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Mi fa incazzare come pochi, perché mi deve dire le cose se poi non sono vere? Kostas mi chiede di andare a tavola, ma rifiuto. Oltre tutto poi mi ha negato un bacio, una leccata, come fossi una delle tante. Gli spiego i motivi e lui annuisce, dicendo che non mi dà nulla. Non ha neanche finito di mangiare, cazzi sua voglio dire, ci rimette solo che lui.
"Vabbè lo faranno altri a questo punto" dico e mi giro una canna.
"Certo, tanto stai qua solo per quello, per rimediare una toccata, una scopata" mi dice.
"Certo, perché io non faccio nulla vero?" ma come cazzo si permette?
"No è il senso di colpa, poi dormi 24 ore di seguito" mi dice.
"Niente altro?"
"Mi fai il pranzo? Poi? Ah vedere gli altri su Instagram, mi ero scordato" dice.
"Allora sai che c'è? Chiamala davvero la tua ex, così lei fa più cose di me, dato che io non faccio nulla, ma che davvero. Sto qua, sto facendo di tutto e mi devo sentir trattare così??"
"Ma tutto cosa eh, tutto che? Fa di tutto lei, mannaggia a me e quando mi sono messo in mezzo, vaffanculo va. Vai corri a cercare di meglio che tanto qua non c'è un cazzo" mi dice ringhiando. Io non so dove la trovo la calma.
"Perché mi stai trattando così eh?"
"Perché si" si strofina la faccia con la mano.
"Che vuol dire?"
"Sono nervoso cazzo"
"Tieni fuma" gli passo la canna e lui fuma. Guardo la tv, lui ogni tanto sbrocca, ogni tanto è assente, come ora. Che guarda un punto fisso. Io mi sento sempre più triste, le sue parole mi hanno ferita, molto. Mi trattengo le lacrime. Poggio la testa sul bracciolo e fumo, asciugandomi gli occhi discretamente.
"Perché piangi sempre, mi spieghi?" mi chiede.
"Perché mi dici cose cattive e non sto bene già di mio"
"Parlami cazzo, dimmelo. Non ce la fai a stare qua con me?"
"Mi tratti male, mi dici cose cattive, più il senso di colpa che mi logora. La mia vita è inutile, non me ne frega più di nulla"
"Ma come puoi dire così"
"È vero, lo penso davvero.."
"Non voglio sentire ste cazzate, falla finita"
"Sto zitta.." dico. Ma se ti amo e ti faccio le coccole, come mi puoi dire che voglio solo una scopata? Rimango zitta tutto il tempo, mi metto a pulire, sfogo così.
Suonano alla porta e vado ad aprire. È la sua ex. La vorrei uccidere ma sono troppo triste per fare cose. Mi chiede di Kostas visto che non si sa più niente. Sta ancora male, gli spiego un po' e mi chiede di vederlo. La lascio passare e va di là in camera. Sento solo che lui gli dici di non toccarlo, mentre lei piange. Dopo un'ora se ne va, Kostas viene da me.
"Non far entrare più nessuno, non voglio vedere altri" mi dice e annuisco. "voglio uscire" mi dice "devo prendere un po' d'aria"
"Usciamo.."
"Però guidi tu io non ce la faccio ancora" mi dice e annuisco. Vado a prendergli la tuta e lo aiuto a metterla. Prendo lo zaino, le chiavi ed esco. Lo aspetto giù. Non parlo più, lui sale e andiamo verso il centro.
"Puoi parlare per favore? Mi stai facendo incazzare"
"Non ho nulla da dire, sto zitta"
Mi rode il culo come una bestia di Satana, meglio che non parlo. Andiamo a Trastevere, parcheggio e scendiamo. Camminiamo in silenzio, poi lui si appoggia a me, col braccio sulle mie spalle.
"Che è stai male?" gli chiedo.
"Mi tremano le gambe"
"Perché sei debole, poi non mangi. Vuoi sederti?"
"No camminiamo così"
"Dimmelo se ci dobbiamo fermare"
"No adesso no.." mi respira sul collo. Sento i brividi ma no. Non ti tocco più visto che sto qua solo per una scopata no? Col cazzo, basta.
"Senti mi dispiace per le cose che ti ho detto, sono incazzato" mi dice.
"Non ti preoccupare"
"Dovevo sfogare e non ci entravi un cazzo. Davvero mi dispiace"
"Vabbè ormai le hai dette non è che si può tornare indietro" dico.
"Vabbè ti sto a chiedere scusa e mi rispondi così??"
"Scuse accettate" sai che cazzo ci faccio con le tue scuse? Mi ci pulisco il culo.
"Comunque sto meglio, almeno mi tolgo da mezzo" mi dice.
"Certo, una volta riprese le forze ti riprendi quello che ti aspetta e ciao, giusto"
"Io non l'ho mai vista così, anzi. Pensa che stronzo, prima di tutto questo avevo pensato di unire le nostre forze e prendersi tutto insieme"

~

Vedi con la coda dell'occhio il fratello di Camilla aggirarsi è cercare. Non ci ha ancora visti.
"Senti, ho sete, mi andresti a prendere l'acqua per favore?" le chiedo.
"Si, aspetta qua" mi dice e mi siedo sulla panchina mentre lei entra al bar.
Federico mi vede e mi arriva addosso come una furia. Mi chiede dove sia Camilla e gli rispondo sempre che non lo so. Lo richiede ma io non so niente. Non sono in forze non mi posso ribellare, mi prende la testa e me la fa sbattere contro la panchina. Corre via, sparendo dalla mia visuale e sento caldo sul sopracciglio. Me lo avrà spaccato ma sento solo il sangue, niente dolore.
Camilla torna da me.
"Ma che cazzo hai fatto?" mi chiede.
"Ho sbattuto non è niente"
"Non è vero, che hai fatto, dimmi la verità"
"C'era tuo fratello, ti cercava"
"Madonna io lo ammazzo" mi tampona la ferita con un fazzoletto. Mi mette un cerotto.
"Che hai la cassetta del pronto soccorso in borsa?" chiedo e lei annuisce. Continuiamo a camminare in silenzio. All'improvviso mi passa per la testa quella sera al mare, io e lei. Oddio sto ripensando.
"A cosa pensi?" chiedo.
"Nulla"
"Torniamo a casa va" dico e lei annuisce.

~

Sto guidando verso casa. Kostas sbuffa.
"Non mi piaci così, non capisco cosa cazzo hai, ti ho chiesto scusa, capisci pure quello che ho subito cazzo"
"Mhmh"
"No mi devi parlare, non Mhmh"
"Non voglio dire niente"
"Tanto è inutile con te. Ti sto chiedendo cosa c'è. Voglio che capisci che mi fa piacere che mi aiuti, che quelle cose non le pensavo, ho la mente incazzata"
"Tanto non ci dormo più li, torno a casa"
"Perché?"
"Dopo cena vado via e torno la mattina" dico. Basta.
"E se mi sento male?"
"Stai meglio, non ti sto dicendo che non torno più, solo che non rimango a dormire"
"È uguale, ma sei libera di fare il cazzo che ti pare" dice. Parcheggio e saliamo a casa e apparecchio per la cena "perché non ci dormi?"
"Perché no"
"Che vuol dire perché no?"
"Vieni è pronto"
"Oh mi vuoi rispondere cazzo? Perché non si fa sesso vero?" mi dice.
"Ma tu pensi che sono una cagna in calore, che devo scopare per forza?"
"Io penso che da ieri che ti stai comportando così. Io già sto male! E tu ti incazzi perché non te la lecco"
"Ma vaffanculo va, mi fai schifo" lanciò la forchetta nel piatto, mi alzo e prendo le mie poche cose che avevo portato.
"Brava il senso di colpa è finito" dice lanciando i piatti per l'aria.
Prendo tutto e me ne vado, sono incazzata nera. Ora vado da mio fratello.

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