8.

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La mattina dopo, mentrelui dorme, io mi alzo e con l'aiuto dei suoi ripulisce tutto, facendo sparire i corpi delle guardie, inceneritore stavolta. Mi metto a fare il pranzo, scongelo i ravioli e li metto in padella. Lui dorme ancora, sarà morto? Vado a svegliarlo, lo scuoto piano.
"Oi, sveglia, è pronto il pranzo" dico e lui mugugna qualcosa, poi apre un occhio "dai.."
"Ma che ore sono?"
"L'una e mezza. Madonna i ravioliiiii" corro in cucina e li spengo "fiuuuuu, per un soffio, si stavano per bruciare, maledetti" faccio i piatti e porto a tavola mentre Kostas mi raggiunge.
"Che è successo?" si siede.
"Volevano bruciarsi, tacci loro" mangio.
"Mh. Senti una cosa, ma pure la macchina mi ridai?" mi chiede.
"Boh, quella mi serve, poi ormai è diventata mia amica, si fa portare solo da me" dico.
"Nah, non credo. Se gli do una sgassata vedi come mi ansima sotto al culo" lo guardo "vabbè tienitela" mangia due forchettate di pasta in più oggi.
"E Te?"
"Io non c'è l'ho"
"Dai te la ridò o... Forse no. No, mi serve"
"Per fare cosa?"
"Vado in giro, rimorchio una cifra sai"
"Ma vaffanculo" si alza.
"Ma dove vai?"
"A fumare" dice ed esce in balcone. Si fa una canna e poi lo raggiungo.
"Andiamo a fare due passi oggi? Si sta benone" chiedo e mi siedo sullo sdraio con i piedi sulla ringhiera. Lui annuisce. "lo sai che stiamo convivendo?" chiedo.
"Me ne sono accorto, quindi?"
"Niente era per dire. Ti facevo schifo e ora conviviamo, strano eh"
"Mhmh, anche a te ti facevo schifo, non ti credere"
"Io non te l'ho mai detto, anzi. Ti avrei scopato da sempre" dico.
"Uh addirittura, rivelazioni scottanti" fuma e rido.
"Eh mi facevi bagnare col tuo essere stronzo, tutto possente, mi facevi sangue" mi lecco le labbra.
"Ah ti facevo, adesso no?"
"No adesso sto in clausura, basta sesso, basta pensieri impuri" dico.
"Vabbè io no, penso sempre cose zozze, quindi falla tu"
"E vabbè, tu sei libero di farlo, quella è una cosa mia"
"Quindi se mi scopo un'altra non ti dà fastidio" dice.
"Intendevo i pensieri. Oh ma che cazzo dici eh, convivi con me e scopi un'altra? Ma cosa ti dice la testa" lo guardo male.
"Oh e mi stai dicendo che fai sciopero. Smetti di fare castità"
"Embè vai con un'altra? Ma va va, te e la castità"
"Eh io mi riprendo e voglio fare cose zozze"
"Quando mi andava a me no, mi che va a lui si. Ora aspetti come lo ho fatto io" dico e incrocio le braccia.
"Lo vedi che non capisci mai eh. Non è che non mi andava, ma stavo distrutto cazzo, manco in piedi mi tenevo, non lo capisce oh" sbuffa.
"Mi hai sempre respinta. Eh la lingua per leccare no, ma per dire le cattiverie si"
"Ma ti sei tolta perché con te non si può scherzare"
"Mi dai al cazzo. Le cose con me o le fai bene o non le fai, chiaro?" dico e lui mi guarda strano "non ti preoccupare mi vendico anche io"
"E che fai eh? Me lo lecchi e poi ti sposti?"
"Poi vedi"
"Ochhio a quello che fai perché io sono più stronzo di te" lancia la cicca e rientra.
"E cosa fai?"
"Qualsiasi cosa che mi dica la testa" si mette I jeans.
"Ti stacco le palle, occhio, non giocare. Ti sparo nei coglioni poi vedi come ti plachi" lancio la cicca.
"Ma che sei gelosa per caso?"
"Ti avverto, come lo sei te"
"Non sono geloso"
"Allora fuori casa posso fare quello che voglio" lo guardo di sottecchi.
"No." viene di là vestito.
"Esci?"
"Avevi detto che andavamo a fare due passi mo esco, mah"
"Vabbè un attimo cazzo, che hai fretta? Sei l'ansia" rido.
"Mi sono vestito intanto"
"Madonna"
"Un cazzo"
"Ma sei nervoso?" rido.
"Si" si sistema i capelli. Lo guardo.
"Come mai?"
"come sempre, perché mi fai incazzare" risponde. "che fuori casa vuoi fare il cazzo che ti pare, stai qui convivi con me basta"
"Quindi io e te stiamo insieme? Siamo fidanzati?" chiedo.
