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Il fatto che suo fratello ci abbia interrotti non mi è andata giù, ho provato a sfogare con la mia ragazza, chiudendo gli occhi e immaginarmi quella ragazza sotto di me ma niente non ha avuto i risultati sperati. So già che è andata a farsi dare due botte dal comandante ed io come ripicca ordino di dargli fuoco alla macchina parcheggiata proprio sotto la sua caserma. Pensavo sarebbe venuta da me, invece di farsi sollazzare da quello, così non è stato ed adesso la guardia andrà a piedi. È come un avvertimento che non so se hanno colto, ma era da tempo che lo volevo fare, quello mi sta sul cazzo.
Vado al parco a commercializzare un po' d'erba, lei non si fa vedere, io non la cerco perché non mi interessa, non sono dipendente da lei, anche se una botta gliela darei. Neanche in zona sua vado. Faccio le mie cose e la sera esco con la mia ragazza in piazzetta con gli altri. La provoco un po', voglio vedere se mi fa l'effetto di ieri sera, ma non mi da subito lo slancio. Ci metto un po' per eccitarmi. E questo non è un bene, per niente. Infatti sto un po' così, insoddisfatto.
Perché con lei mi si è alzato subito? Non è possibile, è una nemica.

«Tuo cugino te lo aveva detto» mi dice il mio amico in testa. Eccolo qua, era da un po' che mancavi all'appello, mi sei mancato, o forse no.
Si ho capito che me lo ha detto, ma manco a fa così, che cazzo ha di diverso dalle altre scusa?
«Ah boh» risponde ridendo. Smettila non sei di aiuto, non ridere di me. Cazzo, non ci devo pensare.
«Eh ma il tuo pisello è moscio, come mai?» mi chiede. Non lo so, come faccio a saperlo? Metto a fuoco la sua sagoma per vedere se davvero è lei o sono io.
«Beh è molto meglio della tua ragazza» osserva. Sta zitto, è impossibile tra noi due, siamo come Romeo e Giulietta.
«Eh ma come ti alza l'uccello». Quello è un dettaglio, un enorme dettaglio. Inizio a toccare la mia ragazza e penso che se fosse lei vorrei scoprire tutti i punti sensibili che ha.
«Guarda che non è lei eh» mi strilla. Stai zitto.

La tocco, pieno di passione, fin quando non sono eccitato davvero e la porto dietro un vicolo, la spoglio, senza mai guardarla sennò penso che svanisca l'effetto. Le entro dentro e la possiedo senza pietà, ho bisogno di sfogarmi.
Quando riapre gli occhi, lei è super soddisfatta mentre io sono più infuocato di prima. Per me la serata finisce qui, saluto tutti e me ne vado, che cazzo mi prende madonna, per un po' di sesso deve succedere tutto questo? Che addirittura il mio migliore amico in testa si deve rifare vivo? Me ne vado a dormire, con un po' di silenzio, finalmente, svuoto la testa e cerco di non pensare a quello che non dovrebbe mai succedere.

