La mattina mi sveglio e, ancora ad occhi chiusi, allungo una mano dall'altra parte del letto. Non lo sento, lui non c'è. Mi tiro su di scatto e lo cerco per casa. Esco fuori e lo vedo fermo, immobile. Mi avvicino.
"Oh.."
"Mh.." si gira.
"Cosa stai facendo?"
"Nulla, ti sei svegliata" mi dice.
"Così pare, sonnambula non sono. Hai fatto colazione?" chiedo.
"Ancora no, tu?"
"Mi sono svegliata adesso, quando la facevo nel sonno?" sbuffo. Rientro e preparo la colazione. Lo chiamo e lui rientra. Ci sediamo a tavola.
"Devo fare delle cose oggi" e gli spiego cosa devo fare. "tu che fai?"
"Vado dai miei, è un po' che non li vedo" mi dice.
"Però mi serve la macchina" dico e mangio.
"Serve anche a me" mi guarda mentre mangia i cereali "in teoria sarebbe mia"
"In teoria, hai detto bene"
"Anche in pratica. C'è il mio nomi, mi hai ridato tutto, quindi pure la macchina" mi dice.
"Ma se hai detto che la potevo tenere"
"Ma le chiavi le ho io" si lecca le labbra.
"Dammele, no?"
"Nah, hai sentito come ansima quando mi sente, non te la posso dare"
"Dai, mi serve"
"Che mi dai in cambio?" mi chiede.
"Ho fatto la colazione" faccio spallucce.
"Non mi basta. Io sono di parola, ti do le chiavi e non le voglio più. Ma voglio qualcosa in cambio"
"Tipo?"
"Tipo..." sposta tutto col braccio e mi fa sedere sul tavolo "Sesso.." mi dice all'orecchio. "Facciamo sesso e ti dò le chiavi.." mi mette una mano nella maglietta.
"Okay.." gli sfilo la maglietta. Lui mi spoglia famelico. Mi bacia il collo, lo sento che è voglioso. Lo finisco di spogliare e lo tocco. Mi sdraia con una mano. Io lo guardo.
"Voglio fare colazione completa ed inzuppare il biscotto" mi dice. Mi sale sopra, ma io ho in mente soltanto di fargliela pagare, visto che quando andava a me, lui si è sempre rifiutato. Entra dentro di me ed inizia a muoversi, tentando di soddisfarmi, come gli avevo detto giorni fa. Ora mi diverto un po', anche se è difficile non fare versi. Spinge sempre di più, io non elmetto un suono. Lui se ne accorge.
"Oh che c'è Mh.." spinge e tocca.
"Che.."
"Non ti piace?"
"Non sento niente, boh.."
"Come non senti niente? Cosa vuol dire?" ringhia.
"Non mi viene da godere" mi trattengo dal ridere vedendo la sua facciam
"Non è possibile cazzo, non ti piace più??" si impanica.
"Non lo so.."
"Si o no? Che cazzo vuol dire non lo so. Non ti viene da godere? Assurdo!" mi dice urlando e mi tiene dal collo mentre spinge ancora più forte, si muove ed io sono una esplosione di piacere ma non gli do soddisfazione, certo che mi piace, ma mi vendico un po'. Mi mordo il labbro sennò urlo davvero, mentre lui non mi guarda ed è concentrato a spingere e prende tutti i miei punti più sensibili. Arrivo al culmine, mi è piaciuto assai, ma ho soffocato l'orgasmo, non potevo. Anche lui esce da me e raggiunge il piacere, mi tira le chiavi sul tavolo e se ne va di là.
Sorrido, è proprio scemo. Vado a farmi la doccia mi preparo e lo raggiungo.
"Oi, io vado, ci sentiamo dopo" gli dico.
"Se"
"Ciao" lo saluto e vado via, finalmente in macchina posso scompisciarmi e vado a fare tutti i giri che gli avevo detto.~
Come cazzo e possibile che non gli è piaciuto? Non è che sono io? Eppure il cazzo è sempre quello, non è che lo ho cambiato. Madonna. Vado al bagno e sbatto la porta. Mi lavo e poi chiamo uno dei miei se mi viene a prendere. Lo fa. Sono impazzito e solo una nuova macchina mi farà passare un po' le crisi. Infatti mi compro una nuova Lamborghini, alla faccia sua, almeno lei con me ansima. Sono incazzato nero e per tutto il giorno non mi tolgo dalla testa il suo silenzio. Sono talmente incazzato che devo sfogare, così lancio un petardo alle camionette della polizia fuori l'Olimpico.
Ad ora di pranzo lei mi manda un messaggio dicendomi che non torna. Visualizzo è non le rispondo. Me la corro con la macchina nuova sull'autostrada. Vaffanculo, sta stronza. Non torno a casa neanche la sera, vado a farmi un aperitivo al mare, dai come è possibile che non abbia fatto un verso, niente di niente?
