Sono davanti al comune dalle sei in punto. Mi prende l'ansia quando guardo l'orologio e sono passati 10 minuti ma lei ancora non c'è. Mi deve far innervosire pure il giorno delle nozze, incredibile. Guarda che palo eh, eppure io ero serio non è che lo ha preso per uno scherzo e non viene?
Il sindaco mi fa il gesto dell'orologio nel senso che è tardi e avrebbe da fare, gli rispondo sempre mimando una gola tagliata così sta buono. Passano altri cinque minuti e niente. Passeggio nervoso dentro la sala, mi viene da spaccare tutto, la chiamo ma non mi risponde.
Alle 18.18 si degna di arrivare. Mi giro e la guardo che entra, ha anche il bouquet, è bellissima, alla fine anche se ha tardato penso che ne è valsa la pena.
"Sera" mi dice sorridendo quando mi raggiunge.
"Era ora, venti minuti di ritardo, ti ho pure chiamato, cazzo"
"Shh.." mi dice e si mette tra me e i suoi testimoni.
"Eh shh un cazzetto" sussurro, non sai quanto ho combattuto per rimanere.
"Allora ragazzi buona sera. Siamo qui stasera per unire questi due ragazzi in matrimonio" inizia il sindaco. La guardo, è bellissima. "Allora Kostas, vuoi prendere Camilla come tua moglie, amarla e onorarla per tutta la vita?" mi chiede.
"Si lo voglio" rispondo.
"È tu Camilla vuoi prendere Kostas come tuo marito, amarlo e rispettarlo per tutta la tua vita?" chiede a lei. Silenzio. Mi guarda.
"Dovresti rispondere.." le dico piano.
"Si lo voglio" dice dopo attimi che sembrano una eternità.
"Scambiatevi le fedi" dice il sindaco. Le tiro fuori dalla tasca e le poggio sul tavolo aprendo la scatolina. Prendo la sua.
"Non ti ho mai fatto una vera e propria proposta, ma noi siamo strani, ci piace così. Ma con questo anello ti prometto di non commettere più gli stessi errori. Ti prometto di proteggerti sempre e di non di non farvi mancare mai nulla. Ma sopratutto prometto di amarti anche quando le cose andranno male" le infilo l'anello e lei mi sorride.
Lei prende la mia fede e mi guarda.
"Con questo anello ti prometto di esserci sempre, di farti felice e di amarti nonostante i nostri litigi" mi dice e sorrido a lei mentre mi mette la fede.
"Bene allora vi dichiaro marito e moglie, puoi baciare la sposa" mi dice e finalmente la bacio. Lei ricambia, adesso si che mi sento molto meglio.
Mi stacco piano mentre i testimoni firmano.
"Ritardo perdonato" le dico.
"Era perdonato comunque mhmh" dice.
"Si come no, alle sei e mezza me ne sarei andato calcola, hai rischiato"
"Dai addirittura"
"Certo mi stavi già facendo incazzare" dico e lei ride.
"Eh tu hai questa capacità" firmo.
"Lo so" firma anche lei.
Usciamo dal comune e fuori ci aspetta una macchina nuova di zecca.
"Vieni che andiamo a cena ora" dico.
"Ma che bella!" dice guardando la macchina.
"Vero? È più comoda almeno non ti devi abbassare" dico e salgo in macchina.
"Molto! Ma andiamo tutti a cena si?" sale anche lei.
"Certo ma ci raggiungono lì" mi dice e parte.
"Dove andiamo?"
"A cena" la guardo.
"Eh dove?"
"A Fregene, é di suo gusto signora Manolas?"
"Mh si signor Manolas" risponde.
"Mh, ora anche te riprendi il mio cognome lo sai si" le metto una mano sulla coscia. Lei annuisce "sei contenta? Anche se magari non te lo aspettavi così.."
"Molto tu?"
"Si era quello che volevo. Ma sei bellissima poi ammazza, non te l'ho detto prima perché mi hai fatto incazzare" dico.
"Grazie amore, anche tu sembri un altro" mi dice.
"Un altro addirittura?"
"Si stai benissimo così"
"Ah grazie mi ci vestirò più spesso allora" parcheggio e scendiamo, entriamo al ristorante dove i nostri testimoni ci fanno un applauso.
"State benone" dice Mirko.
"Grazie, ora sono cazzi suoi non può più scappare" dice Camilla.
"Uh e perché scusa?" chiedo.
"Ti ha incastrato boss" mi dice Giulio.
"Eh lo so, che dobbiamo fare è andata così" ci sediamo fuori.
"Ora quando litigate ti tocca sopportare, non vi potete lasciare" dice il mio testimone.
"Se sono femmine poi siete tre contro uno, povero te" Mirko gli da man forte.
"Se mi rode il culo a fanculo ce la mando. Sta zitto va non ricordarmelo" dico.
"Sono cavoli suoi, col ciclo tutte e tre" ride Camilla
"Un biglietto solo andata per il Messico, grazie. Me lo faccio da solo il viaggio di nozze" dice Kostas.
"Che deficiente" ride Dalila.
"Sto cazzo tu non ti muovi da qui, senza di me" mi dice Camilla.
"Addirittura"
"Ovvio, dove vai senza di me scusa? Soprattutto a fare cosa? Illuminami"
"A fa Pablo Escobar" la guardo.
"Nah stai qua a fare il papar" ride.
"Vabbè però de scopar si si può fare" le dico.
"Quello si scemo, se non mi fai incazzar" ride.
"È uguale se ti incazzi mi scopi uguale per sfogare e basta" dico.
"Lui basta che scopa, fatti assumere da una ditta di pulizie no? Avoja a scopare" dice. Al tavolo scoppiano tutti a ridere.
"No la mia è una terapia, dicevo l'atto sessuale" puntualizzo.
"Sai che adesso quello che è tuo è mio? Quindi se io ti dico che prendo la Range tu mi dici di sì" mi dice.
"No, ti dico di no. Questa ragazzi è impazzita, ma che sono queste cose?" iniziano a portare gli antipasti, stasera tutto pesce.
"Come no? Chiedo il divorzio, subito" dice.
"Se come no, io non te lo dò calcola questo" dico "quindi fiato sprecato"
"Me lo darà qualcun altro" mi guarda di sottecchi mentre al tavolo si fanno certe risate che neanche ad uno spettacolo di cabaret.
"Il divorzio no! Te ne di una guarda eh. Oh mi ha detto pure che so bello" dico.
"Mamma mia complimentoni" dice Mirko.
"Si, la prima volta che me li fa ceh"
"Mhmh gli dico sempre che è brutto e grasso" mangia.
"Eh avoja a insulti, ci potrei fare un libro" dico.
"Ma quali insulti"
"Coglione, testa di cazzo, continuo?" la guardo.
"Ma magna e zitto, invece di stare a frignare, a rompe li cojoni" dice ridendo.
"Ecco avete sentito come mi tratta??" dico agli altri al tavolo. Ridiamo tutti e la vedo felice come non lo era da tempo finalmente, le ho dato qualche gioia dopo un mare di sofferenza. Mangiamo gli antipasti mentre tutti al tavolo non fanno che ridere, penso che sia una luuuuunga serata. Ma sto bene, quindi sono felice di quello che ho fatto.

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Mad Love
Fanfiction«Tu moriresti per me?» chiese il Joker. «Si» rispose Harley Quinn. «Mh.. Così è troppo facile. Tu, vivresti per me?» «Si» disse decisa Harley Quinn.