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«Che cosa stai dicendo, papà? Jackson è il fidanzato di Ryujin e abita in America» Wooyoung voleva capire,capire perché gli abbiano tenuto nascosto quella notizia

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«Che cosa stai dicendo, papà? Jackson è il fidanzato di Ryujin e abita in America» Wooyoung voleva capire,capire perché gli abbiano tenuto nascosto quella notizia. L'aveva chiesto a sua sorella l'ultima volta che l'ha vista ma questa non ha mai dato una vera risposta,pensava che fosse venuto solo per un visita non per... dare lavoro ai genitori e scomparire per altri mesi.

In quel momento si sentiva perso, dannatamente perso,come se gli altri continuassero a tenergli nascosto tutto. «Wooyoung,tua sorella è venuta qua principalmente per avviare il lavoro del compagno» sua madre lo informò e questo lo guardò sorpresi.
Perché tenerglielo nascosto? Sono una famiglia,no?

«Perchè...?» chiese sbattendo le mani sul tavolo e facendo sobbalzare leggermente il padre. «Perchè,figlio mio,volevo che tu facessi il mio lavoro ma ho sempre pensato che non avresti mai accettato e te l'abbiamo tenuto nascosto. Abbiamo capito troppo tardi di aver fatto una cazzata del genere» giustificò il padre le azioni ma il biondo era ancora arrabbiato con loro. «Non avrei accettato comunque» borbottò diretto verso la sua stanza. «Wooyoung,per favore!» il figlio non volle sentire ragioni e si chiuse in camera lasciandosi scivolare lungo la porta in legno.

E quindi anche lui avrebbe fatto il lavoro del padre? No.

Non lo avrebbe mai accettato, non avrebbe fatto lo stesso errore di San. Lui voleva fare l'insegnante,voleva insegnare ai ragazzi nuove cose,voleva essere una parte fondamentale della loro vita e no,non avrebbe mai e poi mai accettato un lavoro che non gli andava a genio.

«Wooyoung,posso parlarti?» chiese la madre da oltre la porta dopo mezz'ora preoccupato che il figlio non volesse rivolgere la parola a loro per tutta la serata. «Che c'è?» chiese non distaccando gli occhi dal libro di chimica che nel mentre stava leggendo. «Puoi aprire un attimo? Ti devo parlare» il biondo sbuffò esasperato ma aprì la porta. «Ci sono altre cose che mi tenete nascosto?» fece quasi offeso ma la donna scosse la testa alzando gli occhi al cielo. Si sedette sul letto della cameretta e lo fissò negli occhi. «So che non vuoi fare il lavoro di tuo padre Wooyoung,lo comprendo,quindi hai tutto il diritto di ribellarti» fece la mamma tranquilla facendo confondere Wooyoung.

Dove voleva andare a parare?

«Che cosa vuoi dire ,mamma?» la donna arricciò una ciocca di capelli ribelle. «Devi iniziare a mandare richieste alle università,piccolo mio. Farai la maturità fra pochi mesi» il biondo annuì d'accordo ma ancora non la capiva. «Che c'entra papà e quel discorso sul suo lavoro allora?» aggrottò la fronte ma la donna allargò ancora di più il suo sorriso. «Quando Jackson si trasferirà a Seoul assieme a tua sorella e Minjee,affitterai una casa molto vicina all'università» la fissò aspettando che continuasse. «Tuo padre ed io ti pagheremo l'affitto della casa che sceglierai ma tu dovrai fare la tua parte ovvero pagare la retta».

«In poche parole mi stai dicendo che devo iniziare ad essere indipendente» la donna annuì. «E il lavoro di tuo padre garantisce molti soldi e tu potres-»il figlio la bloccò. «Non ti preoccupare,mamma. So quale lavoro è più adatto a me e l'economia aziendale non fa al caso mio» la donna annuì. Aveva cercato,seppur male,di fargli cambiare idea ma Wooyoung era testa dura.

E faceva bene ad esserlo.

"Non è il mio futuro se quello a deciderlo non sono io" Wooyoung sorrise tra sé a sé ricordando le parole di San che tanto gli erano rimaste impresse.