"Non mi piace darci una etichetta. Conviviamo punto, se devi scopare, lo fai con me sennò niente" mi dice.
"Ah quindi siamo solo coinquilini"
"Non mi pare, i coinquilini non scopano"
"Coinquilini scoperecci" dico e continuo a guardarlo.
"Se, una nuova specie di pesci"
"No, io a questo punto una etichetta la voglio" dico. "dimmi cosa siamo io e te"
"Abbiamo una relazione, anche perché non andiamo con gli altri, stiamo convivendo"
"Quindi stiamo insieme"
"Mh" risponde.
"Ah si, quindi io sono la tua fidanzata e tu pure" azzardo.
"Se! Sineeeeee! Come te lo devo dire" ha sbroccato e rido. "è che palle, cazzo"
"Ma che fai ti vergogni?"
"no ma insisti, cazzo" sbuffa.
"Voglio solo capire bene, voglio inoltrsrmi in questo argomento insidioso e oscuro" gli dico.
"Ti ho detto si, hai capito benissimo" dice e rido. È proprio scemo.
"Quindi ora che siamo fidanzati, ibaci me li dai"
"Dipende se mi va di darteli. Lo sai che non sono propenso ai baci"
"Eh ma io li voglio"
"Non mettermi fretta, viene spontaneo" mi dice e sbuffo. Vado al bagno e mi lavo. Mi vesto, mi trucco e mi spruzzo il profumo.
"Guido io oggi" mi dice e gli do le chiavi.
"Ti presto la mia macchina"
"Sto cazzo, è la mia"
"Ma se mi hai detto di tenerla"
"Ci ho ripensato" dice e scendiamo. Apre la macchina e saliamo.
"Sai guidare ancora?" chiedo.
"Avoja" parte e accelera. Sgassa è la Lamborghini gli ansima davvero sotto. "Sentila vecchia troia" fa una faccia da godimento.
"Ma chi a me???"
"Alla macchina ma che centri tu. Sentila come ansima"
"Beata lei, io non lo faccio da ere e non lo farò per un bel po'." sbuffo.
"Mi riconosce, da ere che bugiarda. Due settimane. Vabbè io scopo" dice.
"È con chi?" chiedo.
"Con sto cazzo" se lo indica.
"È dove lo metti?"
"In fregna"
"Di chi?" chiedo.
"De sta stronza" mi indica.
"Ah io? E perché so stronza? Che cosa ho fatto?" chiedo.
"Perché dici che non lo fai da ere invece sono solo due settimane"
"Una vita cazzo, io sono ninfomane, devo farlo minimo tre volte al giorno"
"Pure io"
"Eh no bello, perché quando mi andava a me, mi hai respinta" lo guardo.
"È stavo male"
"Quindi adesso tocca a te, due settimane di picche ti prendi" lo guardo con la faccia da cazzo.
"Io ti stupro poi vediamo"
"Nono, dove stiamo andando?" chiedo.
"Che ne so, sto guidando senza meta, mi mancava guidare"
"Come che ne so, scegli una meta" dico.
"Andiamo al Pincio" mi dice.
"A fare cosa?"
"A pisciare in testa a quelli di sotto" sbuffa e rido.
"Dai ma sempre al centro, inventiva zero"
"Andiamo ai castelli" mi dice.
"Uh si andiamo ad Ariccia, ceniamo alla fraschetta, ho fame" dico.
"Ci stiamo andando" mi dice e accende la musica. Io canto. Sembra quasi che va tutto bene adesso. Lui fischietta a ritmo la canzone e guida.
"Ma tu sei innamorato di me?" chiedo.
"Io? Ma che cazzo dici, che domande fai"
"Mi devi dire si o no, non è difficile"
"Non ti rispondo perché non mi sono mai innamorato"
"Quindi neanche di me?" chiedo e lui abbassa la musica.
"Senti io non sono uno che mostra sentimenti o li dice. Io con te stavo bene prima che succedesse tutto questo"
"Quindi ora non più? Ti trovi male con me.."
"Non ho detto questo. Se esco con te non è perché non ho un cazzo da fare, io esco solo con chi sto bene."
"Parli al passato però.."
"Perché ti sto dicendo da prima, ti parlo pure di due mesi fa, tu non stai bene con me?" mi chiede.
"Certo che no" scoppio a ridere.
"Ma va va, fine del discorso allora"
"Ridi, madonna. Una donna acida" dico.
"Certo non scopo"
"Per colpa tua che non me lo dai, mi mandi in bianco. Una volta era il contrario, si è rivoltato il mondo" dice.
"Piantala. Dove sta sta fraschetta?" mi chiede.
"Parcheggia qua, ci facciamo una passeggiata" dico. Lui annuisce e parcheggia. Scendiamo e facciamo due passi.

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