È iniziata la guerra, ogni giorno, anche con la spalla fuori uso mi tocca ristabilire l'ordine perché quella stronza viene a rapinare un negozio diverso.
Finché non mi stufo e voglio mandarla al diavolo. Corro nella sua zona, facendo cessare il fuoco ai miei.
"Che cazzo mi rappresenta sta cosa eh?" chiedo urlando.
"È guerra" mi risponde.
"E perché sentiamo?voi avete annullato l'accordo, con tuo fratello che è venuto a rubare a casa mia" mi avvicino "voi avete sparato a me, voi state facendo un casino. Che cazzo vuoi eh? Falla finita subito"
"Mai, finché non siete morti tutti non mi fermo" mi dice.
"Vai allora, spara i, mi hai qua" la guardo negli occhi "fallo"
"Non mi comandi, ti sparo quando lo dico io. Tu sei l'ultimo, quando sono finiti tutti, tocca a te"
"Perché non hai le palle, spara se sei così donna no? O sei troppo codarda e sei capace solo a parole, eh?" le dico quasi all'orecchio, lei si sposta e spara ad uno dei miei.
"Poi? Avanti continua.." le dico.
"Poi me ne vado" mi dice e fa cenno ai suoi di andare. Se ne vanno lasciandoci li come scemi, ma meglio così, avrei fatto qualcosa che non dovevo. Me ne torno a casa, pensando che forse un po' la sua presenza in casa mi manca.Dopo un po' di giorni, è cessato tutto e l'infermiera mi tampina di messaggi. Rincara la dose sul fatto che sono single, un caffè con due chiacchiere potremmo pure prenderlo, mi dice. Senza impegno. A me non va, non voglio più relazioni.
Lei ovviamente non demorde e mi rassicura che non vuole neanche lei una relazione. Solo due chiacchiere tra amici. Lo so che parlo poco ma dopo altri giorni di insistenza le dico che va bene, giusto perché mi ha aiutato sia con me che con mio cugino. Ci vediamo in un bar. Lei è carina, una brava donna di casa, a quanto ho sentito vuole una famiglia, un matrimonio, ha anche la mia età su per giù. Solo che non sarei quello giusto, non ha calcolato che sono psicopatico. Ribadisco che non voglio nessuna relazione, proprio niente. Nessun figlio, nessun matrimonio, per carità. Non mi lego io, non amo.
"Ma non preoccuparti, era un discorso generico" mi dice e inizia a fare domande tentando di conoscermi. Non parlo poi più di tanto, non so. Ma alla fine delle "chiacchiere" lei è rimasta in sospeso.
"Senti, se vuoi scopare per me va bene, sennò ciao, non voglio altro, non mi interessa neanche conoscerti" le dico. Devo capire se quello che provo con la pazza sia diverso dalle altre donne. Lei acconsente subito.
La porto in bagno e chiudo la porta a chiave. Le sposto la gonna mettendomi un preservativo, inizio a montarla, ovviamente spostando la faccia perché lei non sa e potrebbe baciarmi, ma io non voglio. Mentre mi spingo dentro di lei, sento il vuoto che ho dentro che mi si calma un po'. Lei gode, reggendomi al mio braccio. Io non penso a tutto quello che ho per la testa diciamo tutti i giorni. Non penso alla solitudine. Forse il sesso è la mia terapia. Chiudo gli occhi e spingo, pensando che davanti a me non c'è l'infermiera, ma lei. Penso che la carne in cui sto affondando, sia la sua. Esco, vengo e mi rivesto, buttando il preservativo nel cestino. Lei è estasiata. Si riveste e se ne va, per oggi ciao. Ma non lo sa. Che è per sempre perché io non voglio scopare con lei e basta. Voglio fare come mi pare. Me ne torno a casa, svuotato, ma solo come sempre. Quando scopo sto meglio, dormo anche. La mattina mi alzo con una bella idea in testa. Scoparmi anche Giada, quella che sta nel gruppetto di Camilla, visto che mi guarda sempre. Ci penso per un po' di giorni. Ma si, farò così. Visto che la Psyco non si è fatta più vedere.
Vado in zona sua con la macchina, inizio a cercarla.
"Non ci puoi stare qua" mi dice Camilla, dietro un paio di occhiali da sole.
"Sto cercando una persona poi me ne vado" dico.
"Chi?"
"Giada"
"Perché?"
"Perché le voglio dire una cosa, cazzi miei" dico, parcheggio e entro nel suo capannone, lei non mi ferma, mi lascia fare. "Giadaaa" la chiamo.
"Eccomi, dimmi.." mi si avvicina.
"Vieni con me" la prendo per un braccio "andiamo, ti devo parlare"
"Dove?" mi chiede confusa. "che ho fatto ora.."
"Shhh. Non fare domande, niente, una cosa tra di noi, non ti va?" le dico all'orecchio.
"Stai scherzando?" mi chiede meravigliata.
"Perché?"
"Perché se lo sa Camilla mi uccide.." mi dice a bassa voce.
"Non glielo diciamo" le dico sexy.
"Sicuro?"
"Mhmh" dico ed esco seguito da lei. Usciamo e salgo in macchina. "Alla prossima" dico verso Camilla facendole un gesto della mano. Giada sale e sfreccio via. Mi fermo in un parcheggio abbastanza squallido, le abbasso il sedile e inizio a scoparla con il preservativo, tratto tutte come mega puttane. Solo con lei il mare, il lago, momenti belli solo con lei. Più ci penso più vado a fondo, mi sfogo. Quando mi sono svuotato ed ho finito la riporto, ma il viaggio di ritorno è più silenzioso che mai. Quando accosto dove la avevo prelevarta, Camilla è ancora lì. Le faccio l'occhiolino e me ne vado a casa.~
Da quando sono andati via, ho già caricato la pistola.
Appena esce la guardo a brutto muso.
"Che cazzo avete fatto?" le chiedo.
"Niente..."
"Dimmi la verità." le punto la pistola.
"No ti giuro Camilla niente..." mi dice.
"Non mi prendere per il culo" le dico abbastanza nervosa.
"Non ti ci sto prendendo, te lo giuro" mi dice spaventata. Mi avvicino e le punto la pistola in testa. "dai Camilla, ti prego.."
"Dimmi che cazzo ci hai fatto o ti ammazzo giuro. Hai il suo profumo addosso, che cazzo è successo???"
"Come fai a sentirlo.." deglutisce.
"Lo sentirei ovunque. Dimmelo." ordino con gli occhi da psicopatica.
"Abbiamo fatto sesso.." mi dice a bassa voce.
"Come? Più forte non ho sentito.." le dico.
"Abbiamo fatto sesso" urla.
"Troia." dico e non esito un attimo nello sparare in testa a lei. Ordinando poi di portare il cadavere proprio sotto casa di quel maledetto pezzo di merda. Sono fuori di me. Questo non doveva farmelo, cazzo.
STAI LEGGENDO
Mad Love
Fanfiction«Tu moriresti per me?» chiese il Joker. «Si» rispose Harley Quinn. «Mh.. Così è troppo facile. Tu, vivresti per me?» «Si» disse decisa Harley Quinn.