Il biondino si lasciò cadere lungo la superficie fredda della porta d'ingresso guardando con sguardo vuoto la parete bianca lì davanti. Doveva farsene una ragione,ammettere che non aveva speranze con San,ma come poteva fare se quello che provava era molto più forte di uno stupido ed inutile impedimento?
Prese il telefono fra le mani e lo accese,osservando con poco interesse e noia le chat dei suoi amici, soffermandosi poi sul nome del suo migliore amico memorizzato come "Sannie🌟". Premette l'immagine profilo e lo guardò attentamente perdendosi in quella foto digitale che tanto amava. Qualsiasi foto si facesse risultava essere la più perfetta fra quelle che scattava.
Oltre a questo notò una chiamata persa da parte di sua madre e una da parte di sua sorella. «Scusa mamma...se sono una delusione» disse a bassa voce per timore che qualcuno potesse sentirlo ma non c'era nessuno a farlo compagnia se non il rumore del vento che batteva sulle finestre come a chiedere il permesso di entrare.
Fece per avviare una chiamata con sua madre quando una cosa attirò la sua attenzione. Con lentezza si alzò dal pavimento in ceramica bianca e si avviò verso il tavolino della sala da pranzo. La luce della grande camera era accesso e sul tavolo in vetro vi erano diverse bollette da pagare.
Si passò una mano fra i capelli,prendendole una ad una fra le mani,guardandole con attenzione.
Una gli sfuggì dalle mani e cadde a terra. Nel modo di prenderla sbatté la testa contro il tavolo in vetro finendo per imprecare malamente. «Ah! Che cazzo» mise la mano destra sulla zona colpita,prendendo quella busta fra le mani. La rigirò più e più e sbiancò.
Minacce di sfratto se solo i genitori non avessero pagato l'affitto.
[...]
«Woo! Non hai una bella cera» constatò il corvino con le mash rosse,guardandolo dall'alto verso il basso. «Sto bene,San. Te l'ho detto,ho solo dormito male» mise le mani in tasca e curvò la schiena infastidito da quella sua tenera preoccupazione. San non ci credette tanto ma era troppo impegnato a riformulare quello che doveva dirgli riguardo la sera precedenti per chiedergli altro. «Oh, Wooyoung! Non sai cosa è successo ieri!» incrociò le mani e le mise al lato della testa mettendosi in posa proprio come nei fumetti quando si fantastica su una persona.
Il biondino gli riservò una piccola occhiata. Non voleva sentire cosa avevano fatto Yiren e lui,gli faceva male sentirlo parlare di una persona che gli piaceva così tanto. È da egoista pensare questo: è il suo migliore amico, dovrebbe gioirne ,no? «Mh» fece solo camminando di malavoglia nei corridoi dell'edificio. «È venuta a casa mia e subito abbiamo iniziato a parlare come se ci conoscessimo da più di una settimana. Sembrava come se ci conoscessimo da anni. Woo, è troppo carina e poi il suo modo di arrossire ai complimenti è... semplicemente stupenda» con occhi sognanti e con un sorriso stampato in faccia raccontava al suo migliore amico il motivo della sua contentezza. «E poi a letto è una bomba» uscì con questa frase che fece spezzare ancora di più il povero e debolo cuore di Wooyoung.
«Ti piace?» gli chiese prendendolo alla sprovvista. Conosceva San,sapeva che non si lasciava andare così facilmente ai sentimenti,per lui le conquiste erano solo una botta e via. Bastardo.
La risposta che gli diede capovolse la situazione. «Certo che mi piace! È ovvio. Non mi sono mai sentito così bene con una mia conquista» i passi di Woo si bloccarono in mezzo al corridoio e ci vollero parecchi secondi prima che San si accorgesse della mancata presenza del migliore amico. «Sono felice per te...» mormorò senza emozioni e San notò questo suo strano atteggiamento. «Dai, tesorino. Anche tu troverai quella giusta» gli sorrise con tenerezza.
Già,"quella".
