello può essere armato. Stanno in due e non è solo ricordatelo. ”
“ lo so ma non posso restare qua" sento delle auto,così scendo, la voce di mio padre mi richiama ma mi incamminò verso quel casolare infondo. Arrivo dritto finché non trovo una porta. La apro poco poco piano.
Scorgo un letto infonda angolo, mi muovo lentamente, Emma è lì con gli occhi chiusi.
“Emma” la chiamo niente. “Emma. Amore. ” la chiamo ancora, apre gli occhi e poi li sbarra completamente. “ non urlare ci possono sentire. Ora ti libero ok?” gli levo quell'affare dalla bocca.
“Simo”
“ ehi stai tranquilla. Adesso andiamo a casa. ” la libero dalle corde. “ riesci a muoverti?”
“ no. Mi fa male tutto. ”
“ ok allora ti prendo in braccio e andiamo. Non fiatare altrimenti ci beccano. ” non risponde. La prendo in braccio e piano piano esco da quel casolare, sto per raggiungere la macchina quando sento colpirmi alle spalle con una pietra forse. Cado a terra con Emma. Mi volto con il volto è lo vedo. Emma è sotto di me ancora. Mi alzo di fretta. Corro verso di lui.
“sei un pezzo di merda! Un pezzo di merda! Tu non dovevi assolutamente toccarla " gli urlo. Lo faccio cadere e gli tiro un sacco di pugni sulla faccia. “ te lo avevo detto l'avresti pagata cara. Molto cara. ”
“Simoneeeee  fermati" la voce di mia sorella.
“ porta via Emma di qua. Io devo pensare a questo coglione” gli tiro un calcio e poi un altro. La polizia arriva e lo portano via insieme ad Antonella. Prima però gli sputo in faccia.
“ bastardo traditore" gli dico. Torno da Emma che è nel l'ambulanza che qualcuno aveva chiamato mentre stavo dentro.
“ ehi” è seduta i medici la controllano “amore ”
“ non mi toccare”
“Emma cosa ti prende?”
“ non mi devi toccare. Tre giorni per cercarmi. Tre giorni per farmi capire che io ti odio. Ti odio. Tu non mi ami non mi hai mai cercato abbastanza. ”
“Emma ma che dici? Sono stato tutto questo tempo in ansia e a cercare di capire e rispondere a quel coglione”
” tu non hai mai risposto”
“ signore sua moglie potrebbe essere sotto schiock la capisca” scuoto la testa. Tiro fuori il telefono. Ogni messaggio lo avevo salvato mio e suo non avevo mai cancellato niente.
“Emma io ti amo hai capito! Ti amo. Ti ho cercato per tutto questo tempo non sopportavo l'idea di non sapere niente di dove fossi. Mi dispiace averci messo così tanto tempo ma... Non era facile.” mi guarda e mi prende la mano lentamente, aveva i polsi completamente neri. “Ti amo capito?” le chiedo dolcemente. Mentre il dottore le mette dei piccoli punti sul sopracciglia le dice anche l'avrebbero portata in ospedale solo per un osservazione in più ma stava bene. Si allontana lasciandoci solo.
“ci sei mai stato con Antonella? Sono seria rispondi sincero!”
“ no. Emma non sono mai stato con lei. Io non sono mai stato con una che lavora la dentro. Le mie avventure sono sempre state quelle con gli amici.”
“ ti credo!” sorrido. Mi avvicino per lasciarle un bacio sulle labbra. “ non mi lasciare più ti prego”
“ non ti lascio proprio amore mio”

«Finalmente Luce»

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