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Tre anni dopo.

Ho cambiato vita, ho letteralmente voltato pagina. Sono in Sicilia, ho trovato anche un lavoro, onesto. Ho iniziato a lavorare al bar, ho trovato anche un ragazzo, semplice, senza scheletri nell'armadio che mi vuole bene. Fa il militare qui. Gli ho raccontato tutto, mi ha ascoltata e mi ha preso per mano quando ne avevo bisogno e mi sentivo sola, da lì ho pensato di potergli dare una possibilità. Poco tempo fa, quando è tornato a casa mi ha detto che il suo comandante lo aveva spostato a Roma. Non è stato un problema per me, so che non lo incontrerei, e anche se fosse non avrei più nulla da dirgli. Ho seguito questo ragazzo e ci siamo sistemati in una casa non lontano dalla caserma.

Sono qui da un paio di settimane, ormai è stata una rimozione forzata non ricordo nemmeno più il suo odore, la sua voce, dopo quello che mi ha fatto e va bene così. Il mio ragazzo è di turno oggi. Esco e vado a comprare le sigarette. Sto già dentro quando qualcun altro si mette in fila. Metto il pacchetto in borsa e quando mi giro mi trovi davanti l'ultima persona che volevo vedere. Mi guarda e fa una faccia stranissima. Lo guardo senza trasmettere nessuna emozione.
"Ciao, sei proprio tu" mi dice.
"Ciao, si"
"Sei tornata, da quanto?" mi chiede.
"Due settimane" rispondo.
"Ah si, non lo sapevo, come va?" dice mentre si fa dare le sigarette.
"Bene tu?" chiedo.
"Tiriamo avanti" risponde uscendo con me, si accende una sigaretta ed io faccio lo stesso "dove sei stata tutto questo tempo?"
"In Sicilia"
"Bello.. Vuoi un prosecco? Non ci sto provando, tranquilla. Ma è molto che non ci vediamo, sono passati anni" mi dice. Tentenno un po'.
"Si lo so"
"Vieni, andiamo qua al bar" mi dice. Si siede fuori e mi siedo vicino a lui "è quasi ora di pranzo ci sta bene un aperitivo" ordina. "Allora.." mi guarda negli occhi. Io evito, lo odio.
"Tutto bene"
"Novità? Sei sposata, fidanzata, hai figli? Cose così.." mi chiede.
"Fidanzata, sto qua per lui, perché fa il militare e lo hanno trasferito qui" rispondo.
"Ah capito" ci portano da bere "niente figli?"
"No tu?" chiedo, ho paura della risposta sinceramente.
"No, niente" mi dice "ed in Sicilia che hai fatto di bello?"
"La barista, ho fatto le pulizie, ho spacciato. Quello che trovavo" dico.
"Ti credo. E lui come lo hai conosciuto?" mi chiede.
"Lì al bar, stava vicino alla caserma"
"Mh, è bello?" mi chiede. Ma che cazzo di domande fa.
"Molto"
"Fammi vedere" dice. Bevo e gli avvicino il telefono, così vede lo sfondo di noi due. Annuisce e fuma.
"Tu che hai combinato invece?" faccio io la domanda ora.
"Io niente, le solite cose. I tuoi uomini sono dei codardi sai, sono scappati tutti" mi dice.
"Hanno fatto bene"
"Beh insomma. Comunque mi sono esteso, nella zona di Viterbo, poi niente di eclatante le solite cose" mi guarda un attimo.
"Ormai non sono più cose mie, sinceramente"
"Si lo so, ma mi hai chiesto e ti ho risposto. E.. Come stai con lui?" mi chiede ancora del mio ragazzo, ma perché?
"Sto benissimo"
"Mi fa piacere" beve "sono contento di averti rivista e sapere che va tutto bene. Ho provato a cercarti ma non sapevo dove fossi, non avevi neanche il telefono, nulla"
"Eh no, ho ricominciato da capo"
"Si mi ricordo. Vabbè lo vedo che non ti fa piacere sta qua con me, però dopo anni, basta no?" mi chiede.
"Ne hai fatte davvero troppe, hai esagerato. Solo di una cosa mi pento, di non aver scopato con Manuel ed altri veramente" dico.
"Come se non lo hai fatto, dai me lo ha detto tua cognata. Quel giorno me lo disse chiaro e tondo, dopo che sei tornata alla cinque e te la stavi facendo con Manuel" mi dice.
"Ma cosa cazzo ne sa lei? Non mi sono mai e dico mai, neanche baciata con Manuel"
"Beh io che ne potevo sapere. Quella mi dice così, ti sta vicino, torni alle cinque, ho fatto due più due" mi dice.
"Tu hai creduto a lei e non a me. Certo vero, perché io sono troia come lei? Che quando stavo con te me la facevo con altri?"
"No ma neanche io quando stavo con te me la facevo con le altre" chiarisce.
"Si ma sei tu che mi hai allontanato, non io che non ti volevo. Ti sei scopato mia cognata, mi vieni a dire di chiudere la porta ed andare via! Ma dai, ma non ti fai schifo?" gli chiedo, no, non l'ho ancora superato.
"Si lo so ho sbagliato, ero accecato dalla arrabbiatura. L'ho capito più in là, ormai il danno era fatto"
"Eh ma ora è tardi.." gli dico.
"Mi sono pentito però se è questo quello che vuoi sapere.. No ma infatti non ti sto chiedendo nulla, volevo solo fare due chiacchiere" mi dice.
"Non ti avrei dato nulla. Ora vado però, ho da fare" mi alzo.
"Si, ciao.."
"Ciao" dico e vado via, nella nuova casa.
Mi passo una mano in faccia, mi ha fatto strano rivederlo. Mi faccio un giro su Instagram, mi sono rifatta tutti i social, poi inizio a cucinare tra un po' tornerà il mio ragazzo.

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