Me ne sto bello tranquillo a casa mia, anche se so che non dovrei. Hanno trovato il corpo della guardia. Sono fottuto. Sono spacciato. Se gli fanno l'autopsia sono finito. Per ora è tutto tranquillo, finché non sento uno sparo, uno solo, che fa spalancare la porta di casa mia. Entrano una decina di guardie che mi buttano a terra in malo modo. Mi ammanettano, spuatandomi e dandomi dello schifoso. Hanno trovato il mio sperma, lo hanno analizzato e risulta il mio DNA. Setacciano casa mia ed errore mio, trovano la pistola del comandante piena delle mie impronte. Ho coperto quelle della pazza, sono stato molto bravo a farla uscire da questo pasticcio. Mi portano dentro, in una cella isolata, mi legano le braccia in alto. Mi ammazzano di botte, dicono che è la giusta punizione per aver ucciso una guardia. Non dico nulla e mi prendo tutto quello che mi fanno. Il cibo lanciato come ai cani, la schiena a pezzi, senza mai cambiarmi, senza mai andare in bagno. Penso che qua dentro ci morirò. Nessuna visita, niente di niente. Appeso, come un prosciutto lasciato a stagionare. Questa è la mia punizione, le voci non le sento più, non sono più in grado di pensare. Ogni giorno fanno a turno, chi con la cinta, chi con il manganello e devo mordermi il labbro perché non posso emettere suoni, visto che appena sospiro lo fanno più forte. Mi faccio uscire il sangue dal dolore. Eppure per una volta che ho fatto qualcosa di buono, me la sono presa in culo. Mai più, Kostas, se mai uscirò, mai più.
~
Ho appena saputo del suo arresto, ora ho campo libero. La prima cosa che faccio è fare una carica nella sua zona, circondando i suoi uomini che sono spaesati e non sanno cosa cazzo fare. Voglio mettere fine a sta lotta, ormai è tutto mio, il loro boss non c'è più. Ora sono io la regina. Parlo chiaro: niente attacchi o passi falsi che li faccio fuori. Mi fanno un mezzo inchino con la testa, lo sanno che non scherzo. Do tutte le disposizioni finché Roma non diventa unita.
Anche mio fratello si congratula con me, così almeno sta zitto lo stronzo. Hai visto che ci sono riuscita?
I giorni passano ed è veramente tutto tranquillo adesso, tutto è tornato come doveva essere. La mia voce mi dice che sono la migliore, sono il top, lo ho aggirato molto bene. Inizio a pensare solo al mio potere, vogli o arricchirmi e per questo inizio a chiedere ai suoi ex commercianti una somma di denaro al mese, se non pagheranno, saranno cazzi loro. I miei fratelli sono fieri di me e mi carico ancora di più quando estendo lo spaccio di droghe.
Una mattina faccio irruzione in casa sua, ora è diventata mia anche la Lamborghini, la userò io, diventando rispettabile in tutta la città.
Passano i mesi ed una notte non riesco a dormire, ho un incubo. Ho sognato Kostas, il sesso con lui, il suo profumo, lui che mi salva dalla galera. Ma quando mi sveglio, anche se con il battito accelerato non mi scompongo, era solo un sogno. Continuo a fare la boss, me la comando. Mi viene all'orecchio che qualcuno dei suoi stava progettando di farlo uscire, bene. Li faccio fuori, tutti quelli che congiurano contro di me saranno eliminati.
Dopo altri mesi però le guardie mi prendono, ma non so come c'è un parapiglia, i seguaci di Kostas mi fanno scappare, lo faccio rifugiandomi a casa. Forse come sempre Kostas mi para il culo.
Il tempo passa fino a far diventare questa cosa una monotonia. Stiamo in piazzetta, chi sbuffa, chi sbadiglia, non c'è più nulla da fare ormia, é tutto nostro. Fino a che un giorno le guardie irrompono nel nostro spazio che reggono un uomo. No dai non è possibile sia Kostas quello.
"Questa è la fine che farete anche voi se non la piantate" ci dicono "è un avvertimento" ce lo tirano. Lui cade a faccia a terra immobile, è secco, rosso, con barba e capelli più lunghi.
"Ma tenetevelo, che c'è lo ridate a fare?" chiedo.
"Zitta tu sei la prossima" mi dicono e se ne vanno, mentre io deglutisco.
Lui non batte neanche gli occhi. Mio fratello Federico mi si avvicina.
"Ammazzalo" mi dice.
"Nono sarà sotto il mio comando" dico.
"Ma cosa cazzo ci dobbiamo fare? A cosa ci serve? Neanche le palpebre sbatte" mi dice.
"OH comando io qua" punto la pistola a mio fratello "portatelo via, fatelo rimettere" ordino. La sua ex corre vicino a lui, piangendo.
"Kostas, amore, ci penso io a te" gli dice.
"Ma se ti ha lasciato. Vattene, ho detto a loro non a te" la guardo, deve togliersi dai coglioni.
"Voglio stargli vicino, ha bisogno di me" dice.
"No" ribatto.
"Come cazzo puoi negargli un aiuto?"
"Ma se gli ho detto di aiutarlo"
"I tuoi sono pezzi di merda come te, lo ammazzeranno" mi dice la vacca "è andato in galera per i cazzi tuoi" mi dice e non ci vedo più, le sparo su una gamba e lei piange accorata.
Adesso sta zitta. Ordino ai miei uomini di farlo rimettere. A quanto so a casa ce lo portano ma poi non penso lo accudiscono come dovrebbero fare. Forse l'umiliazione è troppa per lui. Continuo la mia vita e dopo una settima mi faccio coraggio e decido di andare a casa sua, voglio vedere con i miei occhi come sta.

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Mad Love
Fanfic«Tu moriresti per me?» chiese il Joker. «Si» rispose Harley Quinn. «Mh.. Così è troppo facile. Tu, vivresti per me?» «Si» disse decisa Harley Quinn.