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Stiamo facendo una passeggiata.
"Madonna ho una fame, mi mangio pure il cameriere, anzi prima me lo scopo poi me lo mangio" dico.
"Ma vaffanculo, vacci da sola" mi risponde.
"Cammina forza" rido.
"Ridi sul cazzo" cammina e si accende la sigaretta.
"Non posso, non me lo dai, non mi soddisfi più come una volta" sbuffo.
"Oh ma che ti devo scopre qui davanti a tutti? Trovati un altro allora, e che cazzo" si sposta e fuma.
"Ah.. Okayallora cerco" mi guardo intorno ma lui mi tappa gli occhi. "così non li vedo però"
"OH mi hai rotto il cazzone" mi dice all'orecchio. "sei la mia fidanzata, guardi me. Sennò ti cavo gli occhi, chiaro? C'è l'hai eccolo" mi mette la mano sul suo pacco.
"Ci penso, le faremo sapere" dico.
"Chi troppo ci pensa, rimane senza" mi lascia.
"Ah si? Beh se lo dai ad un'altra, sei un uomo morto. Stai con me o con me o niente"
"Allora dammela e basta"
"Tra due settimane" dico, lui sbuffa e entriamo alla fraschetta. Ordina un tavolo per due ed il cameriere ci porta ad un tavolo, ci sediamo. Ci dà i menù, lo apro e leggo.
"Ma ma mia che roba buona" dico.
"Io mi prendo la porchetta"
"Io direi di fare un super antipasto. Coppiette, prosciutto e porchetta, bufala, ricotta e formaggio" dico.
"Si ma calcola che non mangio tanto"
"E mangio io tranquillo, tu ordina" dico. Annuisce e ordina al cameriere con il vino della casa. "carino qua eh"
"Si, particolare" si guarda intorno.
"Poi in questi posti si mangia da dio, tutti casereccio. Io non sono capace a cucinare" dico.
"Ho visto dalle cose congelate"
"Buone però"
"Ma va sono tutti uguali, sempre lo stesso sapore hanno" dice e ci portano il vino. Lo verso a tutti e due.
"Facciamo un brindisi. A noi, a questa coppia, alla nostra prima cena fuori, al fatto che ti ho fatto innamorare di me" dico alzando il calice.
"Ei ferma, togli l'ultima parte. Ti ho detto che sto bene e basta"
"Dai alla cena" dico e brindiamo. Bevo. Io ti amo, stronzo. Portano gli antipasti, mi faccio il piatto ed iniziamo a mangiare. Mangia poco e piano, ma mangia. Io mi sbofono, sono in chimica.
Prendo anche un po' di pasta, lui passa. Dice che ne assaggia una forchettata. Prendo gli spaghetti alla chitarra fatti in casa, metà carbonara, metà amatriciana. Due mezze porzioni e via. Lo guardo.
"Che c'è Mh?" mi chiede.
"Ti guardo, che fame mamma mia"
"Stai in chimica?" mi chiede.
"Si, st'erba che ho preso mi spalanca lo stomaco, non mi sazio mai. Ceh per merenda giorni fa, mi sono mangiata una scatola di fiesta ed ho anche cenato poi" dico fiera di me.
"Mazza"
"Quando faccio la cacca però non ti dico ceh"
"Vabbe, sti cazzi. Stiamo mangiando dobbiamo parlare di merda"dice e scoppio a ridere.
"Vabbè ma è natura"
"Ho capito ma che cazzo"
"Vabbè ma cosa ti devi dire, che è carino il cameriere?" chiedo e lui mi da un calcetto. Rido e gli tiro un bacio.
"Stupida" si sfrega la barba.
"Ma parlando di cose serie no, tu hai quasi 30 anni. Vuoi dei figli, una famiglia"
"È una domanda?" mi chiede e annuisco "dei figli li vorrei, tre.."
"Addirittura tre?"
"Si tu invece?"
"Beh ora no, ho 18 anni. Magari un domani si, vorrei un maschio ed una femmina. Tu sei figlio unico?" chiedo anche perché non so quasi nulla di lui e lui di me.