Mi chiama, è lei, lo faccio squillare un po', poi rispondo.
"È?"
"Ma dove stai?"
"In giro, che c'è?"
"Come che c'è! Non vieni a cena?" mi chiede.
"No non ho fame, mangia. Io vengo tra un po'"
"Perché non mi hai risposto oggi?" mi chiede.
"Che cazzo ti dovevo dire?"
"Mah, vabbè.. Ciao" mi dice e attacco. Lancio il telefono sul tavolo e dopo una mezz'oretta me ne torno a casa facendo il panico con la macchina nuova, sgassando. Lei si affaccia. Scendo e sbatto lo sportello.
"E quella??" mi chiede dalla finestra.
"È mia" metto in chiaro le cose ed entro a casa.
"Mica ti ho chiesto di darmela"
"Non te la davo comunque" rispondo e sbatto la porta per chiuderla.
"Ma che hai?" mi chiede.
"Ah io che ho? Io? Questa è bella. Un cazzo di niente" mi giro una canna e vado a fumare sul balcone.
"Boh sei tanto nervoso"
"Lasciami stare" le dico, mentre lei va a cucinare e alla sua richiesta di mangiare dico no, mangia da sola. Finisco di fumare e me ne vado in camera. Ha pure il coraggio di dirmi cosa ho. Come se non lo sa, sta disgraziata. Spengo tutto e mi metto a letto. Lei guarda un film di là perché sento la voce alla tv.
Quando finisce viene di là, io le do le spalle col telefono in mano che guardo qualche novità. Lei si avvicina, mi accarezza la schiena e mi dà i baci. Io impassibile.
"Oh che devi fare?"
"Coccole.."
"Fattele fare da chi ti soddisfa" dico, adesso basta.
"Io solo da te mi faccio toccare.." mi dice all'orecchio.
"Eh ma ti fa schifo"
"No prima fingevo, mi stavo trattenendo apposta, ma sono anche venuta non hai visto" scoppia a ridere.
"Ma vaffanculo va, sono stato tutto il giorno incazzato per i cazzi tuoi, che idiota cazzo" dico.
"Dai, Kostas" mi bacia ovunque, tranne che la bocca.
"Kostas un cazzo. Hai rischiato eh" sbatto il telefono sul comodino.
"Cosa?"
"Di essere buttata fuori casa. Ma che cazzo ti ridi? Ma che si fa una cosa del genere?" dico e lei ride.
"Già volevi lasciarmi? Invece di riprovare, mi lasci, pensa chi sei" mi prende a pizze sul sedere.
"Ma pensa tu chi sei, che con questo cazzo mi dici che non senti niente"
"Che brutta persona che sei, subito che mi rimpiazzi. Ma io non me ne vado, proprio no!" mi dice.
"Ah no, come mai?"
"No, ormai vivo qua. Non ti liberi di me" mi sale sopra e mi da i baci.
"Che stronza che sei"
"Ti piaccio per questo"
"Ma chi lo dice?" dico.
"Non ti piaccio? Ah no giusto. Perché non mi baci neanche adesso che stiamo insieme"
"Oh che palle con sto bacio, me lo devo sentire io. Se me lo chiedi tutti i giorni che palle" sbuffo.
"Eh il problema è quello, che non te lo senti" si mette al suo posto e si copre.
"Ma va va, ma che davvero. Ogni volta sempre sto cazzo di bacio. Come se l'importante fosse solo quello"
"Per me si"
"Quando me lo sento te lo darò, punto. Stiamo insieme non è che vado a baciare le altre, eddaje" dico, mi sto innervosendo.
"Che c'entra? Mi scopi e basta, come si fa con le mignotte, senza baci, senza niente" mi dice.
"Ma che cazzo dici? Dormiamo insieme, ti sto vicino. Se ti scopavi e basta non abitavi qui con me, sta tranquilla, che non mi sono mai messo in casa nessuna e non ci dormo c9n le mignotte, hai capito? Ma tu devi fare la capricciosa, non capisci che è un mio limite, non ti sta bene un cazzo" dico.
"No"
"Eh io sono così, mi ci hai conosciuto, punto"
"Si ma con la ex tua ti ci sei baciato"
"Una volta per varie ragioni, non perché mi andava così, e dopo cinque mesi"
"Però lo hai fatto"
"Eh io non ci riesco, che cazzo ti devi dire? Se vuoi aspetti quando mi sblocco"
"Buonanotte" mi dice.
Io neanche le rispondo e chiudo gli occhi.
"Oh?" mi chiama.
"È?"
"Buonanotte" mi dice.
"Pure a te"
"Cosa?" mi chiede.
"Notte" rispondo e dormiamo, o almeno io ci provo, come tutte le notti.

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Mad Love
Fanfic«Tu moriresti per me?» chiese il Joker. «Si» rispose Harley Quinn. «Mh.. Così è troppo facile. Tu, vivresti per me?» «Si» disse decisa Harley Quinn.