Siamo arrivati al quarto mese di gravidanza. Stamattina mi sveglio e lo vedo che ancora sta dormendo così gli dò un po' di tormento. Gli metto un dito nell'orecchio. Lui si copre così gli punto i piedi gelati sulla schiena.
"Oh che cazzo, ma che sei morta cristo! Sti polaretti" sbraita.
"Mhmh, andiamo a fare colazione.. Ho voglia di maritozzo con la panna.." lo guardo con lo sguardo da cucciola.
Lui sbadiglia. Poi apre un occhio.
"Hai voglia?"
"Tanta.." dico.
"Porella, andiamo"
"Sbrigati, ho tanta fame.." gli dico.
"Un attimo fammi svegliare" si stira.
Io intanto mi alzo e mi vesto, lui anche si da una lavata e si prepara. Scendiamo, saliamo in macchina e partiamo. Sbadiglia come un ippopotamo.
"Che fame" dico.
"Io ho un sonno che sembrano due" parcheggia al bar.
"Ma sono le otto e mezza, non è neanche presto" dico.
"Ma manco tardi" scendiamo.
"Alle undici abbiamo la visita"
"Eh alle 11, non sono nemmeno le nove" sbuffa ed entriamo al bar.
"Io un maritozzo con la panna, ma c'è?" chiedo.
"No mi dispiace finito" dice il barista.
"No.." guardo Kostas con le lacrime agli occhi.
"Ma come finito, me lo dovete trovare ceh, mia moglie è incinta" dice lui.
"Sono finiti" fa spallucce.
"Andiamo, vieni cerchiamo da un'altra parte" mi dice Kostas e annuisco. Proviamo in un altro bar ma la situazione non cambia. Possibile che non c'è l'ha nessuno?
"Oh non piange però, proviamo da un'altra parte" mi dice Ko. "il cornetto con la panna non è uguale?"
"No.." dico triste.
Anche in un altro bar in fondo la via sempre la stessa storia, no.
"Vabbè ma non fa niente.." dico.
"È no, fa invece. Mo tra un po' ti metti a piangere. Possibile che non ne ha nessuno? Che cazzo" dice ed entra in un altro bar in cui gli dicono di provare al bangladino qua dietro, sennò facevano solo cornetti con la panna. Esce e mi raggiunge.
"Forse ho trovato" mi dice, alla fine si sta impegnando.
Entra dal bangladino.
"Avete i maritozzi con la panna?" chiede.
"No signó, piniti, piniti tutti" dice.
"Non me ne frega un cazzo, adesso me li rimedi, subito" dice.
"Signò piniti" gli fa vedere il vassoio vuoto. Kostas estrae la sua pistola che non vedevo da un bel po', non sapevo che la portava ancora con sé.
"Trova sti maritozzi" ordina. L'altro sbianca.
"Ma.. Signó io non avere"
"Non me ne frega un cazzo, trovarli, sennò ti faccio chiudere"
"Ma signó"
"Oh che dobbiamo fare eh"
"Ma porcossiuda, no avere, niente" dice.
"Mi trovi sti maritozzi o no? Chiama chi ti pare, me lo fai portare qua" gliela punta sotto al mento "chiama i tuoi amici, i tuoi parenti e fattelo mettere da parte"
"No I miei parenti in Pelù, qua no avere. Io regalare connetto con panna, Nutella"
"Mia moglie è incinta e vuole i maritozzi, dove cazzo lo prendo 3h"
"No so" cammina avanti e indietro, disperato.
"Pensa allora" Kostas gli spara alla frutta.
"No ei"
"Vuoi essere tu il prossimo??" gliela punta, quello è terrorizzato. Decido di intervenire.
"Kostas andiamo? Facciamo tardi" chiedo.
Si fa regalare dei cornetti con la Nutella ed esce. Saliamo in macchina e mi passa la bustina. Mangio è buono, è ancora caldo.
"Senti ma un cappuccino non lo prendiamo?" chiedo.
"Si, te lo vado a prendere, sennò facciamo tardi. Mi sono incazzato come una bestia. Come lo vuoi col cacao?" chiede.
"Si, tiepido" mi dice. Lui annuisce è lo va a prendere, me lo porta e faccio colazione in macchina mentre lui guida fino alla clinica.
"Una odissea sta colazione" sbuffo.
"Eh nessuno aveva un cazzo. Vabbè domani mattina c'è l'hai me lo sono fatto mettere da parte" dice.
"Ma io la volevo ora, non domani mattina. Mai una gioia come tutta la mia vita"
"Ma va tutta la vita, ci siamo sposati, sempre no dai"
"Shhhh" dico e mi accendo una sigaretta "ora sono di cattivo umore"
"Eh sapessi io"
"Lasciami stare" dico.
"Chi te tocca" risponde e parcheggia in clinica. Scende e sbatte lo sportello, saliamo e la ragazza ci chiama subito. Ci fa entrare ed io ormai so bene cosa fare. Kostas dà le analisi al dottore, mi chiede della nausee, vanno meglio si. Inizia a fare la visita e come stanno i bambini, già la pancia si vede molto bene.
"Si, inizio a sentire qualcosa.." dico.
"Eh si anche se si muovono piano, essendo sue stanno un po' stretti" dice il dottore.
"Pensa che nasceranno tanto prima?" chiedo.
"Beh l'importante è che la porti avanti per 30 settimane, minimo" mi dice e annuisco "però penso che nasceranno prima, lei è piccolina" dice e mi fa la visita.
"Basta che stanno bene"
"Si stanno bene. Si vede anche il sesso" dice il dottore e Kostas guarda curioso.
"Cosa sono?" chiede mio marito.
"Accontentiamo tutti e due. Maschio e femmina" dice.
Kostas sorride.
"Stanno bene?" chiedo.
"Benissimo, continui così senza troppi sforzi e vedrà che a 30 settimane ci arriva benissimo" mi passa lo scottex. Mi pulisco e mi alzo. Ci dà il prossimo appuntamento ed usciamo. Sono incazzata, anche Kostas è bello nervoso. Saliamo in macchina e parte. Rimango in silenzio, oggi non lo avrei sposato. Scrivo a Dalila della visita.
"A chi stai scrivendo?" mi chiede.
"A Dalila. Oh ma perché mi devi controllare sempre? Ma che davvero, ma mica sono come te io" dico.
"Ah ricominci? Rinfacci di nuovo? Ma vaffanculo va, io paziento, paziento ma poi mi rompi il cazzo"
"Sottolineo, non rinfaccio" dico.
"Mi hai rotto le palle con sta cazzo di storia, ancora, ogni volta deve rinfacciare"
"Si. Si."
"Eh brava poi non lamentarti che ti tratto di merda" parcheggia a casa.
"Tanto lo fai sempre" scendo.
"Ah sempre? Mo te lo faccio dire con la ragione" entriamo a casa "ma che davvero ogni volta mi devo sentir dire ste cose" va in bagno e sbatte la porta.
"La smetti di sbattere la roba?"
"Faccio il cazzo che mi pare calcola questo, se non vuoi sentire tappati le orecchie" dice.
Mi lavo le mani e vado in cucina a mettere su l'acqua.
"Vieni ad apparecchiare" chiedo.
"No"
"Perché? Devo fare tutto io?"
"Certo perché io non faccio un cazzo. Visto come mi tratti fai da sola" dice.
"Sono abituata tanto"
"Ma senti che falsa! Ma va un po' a fanculo"
"Mo dopo vado" butto giù i gnocchi.
"Brava fa la vittima. Solo questo sai fare, scappare e rinfacciare. Oh mi stai rompendo il cazzo oggi Camilla stai buona"
"Sti cazzi" dico. "rimandami a fanculo te lo faccio dire con la ragione ora"
"Perché che fai eh sentiamo"
"Sono cazzi miei" dico.
"Oh ma che cazzo ti ho fatto oggi eh? Perché mi stai trattando così?" sbotta.
"Vaffanculo" rispondo lanciando la forchetta nel piatto.
"Vacci te"
"Ci sto andando"
"No tu non stai bene per niente" dice. Io mi alzo e vado a prendere la borsa. Poi me ne vado da Dalila tutto il pomeriggio. E basta con tutti sti vaffanculi ma che davvero. Quanto è stronzo!

STAI LEGGENDO
Mad Love
Fanfiction«Tu moriresti per me?» chiese il Joker. «Si» rispose Harley Quinn. «Mh.. Così è troppo facile. Tu, vivresti per me?» «Si» disse decisa Harley Quinn.