Sento suonare il campanello di casa. Penso che siano ancora i ragazzi che portano altri scatoloni e così vado ad aprire tranquillamente. Ma, carramba che sorpresa! Mi ritrovo davanti i due pitbull verdi in faccia. Li faccio entrare, non gli dico neanche un ciao.
"Che cazzo è sto casino, sta casa di merda" borbotta Mattia ad alta voce.
"Sono arrivate le cose dei bambini" dico mantenendo la calma. "Oh non cominciare eh"
"Mortacci sua, di sto figlio di una mignotta, bastardo"
"Occhio a quello che dici" sbotto è lì faccio mettere nella nostra camera matrimoniale così almeno non li vedo in giro per casa.
Vanno di là e Mattia dice il rosario, faccio finta di nulla e mi rimetto a lavoro. Anche l'altro gli da man forte.
"Oh la finiamo di borbottare? Se hai qualcosa da dirmi, vieni a dirmelo in faccia no?" sbotto dopo un'ora di insulti.
"Mejo che non ci vengo, perché faccio un omicidio" risponde quello grosso.
"E vieni no? Tanto aspetti da un sacco, vieni qua e dimmele"
"Non provocarmi, perché non rispondo di me"
"Che è non sai parlare?" chiedo.
"No, passerei alle armi direttamente" dice.
"Peccato, perché stai borbottando, hai la lingua quando vuoi, ma vaffanculo" dico, a una certa basta.
Lui viene da me come una furia e mi attacca al muro.
"Che cazzo hai detto?" ringhia. Gli sposto la mano in malo modo, sono forte anche io.
"Hai sentito"
"Hai anche il coraggio di parlare eh?" sbotta.
"Certo" dico e lui mi da una spinta. "Oh"
"Pezzo di merda!" continua. E qui vedo nero, ma molto nero. Gli vado sotto, furioso.
"Ei ei calmi" Federico si mette in mezzo.
"Non è colpa mia se ti sei fidanzato con una mignotta, hai capito?"
"È te la dovevi scopare tu??"
"Lei mi è salita sopra mentre tu dormivi, lei si è tirata su la maglietta per farmi vedere le tette, hai capito?" sbotto.
"E tu la dovevi rifiutare!"
"Ero accecato dalla rabbia, coglione. E poi mi dovresti solo che ringraziare, ti ho dato una vita migliore! Sennò col cazzo che avevi figli, pensaci idiota!" gli urlo contro.
"Ah pure grazie eh? Mi hai fatto cornuto e ti devo dire anche grazie??" urla fuori di sé e mi da un cazzotto talmente forte che mi manda addosso al muro. Sono in fiamme, non so chi mi sta reggendo per non partirgli e farci carne in scatola per cani. Mi massaggio.
"Sei proprio un coglione" dico.
"Mai come te, mai" ribatte lui.
"Non credo. Ti sei sbrigato a lasciare qui tua sorella da sola eh. Hai pensato solo ai cazzi tuoi e ti sei dato. Mai la siete venuta a trovare in quattro anni, mai." dico.
"Taci, tu non sai un cazzo" mi dice.
"No io lo so benissimo. Vi siete fatti i cazzi vostra e chi se ne frega no? Bastava una chiamata su Skype giusto? Ma non è così"
"Sta zitto" mi ammonisce.
"Devo stare zitto perché non ti piace quello che dico eh, lo sai che è la verità. Ti sei fatto una famiglia, io ho sbagliato lo so e ne pago comunque le conseguenze" dico.
"Mai come quelle che ho pagato io"
"Eh infatti, stai in Colombia, con moglie e figlio. Ti ho salvato da una zoccola che ha preferito me a te, perché se fossi stato io o un altro era uguale. Quindi piantala, non rompermi il cazzo" dico girandomi di spalle e continuando a montare le cose ma con la rabbia che mi sta accecando. Potrei non rispondere di me. Lui esita un po', poi va in camera iniziando a fumare troppa erba. Non parliamo più ma lui continua a borbottare. Non cedo alle provocazioni. Sistemo e poi vado a prendermi i vestiti in camera.
"Se volete mangiare c'è la cucina" dico.
"Lo facevo comunque parti da questo" mi dice girandosi come la ragazzina dell'esorcista.
"Non fare il matto con me che perdi." vado a cambiarmi e lui scatta in piedi.
"Io perdo eh? Io??"
"Oddio, si te" sbuffo.
"La devi far finita, io non perdo un cazzo" viene da me.
"No eh, niente? Invece di mettere in secondo piano questo, visto che tua sorella sta così con i tuoi nipoti, devi fare il coglione, pensa chi sei" sbotto.
"E tu chi cazzo sei? Perché non ci hai invitati al matrimonio eh?" mi chiede rosso dalla rabbia.
"Perché non sareste venuti o sbaglio? Io e tua sorella ci amiamo, non ci può dividere nessuno, neanche tu" gli punto il dito. Anche se adesso la odio però vabbè dettagli.
