85.

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Simone mi guarda attentamente cercando di capire chi io fossi. Mi avvicino alla sedia accanto a letto.
“ stai bene?” gli chiedo. L'infermiera si siede al lato opposto, credo che le serva per vedere i dettagli dei ricordi.
“ mi fa male un po' la testa. Ma cosa è successo?” mi chiede.
“ eri in banca con Antonio, il vice sindaco, e ti hanno spinto mentre c'era una rissa in corso. ”
“ ricordo di essere in un posto con una persona ma poi più nulla”
“ sei rimasto coinvolto in una rissa, non c'entravi nulla, sei caduto sbattendo la testa. ” confesso.
“ tu, invece, stai bene?” mi verrebbe da ridere in questo momento ma non posso. Era smemorato ma si chiedeva se stavo bene.
“ ora che ti vedo sveglio, si, mi hai fatto preoccupare”
“ no ma sto bene”
“ mi chiamo Emma” gli dico cercando di capire se si ricordava qualcosa in questa maniera.
“ il mio amico Jacopo ha una fidanzata che si chiama cosi”
“ sicuro?” annuisce.
“ si sì. Sì è fidanzato da poco. ” stava confondendo le cose. Sto per contraddirlo quando l'infermiera mi fa segno di non farlo. Sarebbe controproducente. “ sei veramente bella lo sai?”
“ oh grazie!”
“ quindi ti sei sbagliata prima. Sei la fidanzata di Jacopo?” vorrei dirgli che sono sua moglie che ci amavamo e che stavamo organizzando il matrimonio nostro. Respiro.
“ ho bisogno di uscire un secondo" dico. L'infermiera mi segue accertandosi che io stia bene.
“ non posso fare finta di nulla. Io... Devo dirgli che cosa sono! Aspettiamo pure un bambino. Tra due giorni ho l'ecografia come faccio” affermò.
“ signora lo so che è difficile, deve reagire, iniziare a descrivere a suo marito ogni cosa piano piano. Ha già le idee confuse. ”
“ ho passato le peggio cose. Questa non me l'aspettavo!” vedo che entrano Francesca e Jacopo.
“ ehi come sta?”
“ Simone ha perso la memoria. Non ricorda nemmeno come si chiama. Dice che è il sindaco, sa di Antonio ed è convinto che io sia la tua ragazza e Francesca la sua”
“ che?” Jacopo sbarra gli occhi.
“ è appena accaduto. Ha detto che la tua ragazza si chiama Emma, e ti sei fidanzato da poco" Francesca si mette le mani in faccia. La situazione non era per niente bella.
“ gli dobbiamo fare credere questa cosa?”
“ Jacopo, non sai quanto mi costi ma si.. dobbiamo andare per gradi. Non so nemmeno se riuscirò”
“ ok mantenete la calma! ”
“ pare facile per te. Sono sua moglie e manco mi riconosce, è ti ricordo che sono incinta.” l'infermiera in tutto questo si era spostata ed eravamo soli. Entriamo dentro tutti e tre essendo solo in stanza.
“ Jacopo, che bello vederti!" Aveva riconosciuto il suo amico ed era un passo avanti.
“ ciao Bro. Ma che mi combini?'
“ ma che ne so! ” alza le spalle “la tua ragazza mi ha detto che sono rimasto coinvolto in una rissa”
“Emma era con Francesca al locale per la mostra. Non ti ricordi che abbiamo sistemato io e Francy il locale per Emma?”
“ il locale? Emma disegni? Puoi disegnare pure me?” scuoto la testa.
“ al massimo disegno la disperazione di questo momento”
“ ma no! Guarda che sto bene. Non ti devi preoccupare per me. Francy, amore vieni” guardo la mia migliore amica che si muove verso di lui. L'avrei uccisa se solo avrebbe provato a baciarlo.
“ sai che ti odio! Mi hai fatto preoccupare”
“amore ma no stai serena. Ho solo un paio di punti in testa per resto tutto ok”
Certo sicuramente tutto ok. Le prende la mano, poi si guarda l'altra, ha la nostra fede  respiro.
“ siamo sposati? Perché non porti la fede tu?” domanda a Francesca. Ancora non si era accorto dell'anello al suo dito avendo avuto la mano dentro le lenzuola senza muoversi.
“ in realtà: quella sposata è lei" mi indica.
“ Jacopo quando ti sei sposato?” ridacchia. Oggi li ammazzo tutti quanti!
“ c'è stato un malinteso. Quello sposato sei tu. Francesca è la mia...” Francesca gli pesta il piede. Io nel frattempo resto indietro a guardare la scena.
“ questa mattina c'è stato un casino con le fedi, la mia è finita sulla mano di Emma, poi con calma ti spiegherò”
“ Francesca lo devi aiutare a ricordare non a fare confusione!” le dico nervosa. Non stavo già sopportando l'idea che lei potesse passare ancora del tempo in più con Simone. Lui era mio. Mio marito. Il padre di mio figlio.

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