Siamo partiti ed in cinque secondi ingrana la quinta. Sorpassa una macchina. Mi reggo perché sfreccia. Mi prende la mano e me la mette sul cambio per farmi sentire come ingrana la sesta. Lo guardo e gli sorrido.
"Ti piace?" mi chiede.
"Molto" rispondo e lui mi stringe la mano sul dorso e accelera. Sorpassa a destra e a manca. Ad una macchina davanti a noi si stacca una ruota ma lui è bravo a non inchiodare e a sorpassare. Segno che le ha già fatte altre volte. Ne avevo sentito parlare ma non sapevo fossero così piene di adrenalina.
"Beh se non vinci con questo bolide, sei una pippa" dico.
"Vinco sempre" ribatte.
"Si eh"
"Si, non mi piace perdere" guarda dietro dallo specchietto "vinco anche con una panda."
"Quanto sei modesto" riso.
"Molto"
"Lo sento"
"Ti piaccio per questo" dice.
"Ah mi piaci?" chiedo.
"Certo che ti piaccio. Vivi con me, sei fidanzata con me, ti piaccio" dice e rido. Lo guardo fa un sorrisino "benone, la polizia si è aggiunta alla corsa"
"Uh che fico" dico girandomi è vedendo la volante che ci insegue con le sirene spiegate. Alcuni si ritirano dalla corsa, altri, come noi, continuano.
"Prendi la pistola lì, corri, passamela" mi dice indicando il posto col mento.
Faccio come mi dice e gliela passo, la carica con la bocca. Rude, Madonna, mi sono bagnata. Mette un braccio di fuori al finestrino con la pistola carica, mentre continua a correre e spara, mirando dallo specchietto. Come cazzo ha fatto non lo so, fatto sta che li fa secchi tutti e due.
"Miao, tutti e due"
"Si, così posso finire la corsa, odio chi si intromette" mi dice.
"Certo, dobbiamo vincere" gli dospago. Tira il freno a mano, facendo un testa coda e corre, tornando all'arrivo e salutando con la pistola quelli dietro.
"Pure perculati, adoro" rido.
Inchioda all'arrivo e forse ha ragione quando dice che la macchina gli ansima perché si è sentito proprio un "ah" quando ha lasciato l'acceleratore.
"Abbiamo vinto, bravone" batto le mani.
"Si, merito un premio" si avvicina e mi morde il collo piano.
"Tipo?"
"Che mi scopi qui" mi dice all'orecchio.
"Qui?"
"Si, davanti a tutti.."
"Così ci fanno l'applauso.." dico, lui annuisce ed allungo una mano sul cavallo dei pantaloni. Lo tocco, è già eccitato. Mi tira sopra di lui e mi lecca il collo. Mi struscio e gli tortuto il collo con i morsi. Mi tocca super passionale. Mi spoglia, mail reggiseno non me lo toglie, sicuro che non vuole far vedere proprio tutto. Gli abbasso i pantaloni, mentre mi tocca, ma sono già bagnata, perché lui mi fa questo effetto.
"Scopami.." mi dice all'orecchio. Gli sorrido e lo faccio entrare dentro di me. Inizio a farlo mio, tra quelli che sono appena arrivati all'arrivo e sono scesi dalla macchina a guardarci. Sa bene come farsi rispettare Manolas. Mi muove su di lui, mentre ansima sul mio collo. Gemo e mi lascio trasportare dall'euforia, è come se stessimo soli, non mi importa di nulla, voglio solo lui. Esagero perché più lui gode, più lo sento io. Mi mette una mano nei capelli e stringe mentre io mi lascio venire. Continuo a muovermi in un esplosione di piacere, finché lui non mi sposta dai fianchi e viene, su di me.
Fuori applaudono davvero. Rido.
"Agli ordini Manolas"
"Eddai" rido.
"Non me la fate vergognare" dice Kostas mentre mi accarezza i capelli con il mio seno attaccato al suo petto.
"Ecco la vincita, Kostas" un ragazzo con gli occhiali allunga i soldi dal finestrino.
"Uh grazie gentilissimo" li prendo io "alla prossima"
"Prego signorina, non vediamo l'ora" dice alludendo al dopo.
"Si eh. È mia." risponde Kostas facendogli vedere la pistola.
"Sono sua" ribatto.
"Signor Manolas non pensi che ci stavo provando.." dice.
"Non lo so, dimmelo tu" lo guarda.
"No no no, non lo farei mai" mette le mani avanti.
"Bene" dice.
"È geloso" scoppio a ridere.
"Non sono geloso, sei mia stop. Arrivederci" spara in aria e riparte. Sono ancora sopra di lui e mentre guida mi da i baci sul collo. Io lo mordo e riprendo in mano la situazione in tutti i sensi proprio.
"Madonna.." sfrega la barba sul mio collo.
"Cosa?"
"Tu.." mi dice.
"Io cosa?" chiedo mentre lo faccio rientrare.
"Sei la prima fidanzata che sento vera.." mi dice.
"Si?" chiedo mentre rinizio a muovermi.
"Si, dio si!"
"Mi fa molto piacere.." godo. Lui mi stringe sul braccio mentre continuo a fare su e giù, accogliendolo dentro di me. Ansimiamo, lui guida ma non si deconcentra. Io vengo, perché mi piace così tanto che potrei diventare una fontana. Lui viene dopo di me, su di me.
"Mamma mia.. Mo si, ora abbiamo recuperato e ci siamo perdonati" dice mentre parcheggia a casa.
"Si adesso si. Anche se dovevo guidare io eh. Però vabbè"
"Ti avevo detto di Mh... No"
"Sempre no" mi rivesto "oggi per pranzo cucino!"
"Davvero? Mecojoni! Che cucini?" si sistema i pantaloni.
"Allora, una specialità. Pasta, pomodorini e mozzarella, fredda" dico.
"Mh, buona dai. Andiamo allora" dice. Scendiamo e saliamo a casa.
"Allora io cucino e tu apparecchi" dico.
"Se, io?"
"Si" metto su l'acqua per la pasta.
"Ma che sei impazzita? Ho faticato eh"
"Eddai su" mi metto a tagliare pomodori e mozzarella. Sbuffa ma poi viene in cucina e apparecchia. Butto giù la pasta, lui mi conta undici minuti che si cuoce, c'è scritto sulla scatola. Intanto condisco. Lui si appoggia alla credenza, incrocia le braccia e mi guarda.
"Ma sai che ti dico? Oggi strafacciamo" dico, lui mi guarda confuso. Io taglio il pane a fette e lo inforno.
"Dai, anche le bruschette?" mi dice meravigliato.
"Non ti ci abituare eh"
"Nono che sei matta. Sono pronto per cenare con i surgelati" mi dice.
"No! Stasera a cena bistecca ed insalata" dico.
"Ah, addirittura. Vieni un po' qui" mi dice. Mi avvicino curiosa di quello che vuole. Mi poggia le labbra sulla fronte "No, niente febbre. Allora non so che le è preso, boh" fa spallucce.
"Eddai, che stupido" riso "mi fai bruciare il pane!" lo togli di corsa.
Lui si ruba un pezzo di mozzarella mentre condisco le bruschette, le porto a tavola e lo invito a mangiarle ancora calde. Si siede e mangiamo intanto gli antipasti. Mi da il via a scolare la pasta, la freddo e la giro nel condomento.
"Tie, meglio di masterchef. Cracco mi bacia i piedi" porto a tavola.
"Se vabbè, dove sta il telefono?" si tocca le tasche. Lo guardo confusa. Lo trova, fa una foto e mi tagga nella sua storia, con scritto "habemus cucina🔥"
"Dai mi stai perculando?" rido.
"No, affatto"
"Mica poco"
"Ma va, ho mostrato le tue doti culinarie, cosa vuoi di più" dice. Assaggia è gli chiedo come sia. Gli piace a quanto pare, perché mangia di cuore.
"Meglio della carbonara tua, sicuramente" dico e mangio.
"Ma va va. Però menomale così cucini tu. Sei brava"
"Sono brava in tutto"
"Mhhhh"
"No?? Perché che cosa non so fare??" chiedo.
"La stronza è inclusa? No la lavatrice, non la sai fare. Mi hai fatto diventare le mutande rosa" sbuffa.
"Belle, amo il rosa" dico.
"Le ho buttate"
"Vedi, non apprezzi la mia arte" gli dico.
"Ma quale arte? Non sei capace. Neanche a stirare, mi hai dato fuoco la camicia, c'è una ferrata, disgraziata"
"Ma perché dovevo rispondere ad un messaggio, mi sono distratta e si è un po' bruciata" dico a mo di scuse.
"Un po'?? C'è tutto il segno del ferro"
"Ma quello è il marchio, la firma della stiratura" riso.
"Se l'autografo, ma falla finita su" beve.
"Però mi impegno"
"Si a bruciare le camicie" mi risponde e scoppio a ridere.
"Eddaii! Sono cose che non ho mai fatto, sto imparando"
"Ci hai messo impegnissimo. Si sto scherzando, piano piano." mi dice.
"Mo già ho fatto un altro danno, di ho svaracchinato la maglietta di Armani, quella grigia, ora ha le macchie bianche" dico facendo la faccia da santarellina.
"Ma che sei scema ti ci strozzo!!"
"C'era una macchia d'olio, ciho messo la varecchina ma si è scolorita.. Ma non si toglieva Kostas, strano poi i bianchi lifa perfetti"
"Lo sgrassatore! Perché si usa solo con i bianchi, cristo ma vuoi chiedere!" smadonna.
"Vabbè se la trovo te la ricompro" gli dico e lui annuisce, si calma. Tira fuori la vincita che poi gli ho dato. Li conta è mi avvicina un mazzetto.
"Questi sono tuoi" mi dice.
"Ma va no"
"OH eddai non rompere" me li mette nel reggiseno. "metà per uno, fa la brava"
Si mette in ginocchio e stacca una mattonella col cacciavite. Butto un occhio e ci sono tanti, ma tanti soldi dentro. La polizia non ha trovato il posto.
"Hai capito eh.. Dai non livogio Ko" glieli ridò.
"Ma perché? Mamma mia uno vuole fare il gentile e devi rompere. Li metto qui, questi con il nastrino rosso sono tuoi" mi dice.
"Si ma calmo che ti svarecchino l'armadio" dico.
Lui chiude e gli chiedo se ci facciamo uno spinello. Ci sediamo sul divano e lui la accende, prendendomi in giro che a me non va perché sono stanca che ho cucinato, allora se la metti così domani non lo faccio. Lui su fa una striscia e ci vediamo un film sul divano. Oggi, sto da dio.

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Mad Love
Fanfic«Tu moriresti per me?» chiese il Joker. «Si» rispose Harley Quinn. «Mh.. Così è troppo facile. Tu, vivresti per me?» «Si» disse decisa Harley Quinn.