~

Ieri non l'ho incontrato mai, ma stamattina spero di vederlo, non so bene perché ma la voglia che mi ha lasciato addosso non me la ha soddisfatta nemmeno la guardia, che devo dire ci sa fare da morire. Quando mi alzo e mi vesto, decido di andare a trovare suo cugino al negozio, con la speranza che capiti anche lui e lo veda. Appena entro rimane stupito, mi guarda e dopo un po' di spesa per la scusa per cui io sia lì, mi siedo ed inizio un po' a conversare con lui.
Dopo un po', sento aprire la porta ed entra lui, come speravo.
"Cugi" lo saluta Kostas.
"Oh Cugi, ciao" risponde al saluto.
"Ah vedo che sei in compagnia" dice passando dietro di lui e mettendogli le mani sulle spalle "cosa vuole?" chiede.
"Volevo il salame e lui me lo ha dato" dico e li guardo.
"Ne hai rubati abbastanza, in che senso mh.." dice e lo vedo stringere le mani sulle spalle del cugino così tanto che quest'ultimo fa una smorfia.
"Eh.."
"Che salame gli hai dato Cugi?" chiede Kostas con fare persuasivo.
"Non in quel senso Kostas.." balbetta lui.
"Dimmi.."
"Eccolo" gli faccio vedere la busta. Kostas lo lascia e il cugino si massaggia le spalle.
"Sono venuto a vedere se ti serviva qualcosa" dice Ko.
"No, nulla" risponde Cristian.
"Sicuro? Guarda che poi fino alla prossima settimana nulla eh" dice e lo guardo ancora dietro il cugino. Alza lo sguardo su di me.
"Se hai un po' d'erba.." chiede Cristian.
"Se paghi cugi si, ti ci affogo di roba. Non gliela dai a lei vero? Perché ha la sua, si fumasse quella" dice.
"Ma io non la voglio, perché devi mettermi in mezzo?" dico.
"Chiedo" dice mentre lo pizzico a guardare nella mia scollatura della canottiera. Il cugino gli passa cinquanta euro e lui gli da una bustina, dicendo che ha pure una canna in omaggio.
"Vabbè io me ne vado" dico.
"Che ci fai col salame?" mi chiede Kostas ignorandomi.
"Ci gioco" rispondo.
"Ma dai, il comandante non ti soddisfa più?" mi chiede.
"Quando lui non c'è, mi sollazzo così" rispondo.
"Ah ecco, vabbè mo il salame lo hai comprato, puoi andare" mi dice indicandomi la porta.
"Vado quando voglio"
"Eh no, è zona mia, vai quando lo dico io, o devo usare la forza e sbatterti fuori?" mi chiede e lo guardo, sfidandolo. Lui si avvicina e mi prende sulla sua spalla, salutando il cugino che risponde sbuffando.
"Mi metti giù" dico.
"Fuori da qui" dice uscendo dal negozio e camminando. Quando arriva alla sua macchina mi mette giù. "questa cosa mi puzza, non avevi in zona un negozio che vendeva salami?" mi chiede.
"Volevo vedere tuo cugino" rispondo falsamente. In realtà speravo di vedere lui.
"Per fare cosa?" chiede.
"Cose nostre"
"Dimmelo. Che fai, prima mi provochi poi vuoi scoparti mio cugino? Non regge. Ti faccio fuori, a te, lui, quei coglioni dei tuoi fratelli e a tutta la tua banda del cazzo" dice senza scomporsi.
"Che sei geloso?" rido.
"No, ma se ci provi con me, lo fai con me e basta"
"Cazzo!" scoppio a ridere.
"E ride" mi guarda male.
"Non ci stavo provando, insomma lo hai visto che sgorbio che è, peggio di te" dico.
"Sgorbio io?? Mortacci, ma come mi ti strusciavi addosso però eh"
"Ma quando me la fai assaggiare la carbonara?" chiedo ridendo.
"Eh non lo so mica, fai la stronza, non so se te la meriti. La carbonara mia è per pochissimi" dice e si sfrega la barba.
"Me la merito, ti ho salvato l'altra sera con mio fratello, ti voleva ammazzare"
"E glielo potevi lasciar fare, mi so difendere, non ho paura di quel coglioncello, mi sarei divertito" mi dice.
"Ah pure" roteo gli occhi.
"Beh visto che sei scappata così è neanche mi hai più cercato" mi dice.
"Perché dovevo cercarti? Ti mancavo?" gli chiedo.
"Mancare è un parolone. Ma te ne sei andata così, non si fa"
"E come si fa?"
"Beh dovevi cercarmi e continuare il discorso di quella sera" mi dice con naturalezza.
"Si eh.. Ma ti faccio schifo.." mi mordo il labbro.
"Mhmh, invece ti sei sbrigata ad andare dal poliziotto"
"Anche tu sei andato dalla tua ragazza"
"Mi hai accannato così, ovvio che vado da lei" incrocia le braccia.
"Neanche tu mi cerchi, quindi stiamo pari.." lo guardo "perché hai paura a venire in zona mia?"
"Ma se ci sono sempre venuto" mi dice poggiandosi alla macchina, incrocia le braccia e mi guarda.
"E allora, potevi venire" lo guardo.
"Vabbè stiamo qua, è uguale" mi guarda "cosa vuoi fare?" mi chiede e non capisco.
"Tu che vuoi fa mh.."
"Continuare il discorso dell'altra sera, tu no?" mi chiede.
"Si, qui? In mezzo alla strada?" chiedo guardandomi intorno.
"No, mio cugino potrebbe affacciarsi, non è cosa. Monta" mi dice e si sposta, aprendo la macchina e sale. Salgo anche io, su una Lamborghini rossa fiammante.

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