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Era l'una di notte, le stelle brillavano nel cielo e la luna era piena

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Era l'una di notte, le stelle brillavano nel cielo e la luna era piena. Stavo tra le braccia di Simone, che finalmente non delirava più dicendo cose non vere, era il mio lui. Mi teneva stretta vicino al suo petto; facendomi cullare dai battiti del suo cuore. Era una consapevolezza che mi riempiva di gioia. Lui, non sapevo, se ne accorgeva ma io si, ed ero molto felice di questo perché mai avrei pensato dopo ciò che abbiamo vissuto di averlo realmente tutto per me.
“ Simo" lo chiamo. Volta lo sguardo per osservarmi e ascoltare cosa sto per dirgli. “ ti va di fare la doccia con me?” mi imbarazzavo a chiedere queste cose, ma ne avevo realmente bisogno.
“ dove finita la Emma che si nascondeva anche mentre usciva in accappatoio nuda?” mi chiede ridacchiando e accarezzandomi la guancia.
“ le ho dato un calcio. Non voglio più essere quella, alla fine sei mio marito e non mi devo vergognare. Ovviamente, mi imbarazza ma..." Mi tira verso di lui per baciarmi. Sta attento a non schiacciarmi. Si alza poco dopo,prende le mie mani tirandomi su, cado sopra di lui che mi regge ai fianchi.
“ andiamo dai" mi dice tirandomi come se fosse un bambino che vuole giocare. Lo seguo ridendo. Una volta in bagno, si spoglia, controllo ogni pezzo della sua pelle. Le mie guance andavano a fuoco, non ero più abituata a queste cose. Simone era proprio fatto bene, non aveva da invidiare niente a nessuno, un petto ben scolpito, il sedere che Ve lo dico a fare. Per non parlare della sua bocca, del suo naso e del suo sorrido. I suoi occhi anche quelli erano meravigliosi. Mi ci perdevo.

Controlla la temperatura dell'acqua con una mano, tiene poi il docciatore aperto, mi spoglio anche io e lo raggiungo. Chiudiamo il box, Simone mi avvolge completamente incastrandomi nel suo corpo. Mi fa appoggiare la schiena nelle mattonelle iniziando a baciarmi,perdo il lume della ragione mi sentivo come in una bolla.
“ sei bellissima” afferma guardandomi negli occhi, le sue labbra si appoggiano sul mio naso.
“ anche tu. ”
“ mi ero dimenticato persino come eri. Ora devo rinfrescarmi la memoria” stavolta sapevo che era ironico per potermi toccare e baciare.
“ e che avresti intenzione di fare scusa?” ride sulla mia bocca mordendomi poi il labbro. Le sue mani prima stanno sui miei fianchi e poi sul mio sedere. Tocca le mie natiche con possessività.
Prendo un po' del suo bagnoschiuma è glielo passo sul corpo, lentamente in modo un po' spinto.
“ quanto sei provocante eh!”
“ io posso”
“ ah sì?”
“ sei mio. Posso provocarti quando mi pare e piace. ”
“ anche tu sei mia. ” passo una mano sulla sua nuca avvicinandolo completamente a me. Mi stringe una natica con la mano destra, mentre, con la sinistra sale verso un seno. Mi stavo eccitando da morire. Era da troppo tempo che non lo facevamo, certo per una donna incinta farlo nella doccia non era il massimo poteva essere rischioso ma io lo volevo. Volevo lui con tutte le mie forze. Volevo fare l'amore con lui fino a farmi mancare il respiro. Mi bacia il collo con passione, la sua lingua traccia ogni contorno della mia pelle, l'acqua scorre velocemente su entrambi i nostri corpi.
“Ti voglio " gli dico mentre scende verso il seno. Tira con i denti un capezzolo, con gli occhi mi guarda, sorride perderei la testa ancora e ancora.
“ anche io ti voglio”
“fammi godere allora!” gli chiedo in preda dagli ormoni. Mi prende in braccio e in un attimo dopo avermi stuzzicata un po' entra dentro con un colpo secco.
“ oddio” dico urlando speravo che Giovanna non ci sentisse ma era difficile trattenere il piacere che stavo provando. Spinge dentro di me prima colpi lenti poi sempre più veloci. Prima di arrivare al massimo del piacere, apre il box doccia, usciamo completamente bagnati rimane dentro di me appoggiandomi sul letto riprende a spingere e mi bacia, mi lecca e mi fa sentire sua.
“ ancora simo ti prego spingi" gli dico in preda dal piacere dentro di me. Lo sentivo dare altre tre spinte.
“sto venendooo" urla e sento che si svuota dentro di me. Anche io arrivo all'orgasmo e cerco di riprendere fiato.
“Ti amo” diciamo insieme sorridendo.
Lo amavo più della mia stessa vita.

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