Una settimana dopo.
Finisco la mia insalata spostando il piatto verso destra. Io e Simone pranzavamo e cenavamo nell'ultimo periodo insieme ma in rigoroso silenzio. Nessuno dei due tentava di aprire bocca e nemmeno a guardarci. Ci ignoravamo in casa, ed ognuno faceva come gli pareva.
“signorina Emma, sono arrivati questi girasoli per lei!” mi dice Giovanna avvicinandosi a noi. Simone sbarra gli occhi. Cinque girasoli meravigliosi.
“ grazie mille” dico. Prendo i fiori appoggiandoli alla sedia accanto e prendo il biglietto: «sei una donna tremendamente affascinante. Ogni girasole segnerà un nuovo inizio. 5 passi verso di te. »Guardo se c'è il mittente ma niente neanche mezza firma. Simone continua a fissarmi.
“ chi li manda?”
“ non saprei. Non c'è il nome” rispondo.
“ abbiamo un ammiratore segreto allora”
“ sarà” appoggio il biglietto e torno a mangiare.
“ sono sicuro che tu abbia conosciuto qualcuno in questi giorni e ora si intromette tra me e te” mi verrebbe da ridere ma non lo faccio.
“ scusa? ”
“ hai un altro?”
“ non ho proprio nessuno. E se avessi un altro ti avrei già mandato a pascolare. Chi sia questo che mi ha mandato i fiori non lo so. So solo che mi stai accusando quando sei il primo a sfondarti le altre. ” mi alzo. “ mi è passata la fame”
“Emma vuole portati via da me. ”
“ e quindi? Dove sta il tuo problema? Hai detto tu stesso che non mi ami. ” lo aveva detto lui stesso per quale motivo io non potevo comportarmi di conseguenza.
“ si non ti amo, ma non ho mai detto che qualcuno ha diritto di toccare ciò che mio”
“ e perché le altre potrebbero. Stai facendo un discorso maschilista. Tu puoi io no. Non mi sembra corretto. ”
“Emma tu non hai mai provato ad essere come me te lo dico di nuovo. ”
“ io non voglio essere te. Io voglio essere me stessa. Questo ragazzo o chiunque sia mi ha mandato dei fiori è un stato carino e gentile. Tu non lo hai mai fatto”
“ vuoi dei fiori? A cosa ti servono?” scuoto la testa, mi stavo innervosendo, non capiva di proprio nulla.
“ lascia perdere!” gli dico. Prendo un vaso per mettere i girasoli.
“ non lo faccio! A cosa ti servono dei fiori? Per metterli così in mostra?”
“ non comprendi veramente un cazzo! È il gesto Simone che conta, potevano essere pure due calle, o anche cioccolatini. È il modo in cui fai le cose che ti rende felice.
Non hai mai regalato qualcosa anche solo per vedere qualcuno sorridere?”
“ no”
“ allora dovresti imparare a farlo. Sai serve molto anche a te stesso. ”
“ dove vai ora?”
“a finire il quadro che questa mattina non ho concluso. ”
“ perché non stiamo insieme oggi?” sbarrò gli occhi. Me lo stava chiedendo davvero?
“ in che senso scusa?”
“ nel senso che voglio stare un po' con te”
“guarda che non c'è bisogno di fare cosi solo perché mi sono arrivati dei fiori. Sii te stesso” non sapevo cosa gli stesse prendendo. Non mi aveva mai chiesto di restare con lui, soprattutto fuori da cose di lavoro, mi ha sempre tenuta a distanza. Tranne quando magari finivamo a letto insieme perché entrambi ne avevamo voglia.
“ non lo sto facendo per quello. È da quando è successo quel fatto dell'ospedale che mi stai distante. ”
“ Simone il fatto è che tu ti stai rendendo conto solamente adesso che io esista l, prima ero inutile per te. Il fatto che io ti stia evitando non è per l'ospedale - se non volevi venire nessuno ti ha obbligato - è solo che io non riesco più a guardarti come prima. Non riesco a pensare che dopo due anni che mi hai sposato non mi vuoi nemmeno un pizzico di bene. Da quando sono tornata ci siamo ignorati ok, aspettavo da parte tua una mossa anche un semplice «come stai?» invece, l'unica cosa che ho ricevuto è stato Totale silenzio. ”
“ pensavo che parlarti ti rendesse nervosa”
“ chiedermi come stavo era lecito almeno così la penso. Ma a te non è venuto in mente” si avvicina verso di me guardandomi attentamente negli occhi. Passa una mano intorno a mio viso, accarezzandolo con una dolcezza che non era lui.
“ posso portarti la domanda adesso?” mi domanda.
“ no. Adesso non è più valido perché te lo sto dicendo io. ”
“ devi proprio sistemare quel quadro?”
“ si. Devo. ” rispondo convinta.
“ posso venire a guardarti dipingere..”
“ no. Perché poi non riesco a concentrarmi. Ho bisogno di calma e tranquillità. L'unica cosa che mi dai tu ora è nervosismo, è quel quadro vorrei rappresentasse la serenità. ” non risponde. Resta fermo a guardarmi. Lo stomaco mi fa sentire quelle sensazioni che lui mi ha sempre provocato. Sono innamorata ma questa cosa che sono una sottona e gliele faccio passare veramente tutte deve finire.
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Luce e cenere 💡📌
FanficSimone è il sindaco di Roma, sua moglie Emma è anche la sua segretaria. I due si sono sposati per volere delle due famiglie che si conoscono ormai da tempo. (Otto anni per l'esattezza) Simone ha 26 anni è nonostante sia sposato, vive la sua vita co...