68.

1.3K 57 6
                                    

Lunedì mattina ore 06:00

La luce filtra nella nostra finestra, ieri notte abbiamo fatto l'amore, resto ancora intrecciato a lei ne avevo bisogno di un contatto fisico. Oggi partiamo non vedo l'ora di godermi questo tempo insieme, Giovanna ha deciso finalmente di raggiungere suo figlio e non posso essere più che contento. Dentro di me sono cambiate tante cose, ora mi sento umano, una persona migliore.
“ ehi sei già sveglio?” tra i miei pensieri non mi ero accorto che si era svegliata. 
“ si, non riuscivo più a prendere sonno” passa una mano sul mio petto.
“ cos'hai?”
“ ansia! È da tanto che non prendo il volo ”
“ amore ma ci sono io con te”
“ lo so. È che avremmo tante ore lì sopra e mi prende un po' male. Ma tranquilla ce la farò. ” ride e poi mi bacia.
“ ridi sempre ti prego!” le sussurro all'orecchio baciandolo successivamente.
“ è la frase che mi dicessi quel giorno" afferma.
“ dissi di sorridere perché quando lo fai sei meravigliosa. I tuoi occhi brillano ”
“ lo faccio da un po' ed è grazia a te”
“ ti amo” le dico facendola salire sul mio corpo, nonostante siano nudi riesco a tenere la calma - anche se con lei era veramente difficile - le accarezzo la schiena mentre lei appoggia la testa sul petto.
Avevamo il volo alle 11 quindi il tempo per le coccole lo avevamo tutto.
“ quando mi fai i grattini ti amo ancora di più!”
“ ah sì? Solo per questo?"
“ io ti amo sempre ma di più quando fai quei movimenti sulla mia schiena” sorrido. Le piaceva che con i polpastrelli disegnassi dei cerchi o cose astratte. Stava in silenzio per ore e adesso era la stessa cosa.

...

“ Simoooo sono le noveeee esci dal bagno. Guarda che facciamo tardissimoooo" urla fuori dalla porta. Appoggio il pettine ed esco dal bagno.
“ Emma ti calmi, non sono le nove ma le otto. Ora andiamo. Rilassati per favore!” talmente è agitata che non si era accorta che in camera l'orologio era fermo da due giorni, è appunto segnava le nove. Ma portavo sempre il mio amato orologio al polso dove controllavo l'orario per andare a lavoro.
“ mi è preso mezzo colpo. Dai hai fatto? Mi devo pettinare”
“ non metterti roba addosso che tanto abbiamo un viaggio lungo. ” le faccio il segno del viso.
“ un po' di fondotinta e copri occhiaie. Non posso partire così, sono orrenda!" Le prendo il viso tra le mani per baciarla.
“ stai molto meglio senza impicci in faccia. Davvero, non lo dico perché sono innamorato di te, l'ho pensavo anche prima. Sei bella, anzi bellissima, senza trucco. ” mi sorride “ al naturale” concludo.
“ va bene allora mi sistemo i capelli e arrivo giù” le sorrido. Mi bacia per l'ultima volta prima di chiudersi dentro, trascino le valigie giù chiamando poi un taxi. Non avrei portato la macchina in aereoporto avrei dovuto lasciarla lì fino al nostro rientro. È poi non mi andava nemmeno di disturbare alex e Giancarlo - che erano i nostri autisti - ne avevamo due perché spesso io ed Emma ci dividiamo per diversi lavori. Entrambi sono pagati abbastanza bene, oggi li abbiamo messi in ferie per una settimana erano molto contenti. Antonio era felice che stessi staccando un po' la spina, dopotutto ci sono sempre stato in comune e non mi sono mai dimenticato di nessuno. I soldi che avevo guadagnato non erano dei cittadini ma i miei che tutto questo anni mi ero accumulato.
“amore eccomi” la vedo arrivare proprio quando il taxi suona a casa. Non aveva messo il trucco come avevamo concordato ed era spaziale. Che Ve lo dico a fare? Se avessi avuto del tempo adesso, l'avrei spogliata di nuovo e ci avrei fatto l'amore successivamente. Mi prende la mano, usciamo di casa insieme dove davanti a noi c'erano le due valigie e un beauty case di Emma. Porto tutto sul taxi.
“ che abbia inizio questa nostra nuova vacanza!” mi dice Emma saltellando e poi entrando in macchina. Sorrido.
Una bambina. La mia piccola bambina.

Luce e cenere 💡📌Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora