Sono tornato a casa turbato, rivederla mi ha scombussolato i piani. Mi siedo sul divano, mentre Ginevra gira per casa e prepara ogni cosa da mangiare, come se in questa casa fossimo in una caserma, c'è da mangiare per qualsiasi cittadino della città. Mi sono anche ingrassato, lo riconosco. Non la guardo quasi più, è diventata una qualsiasi cosa di routine, come la mia vita. Sta qui, la scopo quando ne ho voglia, ma non usciamo, non ci vado a cena, non la porto al mare. È libera di fare quello che vuole. Se le va di andare in qualche posto, ci andasse, senza di me.
Entro nei miei social, non me li ricordavo più quegli occhi. O meglio, li ricordavo ma sfocati. Cerco lei su Instagram, visto che si è rifatta una vita magari ha iniziato sui social. La trovo dopo un po' di tentativi. Vedo una foto ed improvvisamente mi ritorna tutto in mente, il suo profumo, i suoi modi, la sua pazzia. Ma sopratutto il bacio che non le ho mai dato, ma che in cuor mio ho sempre voluto darle se non ci si metteva la mia voce in testa. Guardo il suo profilo, il mio cuore salta un battito per la prima volta in assoluto. Scorro i suoi momenti felici. Ma accidentalmente metto like, mentre penso e una lacrima cade proprio sul display. Che cazzo ho fatto, neanche lo posso togliere il mi piace, visto che la notifica le arriverebbe uguale. Merda. Blocco il telefono e mi appoggio sul divano. Che cazzo mi sta prendendo ora? Perché mi sta facendo sta reazione?
«Perché la ami» mi dice la voce.
No, non è vero..
«Allora perché ha un altro»
No, ma va, sono anche contento. Mi pulisco gli occhi.
«Si eh, e perché fai così?»
Si se lo merita. Non lo so, ho chiesto a te, se lo avessi saputo non avrei chiesto, che dici.
«La ami. Hai mandato la sua e la tua vita a puttane.»
Lo so, ma lei adesso è felice.
«E tu lo sei?»
No..
«Vuoi tornare con lei?»
Non mi vuole più, giustamente, mi odia.
«E tu, cosa provi per lei?» mi chiede, forse ha capito che mi serve qualcuno con cui sfogare.
Non posso che darle ragione. Non farmi dire cose su.
«Dai dimmi su» mi sprona.
Beh è l'unica che bacerei.
«E allora fallo!»
Ma che dici, fallo. Come cavolo faccio scusa eh. Non so dove sia, mi scanserà, non voglio prendere il palo.
«Fatti perdonare, riconquistala»"Ginevra?" la chiamo.
"Si?" mi risponde.
"Prendi le tue cose e vattene" dico senza emozioni.
"Perché?" lei mi guarda allibita.
"Perche mi hai rotto il cazzo, non ti voglio più a casa mia. Raccogli le tue cose, entro stasera ti voglio fuori di qui" dico.
"Ma che ho fatto??" mi chiede.
"Niente, non ti voglio più" dico.
"Tu sei pazzo!" mi urla contro.
"Si lo sono sempre stato, ho detto fuori da qui"
"Non puoi lasciarmi così" mi dice.
"Non stavamo mica insieme, mi facevi comodo, una scopata sicura" dico per ferire.
"Che cosa? Ma io ti amo!" mi guarda.
"Io no, mai fatto" dico sincero.
"Ma come no.." balbetta.
"Non ti ho mai baciata, fatti due conti. Un pasto, una scopata, tu eri quello. Sono andato anche con altre, quindi non è una relazione la nostra, anzi" dico.
"Che cosa? Ma vaffanculo, mi fai schifo" urla piangendo.
"Lo so, vattene. Fuori da casa mia, subito. Addio" dico facendole un gesto con la mano. Lei va a prendersi tutte le sue cose e se ne va in lacrime.Una cosa è sistemata. Ora mi resta solo sapere dove sia.
«Oh bravo, sei pure ingrassato. Manda qualcuno a cercarla, se vi siete visti in zona starà qua intorno»
Si infatti da oggi dieta. Non posso mica rapirla però. Mh..
Chiamo i miei uomini più fidati, chiedo a loro di perlustrare la zona visto che Camilla è tornata e voglio sapere dove abita. Loro mi dicono che faranno il possibile, lo spero per loro.
«E perché non puoi rapirla? Sei il re o no, scusa»
Certo che sono il re. Ma per una volta devo pensare alle conseguenze. Dopo ce la avrebbe più con me, non credi?
«Allora facciamo cosi: prova a farti vedere più spesso da lei, così ci parli un po' di più, se poi non cede, la rapiamo. Che dici?» mi chiede.
Si facciamo così, ci andiamo piano. Deve sembrare una cosa casuale.
«Va bene, si, sono d'accordo»
Allora sai che faccio? Le metto dietro un investigatore, così saprò cosa fa ed ogni suo spostamento. Annuisco da solo e chiamo quello di mia fiducia. Gli spiego un po' la situazione e lui subito accetta. Non ho problemi di soldi quindi ha campo libero in tutto. Sono determinato si. Ed ora aspettiamo.
Loro si mettono subito a lavoro per cercarla, se non vogliono morire. Cammino per casa, con l'ansia ed il telefono in mano.
Ho attivato le sue notifiche relative ai post e ne pubblica subito una. Lei in costume dove si vede un piccolo tatuaggio all'inguine. Mi prende il fuoco, a pensare che fino a pochi anni fa lei era tutta roba mia. Sento i brividi li sotto, anche l'amico Fritz la riconosce. Ma quando sto per mettermi la mano nelle mutande mi chiamano. La hanno trovata. Bene, benissimo. Mi mandano la posizione che io giro al mio investigatore. Qualsiasi spostamento lo voglio sapere perché devo essere lì con lei.
Accetta e gli mando il primo assegno. Mi metto sul divano aspettando un messaggio che non so se arriverà mai.
Poi, all'improvviso nel tardo pomeriggio, il telefono vibra.
"La signorina si sta recando in palestra" recita il messaggio con allegata la sua meta. Bene, benissimo.
Vado a vestirmi di corsa, tanto ormai le mie abitudini non le sa più, può darsi che abbia cominciato la palestra da un po', sarà facile renderla casuale. Prendo un borsone e ci infilo dentro un asciugamano ed esco. Quando so per certo che lei ha iniziato allora entro.
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Mad Love
Fanfiction«Tu moriresti per me?» chiese il Joker. «Si» rispose Harley Quinn. «Mh.. Così è troppo facile. Tu, vivresti per me?» «Si» disse decisa Harley Quinn.