12.

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È passato più di un mese da quando ci siamo riappacificati. Certo ogni tanto lei è di cattivo umore, ma anche io perciò delle piccole discussioni nascono per quello, ma abbiamo imparato a stare più calmi. Stamattina mi alzo, oggi è uno di quei giorni in cui ho voglia di prepararle la colazione. Lei dopo un po' si alza e viene di là. Sento muovere la sedia, mi giro, è verde in faccia.
"Oh, ma che cazzo hai?" dico.
"Mi sento un po' male stamattina.."
"Eh ti vedo, cosa hai? Vieni siediti" le sposto la sedia e la faccio sedere.
"Mi fa male tutto, mi viene da vomitare"
"Vogliamo andare in ospedale?" le chiedo perché di nausee non ne aveva più.
Lei annuisce e la aiuto ad alzarsi. Si mette una tuta al volo e prende la sua cartellina. Scendiamo e parto verso l'ospedale.
"Cosa ti fa male?" chiedo.
"Tutto, poi mi scoppia la testa.." mi dice. Mi faccio casa ospedale in cinque minuti. Ho l'ansia.
Entriamo. La faccio sedere ed io vado a cercare subito qualcuno che ci aiuti. Mi giro proprio nel mentre lei inizia a vomitare in un secchio li vicino. Mi avvicino e le sposto i capelli chiamando il dottore che corre appena mi sente.
"Dica" mi dice.
"Mia moglie sta male, è incinta, si è svegliata così stamattina.." dico.
"Ora la visitiamo, venite di là"
"Sto malissimo.. Mi scoppia la testa" mi guarda con gli occhi lucidi.
"Ti vedo, mo ti visitano" dico mentre la faccio appoggiare a me.
"Di quanti mesi è?" ci chiede il dottore.
"Sette"
"Mh, non è una bella cosa questa, venite" ci fa strada.
"Perché?" chiede mia moglie.
"Beh perché se sta male così, vomita anche, c'è rischio di un aborto.."
"Come aborto?" diciamo in coro.
"Venite vi spiego meglio" ci dice. Entriamo nella stanza delle visite, la fa stendere sul lettino ed inizia a fare una visita completa. Mi mordo le unghie per quanto sono nervoso ed in ansia, preoccupato.
"Allora?" chiedo.
"Meglio se la ricoveriamo, ce un possibile stacco della placenta, potete perdere i bambini. Sua moglie è comunque piccola per contenermi entrambi. Non sono del tutto formati, nel senso è troppo presto per farli nascere, almeno un altro mese dobbiamo aspettare per farla partorire, resta qua così non fa nessuno sforzo" ci dice ed il mondo ci cade addosso per la prima volta.
Lei abbassa lo sguardo, triste. Le accarezzo i capelli.
"Quindi?"
"Ora la portiamo in stanza, sarà controllata e sottoposta a tutti gli esami" dice il medico.
"Che ansia.." dice Cami.
"Non si preoccupi andrà tutto bene se non fa sforzi" dice. La saluto solo per un momento, quel momento in cui la portano in stanza e poi mi fanno salire. Entro e mi siedo vicino a lei. Mi guarda.
"Eccomi..." le dico.
"È grave.." mi dice.
"Lo so, ma tu sei forte Mh, ti devo portare qualcosa?" le accarezzo la mano.
"Eh le cose per stare qua, vestiti, mutande, caricabatterie, portami il Tablet" mi dice.
"Si mo quando vado a casa ti faccio la valigia, supereremo anche questa.."
"Speriamo, stava andando tutto bene.."
"Si lo so, ma non è colpa tua, sono due vitellini, fanno gli stronzetti" dico.
"Ma se va male?"
"Non andrà male, smettila. Non ci andrà. Torneremo a casa con Zaffiro e Diamante.."
"Non lo sappiamo"
"Cami, si. Hai bisogno di riposo" dico.
"Mhmh, mo tu stai solo.." mi guarda.
"Eh adesso si, però non fa niente"
"Fai il bravo" mi dice preoccupata.
"Ma certo scema, ti pare. Che vuoi che faccio" le dico.
"Non lo so, ma sto con l'ansia lo sai" mi guarda.
"Si lo so, ma non faccio niente tranquilla. Non mi fanno rimanere sennò restavo. Non ti agitare tu mh tanto torno ogni volta che mi è possibile" le dico cercando di farla stare tranquilla.
"Si, portami le cose"
"Si ora vado" mi alzo e la bacio. Mi saluta malinconica ma devo andare via non posso restare. Me ne vado a casa e le preparo la borsa. Spero solo che questo mese passi in fretta.

