5.

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Esco di casa e vado a fare il mio dovere quando sento un clacson suonare proprio dietro di me. Sobbalzo e mi giro. Kostas, con la Lamborghini, occhiali da sole con il braccio fuori dal finestrino. È sexy, si.
"Oh" dico per lo spavento.
"Che stai facendo?" mi chiede.
"Niente un po' di giri tu?"
"Anche io, sali?" mi chiede, annuisco e salgo. Lui riparte.
"Ho parlato con mio fratello, spero che abbia capito, ma dubito" dico.
"Immagino, non è per niente furbo"
"No, infatti non so da chi ha preso" dico tirandomela un po'.
"Uh addirittura, che modesta" dice e scoppio a ridere.
"Perché non è vero?" chiedo, mi guarda un attimo. Come al solito veniamo interrotti da un telefono, stavolta è il suo. Lo guarda e poi risponde.

~

È la mia ragazza, evidentemente ha saputo che sono uscito di nuovo.
"Che c'è?" rispondo, odio essere interrotto.
"Oi, che fine hai fatto? Ti ho chiamato, cercato. Ti va di vederci?" mi chiede.
"Evidentemente non mi andava di sentirti" dico stronzo fino al midollo, non me ne frega niente di nessuno. "no ho da fare, mi faccio vivo io"
"Ma che ti sta prendendo? Come mai ora te la fai con quella dell'altro clan e a me non mi caghi più?" mi chiede.
"Non me la faccio con nessuno"
"Invece si.."
"Se ti mi hai stufato, lo sapevi che sarebbe potuto succedere" la blocco prima che possa dire altro.
"Ieri sera stavate a ballare insieme, pensa chi sei, la volevi morta e ora ci esci"
"Dovevamo parlare. Oh basta, sono cazzi miei. Non hai niente da fare?" sbuffo.
"Si si, quando poi ti fa secco, capirai.."
"Si va bene, ciao" attacco, butto il telefono nel cassettino e accelero, mi ha infastidito e non poco. Tra lei e i miei uomini mi stanno rompendo le palle. So badare a me.

~

Lo guardo, ha cambiato umore.
"Problemi?" chiedo.
"No, tutto a posto, mi ha solo innervosito, niente di che" dice e annuisco "dove stavi andando tu?"
"A Termini"
"A fare cosa? Fai una canna" mi dice dandomi la busta che fa uscire dalle mutande. Mi metto a farla.
"Devo prendere delle cose, poi mi servono due piotte, devo prestargli ad un mio amico" dico, giro la canna, accendo e gliela passo dopo aver fatto due tiri. Lui apre i finestrini e fuma. "tu dove stavi andando?"
"Dalle guardie" mi dice.
"A fare?"
"Mi costituisco" fuma e lo guardo allibita.
"Poi mi prendo zona tua, fai tu" dico.
"Non si farebbero sottomettere, no era una cazzata, voglio metterci una bombetta, devo fare una cosa" mi dice e accosta a Termini. Lo saluto "se ti sbrighi, ci facciamo una ripassata dopo" mi dice.
"Cerco di fare in fretta, ti scrivo dopo" gli dico.
"Dove mi scrivi scusa? Hai il mio numero?"
"Certo"
"Io il tuo no" mi guarda.
"Lo vuoi?"
"Dammi" mi dice e prende il telefono, gli detto il numero e lui se lo segna.
"Ciao brutto" scendo.
"Ciao Etna" mi dice e me ne vado. In realtà il suo numero non c'è l'ho. Sono una creatina del cazzo. Vaffanculo, non mi scrive tanto, poco ma sicuro. Vabbè quando avrò finito andrò a casa sua.