Aveva dannatamente ragione: la vita era la sua e doveva impedire che gli altri la guidassero al posto suo.

«Cercherò il più presto possibile l'università e poi l'appartamento,mamma,non devi preoccuparti di questo» la liquidò con un semplice gesto della mano,invitandola ad uscire dalla camera. La donna gli scombinò i capelli amorevolmente uscendo definitivamente dalla stanza facendo respirare normalmente Wooyoung. C'era stata una strana...aria lì dentro. Non una di tensione,nemmeno una di disagio...come a voler dire di affrettare le cose.

Ma perché,poi? Erano ancora a inizio marzo.

Sbuffò sonoramente e aprì il computer portatile,accendendolo e navigando sul web per fare le sue ricerche. La madre voleva che si iscrivesse all'università al più presto? Lo avrebbe fatto se questo serviva per mettere in calma le acque in quella casa. Acque che sarebbero diventate agitate giorni prima al Festival dell'Albero.

[...]

«Oddio, Wooyoung,sembri un panda» osservò San al parcheggio della scuola, accarezzando quelle guance morbide che si ritrovava il suo ragazzo. «Non ho dormito per niente ieri» borbottò sbadigliando sonoramente e provocando un risolino divertito da parte del corvino. «Che ridi?» assottigliò gli occhi ma era fin troppo assonnato per agire in modo da finto minaccioso. Il corvino ridacchiò per la sua adorabilità. «Wooyoung,sei semplicemente carino quando sei in dormiveglia» lo prese per i fianchi e lo strinse al suo petto quasi cullandolo.

Il biondo arrossì vistosamente e giurò di sentire il proprio cuore uscire dal suo petto. «Così mi farai addormentare» sussurrò Wooyoung accoccolandosi meglio al suo petto. «Allora dormi» Woo fece un suono contrariato. «Perchè non hai dormito ieri notte? Hai avuto un incubo?» chiese con tono preoccupato e le guance del biondo si fecero di un rosso ancora più intenso. Amava quando si preoccupava di lui.

«Quando hai detto che il futuro lo devo scegliere solo io,hai avuto ragione,San» Wooyoung alzò lo sguardo in sua direzione. «Andrò a vivere da solo dopo il liceo» gli sorrise dolcemente facendogli intuire quello che voleva fare ma San fraintese e gli sorrise malizioso. «San!» il biondo arrossì violentemente. «Ma a cosa stai pensando,razza di pervertito ambulante?» si staccò dal suo petto e prese il suo zaino da terra. «Oh andiamo,Woo. Non dirmi che ti imbarazzi!» esclamò il fidanzato affiancandolo e non sentì nessuna risposta provenire dal biondo.

Wooyoung prese dritto ma prima che potesse anche solo entrare nella classe,San lo prese per il polso e lo trascinò in bagno. «Abbiamo lezione» gli ricordò ma il corvino non gli prestò attenzione e lo sbatté dentro una cabina chiudendo la porta alle sue spalle. «Cosa pensi di fare-» si fermò quando diede un grande bacio sul suo collo. «Rientriamo in ritardo,Woo~» gli sussurrò all'orecchio facendolo rabbrividire.

In un primo momento Wooyoung avrebbe voluto dire di no ma le labbra umide del fidanzato sul suo collo lo fecero stare zitto. «San...» sussurrò il suo nome con un film di voce quando il corvino baciò una zona del suo collo sensibile,succhiando la pelle e mordendola. Lo prese per i fianchi e lo strinse a sé passando la lingua sul segno rosso che gli aveva fatto sul collo.

«Possiamo andare» sussurrò sulle sue labbra lasciandogli un bacio bagnato a stampo. Wooyoung portò una mano sul collo. «Mi hai appena fatto un succhiotto?» San fece spallucce e ghignò malizioso. «Così tutti sanno che sei mio».

Inutile dire che un letto di rose rosse era più chiaro delle guance di Wooyoung. Il corvino prese a ridere fragorosamente uscendo dalla cabina del bagno e inseguito dal fidanzato . «Come lo copro adesso,Choi San!?»

Sorry If I Love You || A WooSan StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora