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"Dopo che facciamo?" mi chiede Camilla "vuoi andare a casa?"
"No, andiamo al lago, c'è qua vicino"
"Al lago? Non mi chiedere disposarti perché è presto, non saprei se accettare" beve.
"Non era mia intenzione. Perché chi va al lago si chiede di sposarsi?" chiedo dubbioso.
"No era per scherzare, ma visto che è un posto romantico, pensavo volessi fare la romanticata" dice.
"Ah pensavo fosse un rito. No, non è da me"
"Però al mare a vedere le luccichelle mi ci hai portato" mi dice.
"Ci volevi andare tu. Hai scelto e siamo andati, quella serata è stata bella però" la guardo un attimo. Ci ho sempre pensato a quella nottata.
"Ah si?"
"Si, per te no?" chiedo e ci portano i dolci.
"Certo. Vuoi assaggiare?" mi chiede e assaggio, ma quando le chiedo di assaggiare il mio dolce mi risponde che è troppo salutare per lei la marmellata. Mangiamo e finisco il dolce a fatica. Mamma mia, scoppio.
"Vado a pagare" dico e faccio per alzarmi. Lei mi prende per un braccio.
"Scappiamo"
"Vuoi fare una pazzia?" mi finisco il vino guardandola poi mi alzo "andiamo"
Lei esce senza dare sospetti, io fingo di stare al telefono ed esco.
"Dai corri" le prendo la mano e corriamo alla macchina mentre lei ride divertita. Apro e saliamo. "immagina le loro facce"
"Fosse la prima volta che lo faccio" mi dice e parte.
"Io non ci vado quasi mai a cena, ma in zona mia pago sempre"
"Anche io, ma fuori no"
"Ma io non vado quasi mai, poi non è che ho tutti questi amici, per cui" dico, non so ma stasera ci stiamo aprendo molto.
"Beh se i tuoi uomini li trattasi da amici, ti vogliono bene"
"Perché li tratto male?"
"Un po' si"
"Sono abituato così"
"Non si fa"
"Sono i miei modi. Loro mi vogliono bene perché li faccio lavorare, gli do soldi, hanno case, famiglie, tutto" dico e parcheggio al lago.
"Cosa c'entra? Non è che se li paghi li puoi trattare di merda eh" mi dice.
"Non sono abituato a dare amore, te l'ho detto" dico e scendiamo.
"Impara Manolas, impara. Sei vecchio ormai. I tre figli quando li fai, se le fai scappare tutte? Fai il nonno poi" mi dice.
"Penso mai mi sa. Tante volte ci penso"
"Ammazza che ottimismo" mi dice.
"Vero? Vabbè ci sta, mi rendo conto che non sono l'uomo migliore con cui una donna possa stare" mi siedo a riva e lei si siede vicino a me.
"E cosa c'entra?"
"Che boh, se non do amore io, come possono amare me?"
"Beh non è sempre così"
"Dici?" chiedo e lei annuisce "io penso di sì, so strano"
"No. Tante volte è il modo di fare, di essere che attira. A noi donne lo stronzo piace. Dipende da te"
"Io non so dare niente"
"Ma va, puoi fare lo stronzo senza dare amore, però comunque rispetto. Certo che se oltre a non dare amore, tratti anche di merda, te ne vai a fare in culo" mi guarda.
"Quindi vado a fare in culo, vedi che ho ragione?" lancio i sassetti nell'acqua.
"Di cosa?"
"Di quello che penso"
"Tante volte succedono cose, tipo litigate, perché si provano cose diverse, ci sta" mi dice.
"In che senso?"
"Sentimenti non ricambiati. Se io privo una cosa per te, tu per me no, si litiga" mi spiega.
"Si litiga anche perché tu fai la stronza"
"Ma che faccio? Sto sempre con te. Sei tu che alla fine trovi sempre il pretesto e il modo per trattarmi male, ora negalo" mi guarda.
"Vabbè mi da fastidio sentirti parlare di un altro uomo"
"Te ne approfitti, perché io scherzo, ci faccio una risata sopra. Tu invece ci vai giù pesante, certe volte mi sembri mio padre" mi dice.
"Non lo faccio apposta"
"Eh ma fa male, non è piacevole per niente" si gira una canna.
"Lo so, ma non so se forse è un sistema di protezione"
"Beh così mi allontani. Perché si okay ho creato il casino, ho sbagliato. Me ne pento ogni giorno, però non ti ho mai fatto male volontariamente, Kostas mai." mi dice.
"Lo so, vabbè quello ormai è passato"
"Mhmh"
"Boh, sento che se mi stai vicino, rovino tutto. Ma se non ci stai non mi piace"
"Deciditi, perché io sono stufa di essere trattata male" mi dice e fuma. "preferisco che mi dici come stanno le cose, tipo basta mi hai rotto le palle, finiamola qua, piuttosto che mi dici quelle cose, perché non scopriamo io me ne vado. Ma dai oh, ma quelle sono cose brutte"
"Ti ho chiesto scusa"
"Si ma con le scuse cosa ci posso fare dimmi"
"Lo so, stavo sulla soglia del dolore, vedevo nero non penso quando sono incazzato. Ma non è che ti dico tutti i giorni ste cose, dai" dico.
"Beh ultimamente si, non passa un giorno che non mi dici una cosa cattiva. Capisco il dolore, capisco tutto, ma così no." dice.
"No così no" rispondo, mi passa la canna e fumo.
"Sono andata pure contro i miei fratelli per te, contro i miei uomini, quindi non si può dire che non ci tengo"
"L'ho visto"
"Meno male"
"Si me ne accorgo delle cose. Lo vedo che mi cerchi. L'ho fatto anche io, ti ho protetta, lo continuerò a fare" dico.
"Ormai poi vivo con te, ti accudisco, anche se non so cucinare, pranzo e cena sono assicurati" mi dice.
"Vabbè si può sorvolare, non mi lamento, in caso mangiamo fuori"
"Dieta dei surgelati, congela i grassi e non ingrassi" mi dice ridendo e si sdraia. La raggiungo con la testa vicino alla sua. "Non ho neanche ucciso la tua ex, visto?"
"Pensavo lo avresti fatto in realtà. Invece no"
"Più che altro era una prova per te" mi dice.
"Perche?" la guardo.
"Volevo vedere come ti saresti comportato con lei, se facevi il carino, se ti facevi toccare, cose così"
"E l'ho superata?" chiedo.
"Ni"
"Ma che vuol dire ni? Non mi ha toccato, mi ha chiesto come stessi, cosa è successo, nulla di che. Se la volevo sta tranquilla che non la lasciavo eh"
"Eh ma è rimasta lì un'ora, troppo" mi dice.
"Gelosa.." sfioro il naso col suo.
"Nah, psicopatica.."
"Ah lo ammetti eh" dico.
"Un po' si.."

