Arriviamo a Napoli. Scendiamo.
"Oh eccoci, vediamo se stavolta va meglio" mi dice Camilla.
"Davvero, vabbè abbiamo un altro umore"
"Ah oggi si. Ora ci facciamo due passi, hai detto che ci sei stata una volta sola no?" chiedo.
"Si, mi ci ha lasciato a Napoli. Sono dovuta tornare da sola" mi confessa.
"Ma chi oh"
"Uno stronzo" sbuffa.
"Era stronzo si, da Roma a Napoli da sola? A questo punto ti riportavo a casa e basta"
"Lui no"
"Ma perché scusa? Avevate litigato?" chiedo.
"Si qua, ha preso e se ne è andato"
"No vabbè, dimmi chi era, gli faccio fare una brutta fine. Eri pure piccola mi sa"
"Avevo quindici anni"
"Quindici? Ma che è scemo?? E i tuoi fratelli spero lo hanno pistato!"
"Si, molto. Sola e abbandonata" mi dice.
"Poverina" la tiro a me. "a proposito i tuoi fratelli che fine hanno fatto?" chiedo.
"Stanno in Colombia. Uno si è sposato, un altro ha un bambino" mi dice.
"È non ci sei più andata a trovarli?" chiedo mettendole un braccio sulle spalle.
"No, parliamo tramite Skype"
"E non ti mancano?"
"Si, molto. Mio nipote ha sei mesi, Lucas" mi dice.
"Carino, hai una foto?" chiedo. Lei annuisce è mi fa vedere una foto sul telefono. "mamma mia è spiccicato a tuo fratello, identico"
"Si è tutto Mattia, la compagna è un amore, invece quella di Fede è stronza come lui"
"Si sono accoppiati insomma. Simile attira simile, sempre così" dico.
"Perché io sono simile a te?"
"Si dai, solo che sono più coglione io"
"Molto di più" precisa.
"Molto si però ho smesso. Vieni questa e la pizzeria" dico. Entriamo e mi siedo al solito posto. Mi conoscono.
"Ma davvero te ne mangi due?" mi chiede.
"No le fanno enormi, scherzavo. Una va bene"
Lei legge il menu e mi dice che il basilico non le piace, no problem quando ordineremo glielo diciamo. Fossero questi i problemi. Ordiniamo due pizze e il cameriere mi chiama per nome.
"Ti conosce, come mai?" mi chiede.
"Ci venivo spesso qua"
"E con chi?" mi chiede.
"Da solo, quando volevo andarmene da Roma per staccare un po'. Al massimo con mio cugino. Se ti stai chiedendo se ci ho portato qualche donna, la risposta è no" la anticipo.
"Neanche Ginevra?"
"No, non ci sono mai uscito"
"No? Mai?"
"No, lei se voleva usciva per conto suo, io idem." dico e ci portano gli antipasti e le birre.
"Ammazza e che rapporto è?"
"Non era la mia fidanzata infatti. Guarda che io le cose nonostante tutto le ho fatte solo con te"
"Mi sembra giusto"
"Per esempio qui, questo è un posto mio, non va condiviso con tutte poi diventa squallido" lei sorride "infatti ti guardano come a dire chi sarà questa"
"Eh chi sono?"
"La mia ragazza, se vedo il proprietario te lo presento, siamo così fidanzati che se scoppiasse una pandemia siamo congiunti" dico e lei scoppia a ridere. Bevo ma sono pensieroso, la storia dei suoi due fratelli che non li vede da anni mi ha turbato e ho avuto una idea.
"Che hai?" mi chiede, mi conosce la ragazza.
"Niente perché?"
"A che pensi?" mi guarda.
"Penso che tu hai fatto tanto per me ed io per te mai niente"
"Non è una gara a chi fa di più"
"No lo so. Però per me hai fatto un sacco di cose fin da subito ed in un certo senso è colpa mia se i tuoi fratelli se ne sono andati da Roma e non li vedi più" dico.
"Ma va"
"No è così. Te la ricordi quella vincita alla corsa clandestina?"
"Mhmh"
"C'è ancora. È ora di usarla, li andiamo a trovare. O meglio ti accompagno perché ovviamente da sola non ti mando. Sono tre anni che non li vedi, sono sempre stati la tua famiglia, conosci tuo nipote da vicino così" le dico.
"Dai, davvero?"
"Certo, sono serio. Non ci sono problemi, tre anni sono tanti" dico e lei mi si butta al collo baciandomi ovunque, è entusiasta.
"Sono contenta da morire, grazie" mi guarda con gli occhi a cuoricino.
"Allora ci andiamo. È giusto sono la tua famiglia, è colpa mia se vi siete separati, è giusto che li vai a trovare"
"Si.. Perché da sola no? Hai paura che trovo anche io qualcuno li e mi sistemo?"
"Forse, ma poi tutte quelle ore da sola non ti ci lascio. Io mica sono come quel matto che ti ha lasciato a Napoli, non starei tranquillo poi" dico ed è la verità.
