17.

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Arrivo in stanza da Francesca con gli occhi piene di lacrime. Avevo pianto per tutto il viaggio in taxi e dentro l'ascensore.
“Emma calmati” mi dice la mia amica “ ti sentirai male. Che succede?”
“Simone.. è un coglione”
“ lo dico da un sacco di tempo. Che ha fatto questa volta? ”
“ ho portato Nicola il ragazzo che ha fatto il progetto del parco a prendere un caffè, mi ha fatto una serie di domande e io rispondevo. Poi è arrivato lui ha combinare un casino. Sai che c'è quel tizio che mi fa le sorprese”
“ si me lo hai detto. Pensi che sia questo Nicola?”
“no Francy! Nicola tiene troppo al lavoro per oltre passare un limite”
“ tu non sei un limite Emma”
“ sono la moglie del suo capo Francesca. Non può passare la cosa inosservata.”
“ è quindi? Se a uno piace qualcuno ci prova in tutti modi poi magari riceve palo”
“non lo farebbe mai. Sicuramente è qualcuno che mi conosce ma non così vicino.”
“Emma tu sei tonta! Quello si firma per N, l'unico con quella iniziare è nicola”
“ Francy rischierebbe di essere licenziato se Simone sapesse che è lui. ”
“ forse prova qualcosa che li fa notare la prospettiva in maniera opposta è vuole rischiare. Lo sai che a volte rischiando nascono le cose più belle?”
“ non rincomiciare con la storia che devo mettermi con un altro perché ti ho già detto che non ne ho nessuna intenzione. ”
“ perché vedi solo Simone come solo e unico. Emma hai detto che avresti rincomiciato a cambiare ma puntualmente torni indietro come i gamberi”
“ Francy io non posso ignorare i miei sentimenti. Per quanto riesca a essere forte ed ignorare anche i gesti carini che sta facendo... Sono innamorata di lui e non ci posso fare nulla. Non smetti di amare qualcuno all'improvviso o solo perché lui non ti ama.
“ sei masochista.” mi siedo sulla poltroncina “ almeno dai una possibilità a quel poveraccio che ti sta corteggiando. ”
“ lo farò! Ma sarei ipocrita a fargli credere che ha tutte le possibilità immaginabili. ”
“ è a Simone che devi fare credere certe cose con a sto Nicola o chiunque sia ”
“ quello manco con le cose davanti capisce”
“ allora lascialo Emma” mi consiglia per l'ennesima volta. Non avevo nessuna intenzione di lasciare Simone, tanto meno quella vita che io facevo perché nonostante tutto a me piaceva essere la sua segretaria e stare in quella casa. Giovanna ogni giorno che passava diventava quasi una madre per me.
“ no. Però ora che ci penso potrei vendicarmi di tutto” Francesca ride.
“ se lo fai ti farò una statua al centro di Roma alla faccia sua.” rido anche io stavolta.
“ non c'erano dubbi su questo” resto con lei altre due ore e poi torno a casa.

Una volta che sono nel salotto vedo Giovanna arrivare verso di me.
“ che succede?”
“ suo marito è molto arrabbiato. Ha detto che : deve parlarti. Ha buttato giù tutte le vostre tempere”
“ che cosa?” mi affretto ad andare da Simone che sicuramente era ancora nella mia stanza. Poteva toccare tutto ma non i miei lavori. “ spero per te che tutto questo sia uno scherzo " gli dico non appena vedo che ha rovesciato più di quattro tempere che mi erano costate un sacco di soldi.
“ no, non lo è. Ora tu fai ciò che ti dico. Cerchi di capire chi è questo tizio e lo mandi a fanculo”
“ ma tu pensi davvero di poter decidere della mia vita?”
“ l'ho sempre fatto Emma. È ora che tutto torni come prima" gli rido in faccia.
“ non credo proprio che finisce come dici tu. Sai invece cosa farai adesso?”
“ sentiamo..”
“ ritiri tutta questa tempera che hai buttato in terra. Giovanna non dovrà toccare neanche mezza cosa, lo hai fatto tu questo danno è me le ricompri pure le tempere. Non pensare che la passerai liscia stavolta. Sai bene quanto io tenga a questo posto e ai miei colori, hai rovinato tutto!”
“ non penserai mai che io lo faccia”
“ tu lo farai Simone. Mi sono rotta il cazzo di subire tutto da te. Fai come ti dico altrimenti..." Si avvicina mi appoggia al muro bloccandomi.
“ altrimenti?”
“ altrimenti me ne vado e ti lascio anche ” lo minacciò non potevo fare altro. Quello era il mio posto nessuno si doveva permettere di toccare queste cose. Nemmeno lui.
“ non ne saresti capace!" Mi sfida.
“Simone..." Mi bacia il collo ma lo spingo via facendolo cadere sui colori giallo e verde che si stavano combinati. La sua giacca con il pantalone erano ormai rovinato. “ non ti permettere più! Non giocare con me. Sono seria. Falla finita. Se mi vuoi dimostralo seriamente, perché stavolta non mi lascerò abbindolare da te.” gli rispondo allontanandomi. Dovevo e volevo essere forte.

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