Sono tre giorni che non succede nulla, il che è molto sospetto. Anche i miei mi dicono che qualcosa non va, tutto questo silenzio e tutta questa calma non c'è mai stata. Chissà perché.. Decido così di andare a vedere cosa succede nella sua zona. In giro lui non c'è..
Mi faccio coraggio e vado a casa sua, so dove abita. Suono.
"Che vuoi Mh?" mi chiede dietro la porta.
"Aprimi su, parlare con te" rispondo. Dopo poco lui mi apre, lo guardo ed è ancora livido in faccia. Entro e lui chiude.
"Parla" mi dice e vado di là in salotto "oh, parla e vattene"
"No niente, tutti si chiedevano di questo silenzio e sono venuta a vedere come stavi" dico.
"Così" risponde e si siede sul divano.
"E la tua ragazza?" chiedo.
"Non c'è, è a casa sua, sto da solo qua non ci vedi?"
"Mh, sta bene?" chiedo.
"Penso di sì" si passa la mano sui lividi.
"Non ti viene a trovare?" chiedo curiosa.
"No"
"Perché? Ha un altro? Queste sono corna"
"Perché non devono sapere un cazzo, se mi vede così le devo spiegare il perché"
"È se ha un altro?"
"Cazzi suoi" dice. Lo guardo e mi avvicino, mi metto a cavalcioni su di lui. "quando esco me le scopo tutte se ha un altro. Che vuoi tu Mh?" mi chiede.
"Non mi piace che mi metti le mani al collo, proprio no.." strofino il naso sul suo collo.
"A me non piace quello che fai invece, la macchina, lei legata come una porchetta, che mi fai menare dai tuoi fratelli.." elenca e io rido.
"Carina vero?"
"Smettila"
"Beh te la sei cercata, io te l'ho detto di andare via.." mi tolgo la maglietta.
"Io ero nel giusto, hai capito" mi dice mentre mi guarda e mi tolgo anche il reggiseno. Gli prendo le mani e gliele metto sul mio seno.
"Che è non ti va.." gli dico strusciandomi un po' su di lui. Inizia a palpare e passo le labbra sul suo collo. Gli sfilo la maglietta e gli passo la lingua sul petto mentre sento i brividi impossessarsi di me. Gli tiro giù tutto, notando i lividi un po' ovunque. Mi strappa i leggins con le mani.
"Wow, il vermicello è diventato una biscetta.." gli dico.
"Sto cazzo, è una anaconda, altro che" dice e scoppio a ridere mentre mi sposta le mutande e inizia a toccarmi. Forse questa volta ce la facciamo. "ti faccio del male, te la rompo.." mi dice all'orecchio e mi entra dentro. Gemo e inizio a muovermi. Mi prende da dietro il collo mentre inizio a fare su e giù, dando il meglio di me. Mi stringe i capelli e mi da una pizza sul culo. Lo sento ovunque, aveva ragione, non è vero che non sa scopare, anzi. Io raggiungo l'apice, lui ancora no, perciò continuo a muovermi mentre lui mi respira sul collo, mi reggo a lui mentre stavolta mi muove lui, mi fa versi di piacere all'orecchio. Esagero perché dentro ogni bimba, come mi chiama lui, c'è una zoccoletta viva. Mi stringe i fianchi talmente tanto per muovermi che mi lascia anche i segni rossi, quelli della passione. Vengo di nuovo, è inevitabile. Lui mi alza di botto, viene su di me ed io rimango col fiatone.
"Fico.."riesco solo a dire.
"Te lo avevo detto" risponde lui appoggiandosi allo schienale.
"Me la hai strappata" lo guardo.
"Si, ho fatto bene, così la smetti di fare la cogliona" dice.
"Mi sono fatta perdonare, su.." rido, prendendogli la faccia con la mano e lo guardo.
"Mh, insomma, guarda i lividi"
"Sono distintivi di guerra"
"No un cazzo, perché non posso uscire"
"Meglio, posso fare un sacco di danni.." gli dico all'orecchio.
"Occhio, sei comunque sotto controllo" mi dice.
"Mi prendo tutta la zona.." gli bacio il collo.
"Non si può, ci sono i miei in giro"
"Eh ma senza di te sono deboli, potrei approfittare.." dico.
"Vuoi vedere che non esci iu da questa casa? Finché non mi guarisco Mh.."
"Addirittura, mi rapisci?" chiedo.
"Tanto ho chiuso a chiave, quindi" mi dice.
"È dove sta la chiave?"
"Non te lo dico, non esci da qua.."
"Che è hai paura che faccio danni Mh.." lo tocco, alla fine mi è piaciuto come abbiamo fatto sesso.
"Se esco io devo parlare perché vedono come sto, i tuoi fratelli saranno morti, vuoi questo?" mi chiede.
"No.."
"Allora sta buona"
"Però se sparisco anche io, i miei fratelli mi vengono a cercare, se mi trovano qua inizia la guerra"gli dico.
"Più tardi vai via" mi risponde.
"Ma si, senza fretta.. Mi vuoi ancora?" chiedo al suo orecchio.
"Tu che dici.." mi lecca il collo.
"Con tutte le volte che mi hai mandato in bianco, merito il bis, dal boss" rido.
"Faccio però adesso, non è che sai fare tutto tu eh" mi dice.
"Prevedo la patata strappata"
"Mhmh" annuisce, si alza dal divano con me in braccio e va verso la camera, mi sdraia e mi sale sopra, entra dentro di me senza lasciarmi il tempo di realizzare.
"Fammi godere ciccio..." dico.
"Kostas, sono Kostas.." risponde e inizia a muoversi dentro di me, forte e chiaro, ma soprattutto senza interruzioni stravolte, per fortuna. Ansimo finnda subito perché sono più sensibile. Lo tengo dietro al collo, mentre mi respira addosso e non diminuisce il ritmo, anzi. Questo è una bestia da camera, altro che. Lo guardo, è concentrato e gode anche lui. Raggiungo l'apice mentre lui esce e viene sulla mia pancia. Lancia un gemito liberatorio e si sdraia vicino a me.
Lo guardo.
"Almeno adesso la pianti" mi dice.
"Di fare cosa?"
"Si dirmi che ho il posello piccolo e non sono capace a fare sesso" risponde e scoppio a ridere.
"Ho avuto una bella idea a passare vero?" chiedo e lo guardo mentre si gratta il petto.
"Potevi farlo prima, sono giorni che sto qui"
"Ah mi stavi aspettando.."
"No sto evitando una guerra" ribatte deciso.
"Che ne so, pensavo ci fosse la tua ragazza"
"No, poi dovrei spiegare, quella chiacchiera, finisce male. Poi dimmi che sono cattivo" mi dice.
"A volte, non sempre.."
"Ho i miei lati come tutti, chi più chi meno. Pure tu sei così eh, non pensare il contrario" mi dice.
"Io? Eh ti pare, sempre in mezzo" sbuffo.
"Si siamo simili"
"Siamo simili?" rido "ecco perché ti piaccio" lo guardo.
"Nah, piacere è un parolone, mi stuzzichi" risponde.
"Ora di che ti faccio schifo e me ne vado"
"Se mi facevi schifo non ti avrei scopata"
"Quindi ti piaccio" continuo a ridere.
"Ancora? No. Sei bona stop"
"Mi avresti già uccisa"
"Beh lo posso sempre fare.. No?" mi guarda.
"No, ormai no, lo dovevi fare prima.."
"E perché scusa?"
"Eh perché ormai siamo intimi. Poi scusa eh, è la mantide religiosa che uccide il compagno dopo il rapporto, non viceversa"
"Io ribalto la situazione" mi dice.
"No, non si va contro natura. Ma poi perché mi vuoi ammazzare?" chiedo, ma che gli prende adesso a questo?
"Boh mi va" dice. "mettiti sotto su"
"Mi fai fare una doccia?" chiedo e lui annuisce, indicandomi il bagno "vuoi farmela te?" chiedo. Lui si alza, ancora nudo e mi segue in bagno. Mi infila nella doccia ed entra anche lui, aprendo poi l'acqua calda.
"Vivi solo tu?" chiedo perché alla fine non ci conosciamo, non sappiamo nulla dell'altro.
"Si" risponde.
"È da quanto sei fidanzato?" continuo a chiedere, non so se mi ucciderà per le troppe domande. Gli guardo il corpo, è ancora pieno di lividi.
"Poco più di sei mesi" risponde e inizia ad insaponarmi con la mano "perché?"
"Per parlare, non so niente di te.." dico mentre passa alle tette.
"Neanche io di te" risponde ed io non ho la forza per parlare perché lui mette una mano lì sotto e le mie gambe si aprono da sole, dio santo come si fa..
Lo tocco anche io tanto ormai oggi va così. Mi prende in braccio e mi sbatte contro le piastrelle della doccia fresche.
"Ma sei insaziabile.." sorrido.
"Mhmh, è una dota naturale"
"Meglio, molto meglio. Poi devi recuperare un sacco di buche.."
"Non è stata colpa mia, ma recupero volentieri" mi dice mentre si fa spazio dentro di me, entra per l'ennesima volta oggi e inizia a spingere così forte che la mia schiena da le botte contro il muro ad ogni sua spinta. Ansimo e godo tantissimo, giuro. Altro che il poliziotto. Hai capito perché quella stronza le sta così attaccata? Falla fessa! Ma se voglio io me lo prendo tutto, avoja se me lo prendo. La prossima volta la metto a cuocere. Gli stringo i capelli mentre lui entra ed esce, io vengo come una fontana mentre lui ancora no. Lo prego.
"Fa male, vieni dai.." gli dico all'orecchio.
"Getti bandiera bianca?" mi chiede e spinge più forte.