Vorrei baciarla, perché?
«La ami» oh dio, rieccolo dopo sei mesi è riuscito fuori, non mi sei mancato per niente.
No, non la amo. Smettila.
«Dai baciala, fai il sotto e. Ultimo romantico al lago, di notte»
Certo che sei proprio uno stronzo.
«Tanto la bacia, lo zerbino» ride.
No che non la bacio.
«Guarda eh, sono già pronto a fare le foto, lo prendo per il culo a vita, credo»
No, ma quali foto oh, pure se fosse quella è privacy. Te ne vai.

"Meglio psicopatica" dico.
"Ah si, perché?"
"Se no mi annoio.." dico.
"Ah, si anche io mi annoio sennò" mi dice.
"Eh io sono psicopatico.."
"Lo so, molto.." mi guarda.

«Kiss, smack»
Falla finita, tu che faresti eh?
«Non la ami hai detto, quindi vai via da lì. Torni a casa la scopi e dormi»
Non me la da comunque, dai sta zitto che ne vuoi sapere tu.
Continuo a strusciare il naso col suo. Lei mi guarda negli occhi e mi passa una mano tra i capelli.
«Non la baciare» ordina.
Non lo sto facendo, cazzo.
La tiro un po' a me. Mi abbraccia per quanto può, visto che siamo sdraiati. Le sfioro il collo con la barba. L'impulso di baciarla è tanto.
«No Kostas, no» continua a dirmi la voce in testa.
Mi accarezza la schiena fino a portare la mano dietro la mia testa, uno dei miei punti sensibili, farei le fusa.
«No Kostas, davvero lascia stare. Tu non sei un romantico che la porti al lago di notte per baciarla! Ma che ti stai a rincojoní?» interrompe l'effetto effusioni.
Io non l'ho portata al lago per baciarla, che stai dicendo? Si è solo creata la situazione. Le mordo il collo.
«Ma questo vede un pelo di fica e impazzisce, dopo che ti ha fatto bere, se lo merita sisi» mi dice.
Si è pentita, le dispiace lo vedi? Mi vuole bene.
«Ma questo è scemo, ti fa mettere in galera e ti vuole bene? Pensa se ti voleva male..» mi dice facendomi ragionare.
No ha ragione, mi sposto un po'.

"Che facciamo torniamo a casa?" le dico e lei si alza, annuendo.

~

Co rimango di un male che se mi dessero una palata in faccia manco la sento. Mi pulisco. Tutta questa storia e non mi baci? Ma davvero? Per darmi due morsi e neanche una toccata nulla. Avrebbe fatto sesso con me per dovere, perché gli ho detto che non mi soddisfa.
Saliamo in macchina e parte.
«Vedi è un coglione. E tu sei innamorata persa di lui, quando avresti potuto scomparti quel bonazzo della sua banda. Non capisci un cazzo, ti batte i pezzi, vacci no?»
No perché io sono fedele. Vedremo come va.
«Ma che cazzo ci fai con uno del genere? Tuo fratello ha ragione»
No, lo so io.

"Come mai stai in silenzio adesso?" mi chiede Kostas.
"Sono un po' stanca, giornata movimentata" rispondo.
Lui parcheggia a casa. Scendiamo ed entriamo. Mi lavo. Penso che gli faccia davvero schifo e che lui mi veda solamente come una troia e basta. Vado in camera e mi metto a letto, vicino a lui. Si avvicina.
"Vieni, abbracciami" mi dice. Gli do ascolto e lo abbraccio.

«Che lo fai a fare allora scusa eh»
Che faccio gli dico di no? Gli tocco i capelli, non dando più ascolto alla voce che mi tormenta. Rimane zitta. Io sono un po' fredda. Lui mi tocca un fianco ma non approfondisce. Ci diamo la buona notte e lui si addormenta. Io ci metto un po' per prendere sonno, ci sono rimasta male, quel bacio lo volevo, me lo meritavo, ci doveva stare. Poi crollo.

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