9.

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Mi ha ignorato per tutta la mattinata. È entrata dentro sua stanza da disegno senza uscire per due ore. Ora è uscita sedendosi a tavola per cena.
“ per quanto devi ignorarmi?”
“ fin quando lo decido io. Mi hai ignorato per due anni non sono morta. Credo che possa essere ignorato pure tu.”
“ non puoi paragonare le due cose. Tu sapevi bene che ..”
“ non ho nessuna intenzione di sentire ancora questa cosa. Abbi pazienza, ma non ho proprio voglia. So benissimo cosa pensi e ti sto dicendo che puoi fare quello che vuoi. Io farò lo stesso”
“ sei mia moglie” appoggia la forchetta guardandomi.
“ toh se ne ricordato! Sei un po' a scoppio ritardato! Si lo sono ma come dici sempre tu solo sulla carta” torna a mangiare il pure di patate che la governante aveva fatto.
“ quella ti ha riempito la testa non sei più tu.”
“ quella ha un nome: si chiama Francesca, almeno lei mi è stata vicino. Te invece? Cosa hai fatto per me?”
“ non puoi pretendere che io venga in ospedale solo per fare la parte del marito disperato ”
“ nessuno ha preteso nulla. Stai attaccando una persona che mi vuole bene, a differenza tua, che mi è stata vicino e vuoi pure avere ragione.
Non mi ha riempito per niente la testa. Semplicemente mi sono svegliata. ”
“ ti sei svegliata male allora! Non ti permetterò di comportarti così nei miei confronti. ”
“ perché mai? Questo è lo stesso trattamento tuo. A me non interessi più .”
“ non ci crede nemmeno un bambino. L'amore che provi non può essere finito” mi ride in faccia.
“ tu non puoi parlare di amore. Non ti è consentito. Non sai nemmeno cosa sia. Non puoi nemmeno sapere se sono ancora innamorata di te. Anche se fosse non è una cosa che dovrebbe importati visto che non ricambi. ”
“ non ti capisco!”
“ non lo hai mai fatto Simone. Per te sembra che stia esistendo adesso, mi parli e ti sembra scioccante che non ti dica quello che vuoi sentirti dire, ma sono sempre stata trasparente. Continua a farlo” si alza da tavola. “Esco, raggiungo Francesca in albergo. ” mi dice. Mi alzo anche io mettendomi di fronte a lei. Non poteva farlo. Non era lei questa. Non mi avrebbe mai risposto in questa maniera prima.
Soprattutto, non avrebbe mai lasciato casa di sera per vedere l'amica al massimo la portava a casa.
“ sei seria?”
“ molto di più. ”
“ io non ci credo che esci a quest'ora!”
“ stai facendo il marito geloso? La parte non ti riesce bene. Ritenta. ” sale le scale. Prendo il telefono e scrivo a Jacopo

« qui è un casino! Emma è totalmente fuori di capoccia. »

«in che senso?»

« ha preso la roba è la trasportata in un'altra stanza. Mi parla altezzosa. »

« sì è svegliata?»

« Jacopo non può essere. L'ho sempre tenuta in pugno»

« parli come se avessi avuto un giocattolo in mano. Lo hai detto anche tu che non la ami. Perché ti comporti così? Lasciala lìbera. Tu lo sei»

« lei non lo è mai stata. Non ha mai voluto Jacopo. È questo il problema. »

« vorrai dire che ora ne ha bisogno. »

« non puoi capire quanto so nervoso»

« allora vieni stasera al club. C'è Natasha che ti aspetta.»

« si. Vengo. Non ti preoccupare!»

« a dopo»

Non rispondo più al messaggio. Appoggio il telefono sul mobiletto e vedo Emma scendere pronta per uscire.
“ ci vediamo dopo o domani.” mi dice. Saluta con la mano la governante ed esce senza darmi modo di risponderle. Domani dovevamo stare a Latina. Se avesse fatto tardi?
“ ben ti sta!” la sento dire.
“ se dici altre cose sul mio conto ti licenzio” le dico.
“ non lo faresti! Ti metteresti ancora di più Emma contro non so...”
“ dai del lei a mia moglie non ti ho permesso di darle del tu ”
“ non me lo ha permesso lei - mi indica - ma Emma quindi credo che sia decisione sua” sbuffo. Avrei voluto rispondere ancora ero stanco. Così decido di andare a prepararmi su nella mia stanza.
Il nervosismo lo avevo alle stelle avevo bisogno di stemperare questa giornata con un incontro abbastanza caloroso. Avrei potuto dimenticare tutto. Compresa lei con l'aria altezzosa.

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