~

Le guardo il culo mentre cammina dentro la stazione. Riparto e visto le referenze del poliziotto che lo hanno visto per la sua zona cercando qualcosa di cui non so, decido di andare in caserma. I miei sono già li, scendo e decidiamo di colpire dentro con delle bombette piene di fumo, così che riesca ad entrare. Non so perché ma me lo sento che questo uomo è marcio dentro. Perché andare con una criminale, pur sapendo che vita fa e non arrestarla? Ha solo diciotto anni cazzo. Appena sganciamo, entro e furtivo vado verso l'ufficio del comandante, cerco di rubargli i fascicoli delle indagini in corso dell'ultimo periodo. Lo trovo senza fatica, a chi verrebbe mai in mente di rubare dei fascicoli? A me, a me si! Esco con nonchalance e salgo in macchina, sfrecciando a casa. Mi prendo una birra e lo apro. Leggo un po' di cose sembra tutto tranquillo ma poi.... Bingo! Una intera pagina tutta dedicata a lei, wow allora non ero pazzo, lo sapevo che fosse un figlio di puttana, ma non così. Tutto, ha scritto di tutto. Non vedo l'ora che venga st'altra stronza. Guardo l'ora e aspetto che mi scrive, ma non lo fa eppure sono le sei del pomeriggio ormai. Forse non le va, mah, pure quella è tutta strana. Sento suonare e vado ad aprire convinto sia uno dei miei invece mi trovo lei davanti.
"Non dovevi scrivermi?" chiedo.
"Non ho il tuo numero" mi dice ed entra.
"Che cosa? Ma prima avevi detto di sì"
"Volevo darti il mio numero, così mi avresti scritto e avevo il tuo, invece niente, le basi!" sbuffa.
"Sei più psyco di me" la guardo allibito e chiudo la porta. "come ti viene in mente" le mando il vulcano che erutta su WhatsApp. "ora c'è l'hai"
"Emoticon a caso eh.." lo salva.
"Esattamente, quella sei tu. Vieni ti devo far vedere una cosa" vado di là e lei mi segue curiosa, mi dispiace solo che la sua euforia finirà a breve.
Si siede e prendo il fascicolo lasciandolo cadere sul tavolinetto del salotto. Lei mi guarda confusa.
"Cos'è?" apre.
"Il tuo poliziotto. Apri, leggi. Sono indagini in corso" dico e lei legge.
"Mh.. Ma è suo?" mi chiede.
"Si, l'ho rubato prima in caserma, c'è il nome" dico e glielo indico, che fa ora non mi crede?
"Forse perché non gliela do più.."
"Veramente è datato sette mesi fa, ci scopavi comunque. Hai visto che è un infame? Come tutte le guardie.." le dico.
"Mortacci sua, io.. Devo vendicarmi"
"E cosa vuoi fare? Se vuoi una mano posso dartela, é il mio mestiere andare contro la polizia" dico.
"Che merda, lo voglio morto" mi dice.
"Lo tengo sotto controllo anche adesso" le faccio sapere.
"La deve pagare, io mi sono fidata.." mi dice.
"Ma te lo avevo detto io. È una guardia non devi mai fidarti di quelli, ho più esperienza dovresti ascoltarmi" dico.
"Smettila anche tu" mi dice. Sfilo il foglio dal fascicolo.
"Questo quando è tutto finito lo bruciamo" dico e lei annuisce, ci è rimasta male. Poso il fascicolo e lo mette nella libreria se mai mi dovesse servire.
"Tu perché fai questo per me?" mi chiede.
"Mica ho fatto nulla di che" mi siedo sulla poltrona e la guardo.
"Mi salvi dalla galera, ti pare poco?"
"Ero sospettoso, non mi è mai piaciuto quello. Poi se prendono te risalgono a tutti, hai solo diciotto anni, la galera ancora non è cosa, tuo fratello parlerebbe troppo e ci andrei di mezzo anche io. Che è ho sbagliato a farlo?"
"Nono, è solo strano.." mi dice e ricevo un messaggio dalla mia ragazza in cui mi dice di fare una cena insieme così da parlare. Leggo solo l'anteprima, poi le risponderò.
"Vabbè sarà il nostro segreto" le dico. "che è quella faccia ci sei rimasta male?"
"Non me lo aspettavo" dice.
"Lo so, ma questo è, basta farsi prendere per il culo" dico e lei annuisce "cerca di vendicarti in qualche modo, fallo fuori"
"Ovvio.. Ora penso.."
"Se ti serve qualche consiglio sai dove sono" le dico.
"Si, adesso vado sennò mio fratello rompe" si alza.
"Va bene, tanto anche io vado tra poco"
"Dove vai?" mi chiede.
"La mia ragazza mi ha chiesto di andare a cena per parlare" dico, lei fa sì con la testa, mi saluta e se ne va. Io mi preparo e me ne vado. Vado da lei che inizia a rompermi le palle finché non sbotto e la lascio, mi annoia, le dico che la tradisco e che non sono fatto per le relazioni serie, voglio scopare con chi voglio senza dare conto a nessuno.

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