Lei ride, ci portano la pizza e mangiamo. Dice che le piace. Esce il mio amico della pizzeria e gli presento la mia ragazza. Lui è entusiasta non ho mai portato donne qui, lo dice anche lui. Ci fa i complimenti e poi deve scappare perché lo chiamano in cucina. Camilla mi passa il so pezzo di pizza che non è riuscita a mangiare, mi sacrifico va. Mangio anche la sua. Quando abbiamo finito ci alziamo, il mio amico ha offerto il pranzo. Usciamo e decidiamo di farci un giro.
"Una cosa voglio che fai però" dico.
"Cosa?"
"Togli quella foto dal blocco schermo e cambia lo sfondo"
"Ma a cosa vai a pensare" scoppia a ridere "comunque si lo tolgo"
"Elaboro, brava. Togli tutto, cancellalo" dico dandole i baci sul collo.
"Ci metto mio nipote"
"Si, potresti anche metterci me"
"Te?"
"Eh si, io e te" dico.
"Vieni allora" mi trascina vicino alla ringhiera e mi chiede una foto. La bacio e lei scatta. Mi fa vedere ed è veramente venuta bene.
"Bella si, metti, mandamela anche a me"
"No è mia" ride.
"No ei chiappe d'oro aspetta" la raggiungo.
"Che mi dai in cambio?"
"Il cazzo, i biglietti per la Colombia" dico.
"Poi?"
"Una casa"
"Poi?"
"Questo" la bacio. Lei me la manda su WhatsApp. Si è decisa. Passeggiamo.
"Ma poi Manuel che fine ha fatto?" mi chiede.
"Quello della finta tresca con te? L'ho esiliato" dico.
"Un anno fa mi ci sono vista" mi dice.
"E?"
"Ci sono andata a letto" mi dice.
"Brava" mi sposto da lei.
"L'ho fatto per una ripicca a te ma ora non è che mi importa"
"Beh a me si"
"Beh senti, non puoi fare l'offeso dopo tutto quello che hai fatto, dai"
"Mi ci rode comunque, perché mi da fastidio solo il pensiero, chiaro?" dico.
"Vabbè ormai, io l'ho visto con gli occhi miei è stato peggio"
"Lo so, ti ho già chiesto scusa, non voglio tornare sempre al passato, né mio né tuo, c'è il presente" dico.
"Bene, bravo"
"Non voglio sapere nulla di questi tre anni, su cose sessuali, baci, cazzi e mazzi, d'accordo?" le chiedo. Lei ride e annuisce.
Andiamo a vedere la città poi ce ne torniamo a casa. Lei si addormenta in macchina, è di molta compagnia nei viaggi, vedo. Quando arriviamo a casa la scuoto piano, lei si sveglia ed entriamo a casa. Scarichiamo tutto e finalmente torna la regina vera in questo posto.~
Sono cambiate un po' di cose ma la sento sempre come casa mia. Sorrido, finalmente sto nel posto in cui voglio stare. Gli chiedo di cambiare il letto perché mi schifo, malui già ha fatto senza che glielo chiedessi, nel letto c'è solo il suo odore, lo riconoscerei tra mille. Mi fa spazio tra le sue cose e intanto si va a fare la doccia, poi tocca a me. Quando esco sento suonare il pc. Mi metto un asciugamano attorno all seno e rispondo. È Federico.
"Ei ciao" dico.
"Ciao, che stai facendo?" mi chiede.
"Mi sono fatta una doccia che oggi sono stata a Napoli" dico.
"Davvero? Ti ha portato Giovanni?"
"No, lui" i quadro Kostas che saluta.
"Che cosa? Ma che sei matta, che cazzo stai facendo con lui?" mi chiede incazzato.
"Si, ci sposiamo" dico.
"Ma che cazzo dici? Mattia lo pista. Dopo tutto quello che ci ha fatto?"
"Ormai, sono passati anni, ci amiamo" dico.
"Eh peggio ancora, tu si lui ho i miei dubbi, come sempre. Non approvo Camilla lo sai bene" mi dice.
"Senti, ne ho parlato con lei, non voglio fare danni ne farla stare male" si intromette Kostas.
"Noi ti odiamo" dice mio fratello.
"Lo odio anche io ancora, però lo amo, lo sai e riproviamo, se non va neanche ora lo ammazzo" dico.
"Ti ha fatto malissimo, ti ha distrutta"
"Lo so ma io lo amo" dico.
"Io non approvo, sappilo. Mai lo farò" dico.
"Lo so ma penso che vuoi la mia felicità no?"
"Certo che si ma non con lui, Giovanni era quello giusto per te"
"No"
"Vabbè toglilo, non lo voglio vedere" dice e giro la fotocamera. Mi dice che ho fatto a Napoli, racconto un po', poi lui mi dice che sua moglie è incinta e mi fa vedere l'ecografia della prima visita che hanno fatto stamattina. Sono entusiasta un altro nipote, adoro.
"Manco solo io ora" dico.
"Spero non con quello"
"Mhmh"
"Vuoi fare un figlio con quel maledetto??"
"Si"
"Ma smettila non fare cazzate" mi dice.
Io resto della mia idea e lo saluto dicendogli che vado a procreare. Tanto farò sempre di testa mia, che gli piaccia o no, io voglio questo uomo vicino.

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Mad Love
Fanfiction«Tu moriresti per me?» chiese il Joker. «Si» rispose Harley Quinn. «Mh.. Così è troppo facile. Tu, vivresti per me?» «Si» disse decisa Harley Quinn.