~

Da quando è andato via, ho iniziato a vomitare. Non c'è la faccio così. Guardo l'ora. Perché ritarda? Sto in ansia, ho paura che trovi consolazione da qualcun altra. Non viene, si è dimenticato, sicuro.
La sera vedo la porta aprirsi.
"Eccomi ciao, ti ho portato tutto" dice posando la valigia.
"Oh ma dove stavi?"
"Non mi hanno fatto entrare, mortacci loro" dice e mi passa tablet e caricabatterie.
"Mh. Tutto bene?" chiedo.
"Si tu? Hai rivomitato"
"Si, tre volte" dico.
"Cazzo, la testa ti è passata?" dice e mi sistema le cose.
"Insomma"
"Ma vuoi mangiare qualcosa sei digiuna da stamattina" mi chiede.
"Non ho fame.."
"Da bere?"
"No, niente.." dico e lui si siede sul letto vicino a me. Mi suggerisce di chiamare mio fratello per dirglielo.
"Dici?" chiedo.
"Certo, con Federico ci sei in contatto, diglielo magari ti viene a trovare" mi accarezza i capelli. Annuisco e lo chiamo sul Tablet.
Mi fa un sorriso per rassicurarmi.
"Pronto, ciao sorellina" mi dice.
"Ciao Fe"
"Oi che succede? Ma dove sei" mi dice.
"All'ospedale, mi hanno ricoverato" dico.
"Chi ti ha menato? Quel coglione maledetto io lo faccio fuori no che ti ha menato!"
"No Federico, ricoverato! Ho un distacco della placenta, c'è il rischio di perdere i bambini, devo stare a riposo" gli spiego. "i bimbi iniziano a pesare troppo e il mio corpo è troppo piccolo per reggerli entrambi. È presto per farmi partorire" dico.
"Cazzo.. Questo non ci voleva. Ma dobbiamo venire? Ho parlato con Mattia manchi anche a lui, non ti chiama perché è stronzo" mi dice.
"Si venite.."
"Mh, tempo un po' di giorni per organizzare e veniamo, tu non ti agitare, sta buona" dice. Kostas mi mima con le labbra di dirgli che possono stare a casa nostra.
"Si, tanto vi ospitiamo noi, c'è casa, così vedete anche le camerette" dico.
"Va bene si, aggiornami per qualsiasi cosa, ora chiamo Mattia" dice Fede. Ci salutiamo e attacco. Kostas si sdraia un po' verso di me. Gli racconto cosa ha detto.
Che Mattia non mi chiama perché è stronzo.
"Uh questo lo sapevamo, molto stronzo direi, quasi quanto me" dice.
"Pure peggio"
"Ecco menomale, questo è un bel complimento che mi fai" dice, rido e lo bacio cercando la sua lingua che trovo subito. Mi mette una mano in faccia e mi bacia.
"Mo che faccio a casa da solo?" mi da i baci.
"Boh.. Capirai troppo devo stare qua.." dico.
"Eh vabbè per i bimbi si fa. Ti ho caricato pure il Tablet così giochi a super Mario e mi pensi" dice è gli do i baci, sono triste.
"Non essere triste dai"
"Lo sono, non voglio stare lontana da te.." dico e mi abbraccia.
"Ora che stavamo bene" dice.
"Uffi.."
"Dai non me fa così sennò non me ne vado più, mi faccio cacciare, come facciamo a comprare le cose adesso?" chiede.
"Le scegliamo dal sito e le ordiniamo" rispondo. "senti se devi lavare le cose, portale alla mamma di Dalila, pure dei bambini. Ha detto che ci pensa lei" dico.
"Vabbè le cose dei bambini si ma la mia no, che le porto le mutande non mi va" dice.
"Le lavi tu?" lo guardo.
"Ci provo. Dai ma le posso portare le mutande o la maglietta? In qualche modo faccio"
"Non rompere la lavatrice" lo avverto.
"No tranquilla. Stanotte sarà brutta, sono ere che dormiamo insieme. Ho anche chiesto ma non mi fanno restare, neanche sotto minaccia" mi dice.
"Vabbè torni domani. Tu vai a casa però eh.." dico.
"Mh, ti porto la colazione. Perché dove devo andare?"
"Boh a fà danni, io sto con l'ansia"
"Uh una cifra di danni. Esco da qui vado a fare il matto, trenino" mi da i baci.
"Ti ci butto sotto al trenino"
"Ma smettila vado a casa ho smesso di fare cazzate, non sono stupido, è una situazione delicata, ci tengo a voi" dice e annuisco. Bussano ed è ora di andare via per Kostas. Lui mi bacia, mi saluta e se ne va. La notte dormo male, non vedo l'ora che torni.

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