"Mi hai sfondata.." faccio dei versi tra dolore e piacere, quando lui si sposta di botto è si libera.
"Ho la patata che va a fuoco" dico.
"Meglio, è stata maltrattata bene" mi dice mettendomi giù. Sciacqua tutti e due.
"Infatti è contenta" dico.
"L'ho sentita, faceva la bava" esce e si asciuga. Lo seguo e mi passa un asciugamano pulito. Mi rimetto mutande e reggiseno. Lui va di là in camera e si sdraia a letto.
"Ora ci sta tutto un pisolino o devi scappare?" mi chiede.
"Dove devo scappare? Sono anche chiusa dentro dove vado" lo raggiungo.
"È allora sdraiati, se ti vuoi mettere sotto, fa come vuoi?" mi dice.
"Sotto al letto???"
"Sotto le coperte!" mi corregge e scoppio a ridere.
"Che ne so mi dici sotto, pensavo al letto" mi sdraio ridendo e mi copro. Lui si mette a pancia in giù.
"Ma che ti ridi?" mi chiede.
"Mi fai ridere" mi giro verso di lui. Con una mano gli tocco i capelli e con l'altra gli faccio i grattini sulla schiena. "se lo sanno i miei fratelli mi tagliano la testa"
"Però ti fanno scopare il poliziotto, la coerenza"
"Si. Federico mi ha detto meglio che ti scopi il poliziotto che lui" dico.
"Pfff, quello prima o poi ti porta al gabbio, te lo dico io" mi dice.
"Io nel dubbio mi faccio entrambi e via" rido.
"Sto cazzo. Me o lui"
"Ma che vuol dire mica siamo fidanzati" dico e lo guardo.
"È uguale, pensaci. Se ti scopi me non scopi lui"
"Allora anche tu non puoi scoparti la tua fidanzata" dico.
"Quello non è il tuo fidanzato, è solo un coglione che sta facendo indagini su di te. E quando scoprirà cose, non ti scoperà più, ma ti manderà dritta in gattabuia" mi dice.
"Mecojoni, tu puoi scoparti chi vuoi e io no. Lascia stare lui, di quello che fa. Vabbè ma io posso anche non fare niente con lui, ma neanche te con lei però" lo guardo.
"Vedremo, non so neanche come va a finire, può darsi che quando esco la lascio che ne sai"
"Eh speriamo" dico.
"Che è sei gelosa? Mi vuoi tutto per te" mi chiede.
"Ma smettila, stupido" riso.
"E allora che dici speriamo, scusa eh"
"Mi sta antipatica quella, mamma mia, una piovra, dodici braccia, le orecchie da elfo, i denti finti"
"Mi protegge dalle cattive compagnie" mi dice.
"Ma roba che dovrebbe proteggerti da lei stessa" rido. "ha anche le corna. Godo come un riccio appena nato"
"Vabbè mica me ne pento, lo volevo fare"
"Lo rifaremo.."
"Io sto qua, lo sai. Per ora devo aspettare che almeno i lividi in faccia se ne vadano"
"Si eh, quindi mi aspetti di nuovo?" chiedo.
"Se vieni sono qua"
"Se non vengo sto con l'altro" dico con naturalezza.
"Se non vieni e stai con l'altro ci rimani, non venire che ti sparo in petto" dice in un modo che mi fa scoppiare a ridere. Mi avvicino e gli do i baci.
"Addirittura? Ma fammi capire allora, posso fare solo sesso con te?" gli chiedo.
"Mh"
"Mi fai il geloso ora? Sono solo tua?"
"Nono è rispetto, neanche ci conosciamo, però i nostri organi ormai sono amici intimi"
"Piacere Camilla" dico e gli tendo la mano.
"Kostas" me la stringe e presentazioni fatte.
"Di dove sei?" gli chiedo.
"Naxos, Grecia. Tu?"
"Roma, Italia" rispondo.
"Per ora basta così, sappiamo già due cose" mi dice.
"Beh progressoni, puoi invitarmi ad uscire" dico.
"Boh per adesso ti invito a dormire" dice.
"Quanto sei carino, sembri un bambino" rido di gusto.
"Con il cazzo di un porno star"
"Dormi a mamma" lo copro bene.
"Guarda che se poi mi sveglio e ho fame mi devi dare la tetta eh" mi dice chiudendo gli occhi.
"Eh ma non esce niente.."
"Esce da sotto" mi dice senza scomporsi e scoppio a ridere.
"Che porco" dico e lui annuisce.
Decidiamo che forse è ora di farsi un'oretta di sonno, anche perché si stiamo rilassati, ma distrutti dal troppo movimento che abbiamo fatto fino a poco fa. Lui si addormenta subito, piano piano lo seguo anche io.

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Mad Love
Fanfiction«Tu moriresti per me?» chiese il Joker. «Si» rispose Harley Quinn. «Mh.. Così è troppo facile. Tu, vivresti per me?» «Si» disse decisa Harley Quinn.