"ma che mi tiri!" strilla mentre la porto nella mia stanza. Era naturalmente più grande di me ma si lasciava trascinare volentieri.
" mamma per favore!" chiudo la porta. Simone era rimasto in cucina a finire la colazione.
" Emma stai facendo una tragedia per un vestito. Ti ho detto che.."
"HO GIA SCELTO L'ABITO" le dico esasperata. Non volevo dirglielo così ma mi ci ha portato.
"in che senso? Sei già andata con le tue amiche e hai tirato fuori tua madre?"
" no mamma. Me lo sono disegnata io" prendo lo schizzo. " non voglio che Simone lo sappia. "
" non sei andata a sceglierlo?"
" no. Non voglio stare delle ore in un negozio per cercare un abito che poi non mi piace. Ho preferito disegnarlo. Mi sarà cucito da una sarta di un negozio dove andavo con Francesca per gli abiti dei convegno. "
" non mi hai aspettato"
"mamma non volevo tirarti fuori. È stata una mia decisione. Simone non sa niente, perché voglio sorprenderlo. Non mi metterò quel vestito blu."
Guarda il disegno con attenzione. Accarezza il corpetto che avevo segnato tutto con dei brillantini a seconda della matita e i colori.
" sei sicura? Non vuoi nemmeno provare un vestito diverso?"
" sono super sicura. Se vuoi puoi venire domani a vederlo dovrebbero farmi le misure. "
" non so cosa dire. Avevo pure preso appuntamento in quel negozio in centro, pensavo di poterti regalare questo abito per il tuo matrimonio" mi dice un po' triste. Mi dispiaceva che si sentisse così.
" puoi sempre regalarmelo. È ovvio che non lo sceglierò con te perché c'è già ma se vuoi farmi un regalo può pagarlo tu e poi te l'ho detto puoi venire a vedere mentre faccio le prove. Francesca mi sa che deve fare delle cose con Jacopo e Sara non so. " sta zitta " perché non sei convinta?"
" perché non avrei mai pensato di dovermi trovare in questa situazione. Sapevo ti piacesse disegnare delle cose che provi ma addirittura disegnare il tuo abito" mi allontano da lei.
" non siete mai contenti. Prima che Simone si accorgesse di me, ogni volta che vi chiedevo aiuto non esistevo, o quando venivo a casa per dirvi che ero stanca per voi tutto era normale. Un matrimonio basato sui soldi. Quando Simone poi si è realmente innamorato avete fatto tutti quelli che già sapevano, sono stata rapita e hanno abusato di me ma a voi non vi è mai venuto in mente di passare a sapere come stavo.
Mamma ho fatto 15 sedute dallo psicologo per non ammazzare ne Simone e ne Giovanna. Sono tranquilla e serena adesso. E non permetterò ne a te e ne a nessuno di rovinarmi questo momento. Ho scelto di disegnarmi l'abito e quindi? Cosa cambia? Solo perché non provo duecento vestiti non vuol dire che io non possa essere una sposa come tutti gli altri.
Ogni tanto ci pensate che vorrei essere felice io e non rendere felice voi?" le dico velocemente come se dovessi sputare fuori una realtà che mi tenevo dentro da troppo tempo.
" pensavo che andando in un negozio saresti stata felice anche tu"
" è la vostra felicità quella. E una volta scelta! Potreste accettare le mie, io ho accettato di sposare Simone anche sapendo di non essere amata in due anni ho sofferto eppure vi ho dato retta. Ora non voglio più fare scelte che non vanno bene per la mia vita. " rispondo prendendo la bozza e rimettendola nel cassetto lontano da occhi indiscreti. Simone non dove sapere nulla. Non dice più nulla, esce dalla stanza e prende la borsa, Simone segue la scena e si avvicina.
" le hai detto tutto vero?" come faceva a capirmi?
" non ho più resistito. Il suo insistere nell'abito mi ha fatto tirare fuori tutto quanto. Mi dispiace per come le ho detto le cose, ma vorrei essere capita e non accettare ancora delle scelte che sono esclusivamente le loro" mi sorride e mi bacia.
"Sono orgoglioso di te amore"
Grazie di essere qui al mio fianco. Lo stringo a me. Era veramente il mio lui.
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Luce e cenere 💡📌
FanfictionSimone è il sindaco di Roma, sua moglie Emma è anche la sua segretaria. I due si sono sposati per volere delle due famiglie che si conoscono ormai da tempo. (Otto anni per l'esattezza) Simone ha 26 anni è nonostante sia sposato, vive la sua vita co...