"No no venivo, non gliela facevo fare questa cazzata, sta tranquilla" mi dice.
"Ma quale cazzata, lei mi ama. Non si è pentita. Io sto facendo di tutto per renderla felice, hai capito?"
"Si è una cazzata, grossa, enorme, un vecchio poi si è presa" lui continua ad insultarmi.
"E chi lo dice? Tu? Ma cosa cazzo vuoi? Mi ama, io amo lei punto. Non devo darti spiegazioni di niente. Ho già i cazzi miei non ti ci mettere pure tu. Noi siamo felici, basta non te lo ripeto più" metto fine al discorso "tu di me e lei non sai un cazzo di niente, non mettere bocca, sta zitto" dico e lui stringe i pugni. "Vuoi replicare? Sai qualcosa? No, facile staccare la chiamata e non sapere più niente. Mi vuoi menare? Fallo. Ma io non la lascio, mai." dico.
"Vaffanculo!" urla Mattia pieno di rabbia e esce di casa. Federico gli va dietro urlando di aspettarlo. Mi preparo e vado da Camilla, adesso c'è anche per lei. Busso ed entro, poggiando la merenda sul comodino.
"Potevi avvisare" dico.
"Non lo sapevo, me li sono trovati qua" dice.
"Io pure fuori la porta. Ti ho portato un maritozzo mangia" dico ma sono così nervoso che potrei staccarmi la pelle a mani nude.
"Avete litigato?" mi chiede.
"Mh.. Mangia dai" glielo apro.
"Perché?"
"Niente, incomprensioni" dico.
"Dai dimmi" mi dice mangiando.
"Mi ha insultato e gli ho risposto" dico. "tranquilla, tieni l'acqua" gliela passo ma sono troppo, tanto nervoso. "tu come stai?"
"Così.."
"I bambini come stanno?"
"Bene"
"Almeno loro"
"Potevi anche passare, ma tanto a te che te ne frega, avevi di meglio da fare" mi dice.
"Ancora Camilla? Ma che cazzo devo fare eh? Stavo sistemando le cose. Lo vuoi capire o no che non faccio un cazzo di niente? Che non me ne frega di nessun altra? Che ti ho sposata perché volevo passare la vita con te e non con un'altra? No ovvio mi devi cacciare per cose che non faccio" sbotto.
"Volevi? Ora no?" mi chiede.
"Lo voglio ancora, certo. Ma l'ho fatto perché l'ho voluto. E questi due bambini sono la dimostrazione. Ma che cazzo devo fare per farmi credere da te, Camilla? Io voglio solo te" la guardo negli occhi e lei anche per la prima volta da un po' di tempo mi guarda "non mi credi? Io comunque ci credo ancora a quello che ho fatto e lo rifarei" dico sincero.
"Non lo so se crederti o meno.. Comunque se ci stanno loro facciamo i normali, non devono sapere nulla" mi dice.
"Si non ti preoccupare" mi sistemo i capelli, non mi è piaciuta la risposta, per niente. Devo fingere e non va bene. "io non so più che fare, ho sbagliato okay ma sono passati quattro anni. Sette mesi che mi hai perdonato tra virgolette, ma non è così"
"Stai buono Mh" mi dice.
"Si si" dico tanto è inutile. Bussano è arrivano i suoi fratelli, di nuovo. Si mettono a parlare ed io rimango a braccia incrociate. Federico ha visto le camerette e glielo dice che è fatto tutto in grande stile.
"Beh certo sono i primi"
"Come i primi?" chiede Fede.
"Ne faremo altri" dice.
"Speriamo con un altro" commenta Mattia.
"Mattia.." lo riprende Camilla.
Mi lecco le labbra perché la mia salivazione è a zero. Gli sparerei.
"Non credo" dico.
"È che ne sai, magari si stufa e vuole cambiare" mi dice.
"Noi ci amiamo non si stufera mai, non le do modo" preciso.
Camilla mette fine alla discussione e loro le hanno portato la cena dal Mc. Che cazzo di pazienza, non so chi me la sta dando. Rimango zitto non mi piace fare la parte del falso, ci sono comunque tante cose che non vanno con lei, in più ci sono loro. Stasera dicono che vanno a mangiare fuori. Me ne esco che devono venire a prendere la chiave di casa anzi gliela metto sotto il vaso così non li vedo per niente. Non sto ai comodi loro.
L'infermiera ci dice che è l'ora di andare via. Loro si congedano dicendo che torneranno domani e se ne vanno.
"Vado anche io va" mi alzo.
"Mhmh" mi dice.
Me ne vado un po' triste, un po' deluso, sono umano, crollo anche io.
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Mad Love
Fanfiction«Tu moriresti per me?» chiese il Joker. «Si» rispose Harley Quinn. «Mh.. Così è troppo facile. Tu, vivresti per me?» «Si» disse decisa Harley Quinn.