Voleva dirglielo, urlarlo ai quattro venti...ma aveva paura. Una paura immane di essere giudicato dagli altri per il suo essere omosessuale.
«Hai ragione. Troverò la mia anima...gemella» si morse il labbro inferiore e dovette farlo più e più volte per trattenersi dal non scoppiare a piangere. San avvolse una mano attorno alle sue spalle com'era solito fare ma vide che c'era qualcosa di strano. Le sue spalle stavano letteralmente tremando e non aveva alzato lo sguardo verso di lui. «Che succede,Woo?» chiese preoccupato ma il biondo gli tolse velocemente il braccio dalle proprie spalle e,dopo aver mormorato un silenzio scusa,corse in bagno.
Si rifugiò in un bagno e si mise sopra il water,lasciando andare finalmente quelle maledette lacrime. «Perchè...?» mormorò raggomitolandosi su sé stesso. «Perchè non posso essere come gli altri?» poggiò la testa sulle ginocchia guardando la superficie della porta maltrattata.
Rimase lì per qualche secondo prima che qualcuno bussò alla porta.
«Ehilà! C'è qualcuno lì dentro?» una voce mai sentita prima lo chiamò da dietro la porta e subito Wooyoung si mise in allerta. «So che c'è qualcuno lì dentro! Per favore,apri». Velocemente il ragazzo dal cuore spezzato si asciugò il viso dalle lacrime e ,dopo secondi che parvero secoli, aprì allo sconosciuto.
Quello che gli si presentò davanti era una ragazzo di bassa statura dai folti capelli rossi e un bellissimo sorriso ad incorniciargli quel viso da bambola di porcellana. «Stai bene?» chiese premuroso e il biondo annuì freneticamente. «Prima ti ho sentito parlare a bassa voce» disse entrando nel gabinetto.
Il biondo rimase stupito,pensava che non ci fosse nessuno a guardarlo,né tantomeno a sentirlo. «Cosa...cosa hai sentito?» chiese sperando che non avesse detto sul serio. «Tutto».
Si mise in ginocchio guardandolo negli occhi. «Hai ragione,sarebbe tutto più semplice se fossimo come tutti gli altri» dire che Wooyoung fosse confuso era un aggettivo troppo superfluo. «Cosa-»«Voglio dire» si corresse il rosso. «Fa schifo essere diverso dagli altri ma ha anche i suoi privilegi». Nonostante non sapesse nulla nei suoi confronti sembrava come se si trovassero nella stessa situazione. «Anche tu sei...»«Gay? Sì» disse con fermezza sorridendogli dolcemente. «Ma se pensi che questo sia un problema allora ti sbagli di grosso, pulcino».
«Wooyoung,sono Jung Wooyoung» il rosso lo guardò con ancora quel grosso sorriso in faccia. «Ho solo...paura» il tizio sconosciuto annuì a quelle parole. «Basta che affronti questa tua paura. Vedrai che,facendolo,non te ne pentirai».
Il rosso si mise di nuovo in piedi e scombinò i capelli a Wooyoung. «Comunque io sono Kim Hongjoong,piacere di conoscerti».
❥︎It's Audrey Here!
Buon primo della settimana a tutti/e. Devo dire che inizia già pesante con compiti e interrogazioni (che bello quando si stacca la luce proprio durante un'interrogazione). Come state? Tt'appost?
Finalmente conosciamo Hongjoong, non poteva non esserci in questa storia. Farà compagnia Wooyoung nei momenti più duri e DIO QUANTO LO VOGLIO COCCOLARE.
Sniff sniff.
Spero che il chap vi piaccia e ci vediamo al prossimo!
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Sorry If I Love You || A WooSan Story
Fanfiction|Completata| «Cosa te ne importa di me,cazzo?» San guardò negli occhi ,alterato, il migliore amico. «Mi importa troppo di te,San! Come fai a non notarlo?» rispose a tono il biondino,guardandolo in quelle sue cascate di miele quali erano i suoi occhi...