"Si. L'unico parente che ho è mio cugino" dice.
"Noi siamo tre. Io e i miei due fratelli. Poi vabbè cugini ne ho un po'" dico.
"Vabbè non sei cresciuta da sola" mi dice.
"No, però non mi ha cresciuto né mamma né papà. Anche mia nonna adesso sta in una casa di cura, perché ha l'Alzheimer, non ci riconosce più.." dico.
"Beh neanche a me, sono stato per strada da quando avevo 10 anni. Brutta cosa, la peggior malattia. Che fine hanno fatto i tuoi genitori?" mi chiede.
"Beh, mia madre si è rifatta una vita, ha un nuovo compagno, una figlia di sei anni. Mio padre è in galera, gli hanno dato l'ergastolo" decido di aprirmi un po'.
"E non ci vai mai a trovarlo?"
"No, mi picchiava.. Tornava sempre ubriaco e picchiava sempre me. Per quello he i miei fratelli sono così protettivi verso di me" dico e lo guardo.
"È normale, hanno ragione. Vabbè ora non ti picchia nessuno, possono stare tranquilli"
"Mi proteggi tu?" chiedo.
"L'ho sempre fatto" mi guarda. Sorrido e mi portano la pasta. Gli faccio assaggiare la pasta. Dice che è buona.
"Sicuramente meglio della tua, che schifo cazzo" dico ripensandoci.
"Mi sono emozionato ma cosa vuoi"
"Allora domani me la rifai"
"Vediamo, se mi emoziono mi viene male"
"Se, non la sai fare, sennò ti veniva bene"
"No" beve.
"No cosa?"
"Non la so fare"
"Ma lo avevo capito. Che fai mi dici le bugie, a me?"
"Però ti ho fatto la parmigiana di pasta, che non è da tutti" mi dice e scuoto la testa divertita, mi finisco la pasta. Prendo anche due arrosticini con un po' di patate al forno.
"E tu perché invece sei solo?" gli chiedo.
"Me ne sono andato di casa a 10 anni. Mio padre praticamente non so neanche chi cazzo sia. Mia madre faceva la puttana. Portava gente a casa, qualcuno mi picchiava perché ero sempre in mezzo, ma ero piccolo dove dovevo andare? Casa mia era un porto di mare. La notte poi non ti dico. E quella nota che me ne sono andato non mi ha mai cercato e non l'ho più vista" beve.
"Dai.."
"Eh si. Non ho mai ricevuto baci o carezze, forse è per quello che sono così. Ma sono cresciuto da solo"
"A me il contatto fisico mi piace da morì. Io ti toccherei tutto il giorno" dico. "mi piace sentire il calore umano. Quando ero più piccola dormivo abbracciata a Federico" lui fa un piccolo sorriso "è geloso di me per quello." diceva che ero la sua fidanzata, il suo unico amore e nessun bambino mi doveva avvicinare. Poi vabbè sono cresciuta ed un po' la presa la ha all'entrata. Poi vabbè quando andiamo al mare tra tette e culo glielo faccio apposta, gli amici li affogava sempre, tra battutine e complimenti" rido.
"Eh capirai te, stronza fino al midollo" mi dice e rido perché è vero. Ci portano gli arrosticini. "e l'altro tuo fratello invece? Non lo nomini quasi mai"
"Mattia, beh lui è più vivi e lascia vivere, poi ha i cazzi suoi, ne fa pochi di impicci pure lui. È fidanzato quindi ha altro a cui pensare. Lei vive con noi, è molto tranquilla, in cucina è bravissima"
"Mi sa che mi auto invito"
"Ma ci stai provando con mia cognata?" chiedo.
"Ma se neanche so chi è. Venivo solo a pranzo"
"Ti stai lamentando di me allora che non so cucinare. Allora ti conviene mangiare un po' di questa patata, che altra non la vedi" gli faccio l'occhiolino. Finiamo di mangiare ed ora sto bene, molto bene. Manca solo il dolce. Io prendo la sbriciolata chantilly e Nutella e lui la crostata con ricotta e marmellata di visciole.

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