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«San,tu sei un folle!» rise di cuore Wooyoung portando la mano alla pancia quando i due ragazzi erano usciti da quel ristorante con le mani intrecciate sotto con sguardi sbalorditi e disgustati degli invitati

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«San,tu sei un folle!» rise di cuore Wooyoung portando la mano alla pancia quando i due ragazzi erano usciti da quel ristorante con le mani intrecciate sotto con sguardi sbalorditi e disgustati degli invitati.

San lo guardò soddisfatto e fiero di sé, stringendosi nelle spalle quando l'aria fresca del pomeriggio lo fece rabbrividire anche da sotto la giacca dello smoking. «Vorresti dire follemente innamorato di te» gli prese il volto fra le mani e fece collidere le loro labbra in un bacio pacato e per nulla passionale. Wooyoung sospirò di piacere quando ricevette finalmente un bacio dopo ore di interminabile strazio in quella sala elegante.

«Non dire idiozie,San» si allontanò leggermente dalle sue labbra solo per guardarlo ma il corvino riprese di nuovo le sue guance tra le grandi mani pallide e riunì i loro boccioli di rosa. La morbidezza di Wooyoung faceva dannatamente impazzire San che non desiderava altro che baciarlo fino a non sentire più fiato in gola e fino a gonfiare le sue labbra già carnose.

«Non sto dicendo idiozie,Woo. Ti amo davvero» i due si sorrisero innamorati più che mai,fuori quel ristorante testimone di una dichiarazione d'amore e complice delle prese in giro contro il padre e quel branco di persone con la mente chiusa. I cristalli dei calici e dei bicchieri riflettevano ,così come il grande lampadario in Swarovski , la vergogna e l'imbarazzo che il padre provava sotto le parole accusatorie del figlio,evidenziavano con una luce brillante cioè che era davvero, ciò che i suoi occhi spenti dicevano come a voler sostituire una luce che mai era uscita fuori quando si parlava del figlio.

Una luce che usciva solo per i suoi affari di lavoro. Quei cristalli in quella sala erano riusciti a riflettere anche le ragioni per cui San non volesse condurre una vita dettata dagli altri: voleva essere libero di scegliere.

Valeva la pena combattere per avere voce in capitolo e San stava lentamente scrivendo quello nuovo. Stava finalmente scrivendo una nuova pagina della sua vita come uno scrittore di fiabe che,con una luce amica a fargli compagnia la notte,narra le vicende di un eroico cavaliere e di una splendida fanciulla.

E San era riuscito per davvero a mettere le mani in quel foglio di carta qual era la sua vita.

«Cosa farai con tuo padre,adesso?» chiese il biondo preoccupato davvero per le conseguenze delle azioni di San ma non avrebbe mai chiesto di ritornare indietro nel tempo per cambiarle,non ora che San si stava rendendo conto che la sua vita doveva essere presa in mano da lui e da lui soltanto. «L'unica cosa che può farmi è non pagarmi la retta del college» gli sorrise amaramente accarezzandogli i capelli. «Ma non ti preoccupare per questo,Woo. Ho risparmiato abbastanza soldi anche per andare a vivere solo,in un appartamento vicino» Woo si strinse al suo petto.

Si stava avvicinando marzo, ciò significava che avrebbe dovuto inviare richiesta all'università di lettere e non sapeva se i due si sarebbero più rivisti il settembre successivo. Gli si strinse il cuore a saperlo ma era probabile,molto probabile che le loro strade si separassero così dal nulla.

Scosse lievemente la testa e decise di non pensarci. Avrebbe lasciato che il tempo scegliesse al posto suo, abbandonandosi ad una pace apparente interrotta da quei giorni che pian piano segnavano la fine della sua carriera scolastica. «Che ne dici di andare al fiume Han?» chiese San una volta saliti in macchina.

Effettivamente era ancora molto presto per ritornare a casa. Erano quasi le quattro del pomeriggio e una bella passeggiata lungo il fiume Han non avrebbe fatto altro che far del bene e placare quegli animi stanchi di quei due ragazzi fidanzati.

Wooyoung guardò il paesaggio che scorreva veloce dietro i finestrini ammirando in tutto e per tutto la natura di quella zona di campagna.

Stranamente,la prima cosa che gli venne in mente quando pensò all'università fu suo padre. Non sapeva neanche se l'avrebbe affrontato senza crollare emotivamente ma una cosa era certa: lo avrebbe fatto.

Non solo per il discorso dell'essere omosessuale e che San fosse il suo fidanzato ma anche per l'università e per la sua carriera lavorativa.

«Stavo pensando...» San scese dalla macchina,chiudendo subito lo sportello. «Mh?» anche Wooyoung scese dalla Hyundai rossa lucida del padre del fidanzato guardandolo curioso. «Quando dirai ai tuoi genitori di essere gay e che sono io il tuo fidanzato?» chiese senza giri di parole centrando in pieno i pensieri del biondo. Si morse l'interno guancia indeciso. «Non penso che mio padre mi accetterà-»«Mai dire mai,Woo. Ci sono padri e padri» fece una smorfia indignata ricordandosi del signor Choi quel primo pomeriggio.

«Alla festa dell'Albero tutta la famiglia si riunirà» era davvero pronto per dichiarare la sua omosessualità davanti a tutti i suoi genitori quella festa che cadeva il cinque di aprile?.

La risposta era un "no" maiuscolo.

Ma lo avrebbe fatto sia per San,per dimostrargli che non aveva paura di affrontarli,si per sé stesso e per togliersi quel peso sulla schiena. Un peso che iniziava a farsi sempre più grande e di conseguenza più pesante.

«Ma tutto dipende se Ryujin riuscirà a venire o meno in Corea prima di quel giorno. Se sì,lo festeggiamo prima» si ricordò della sorella in America,della figlia e del secondo fidanzato. «Preparati però» disse Woo sedendosi proprio in riva al fiume guardando ammirato il Sole che illuminava e colorava quel letto celeste adesso intriso dei colori più accesi come l'arancione. «Verrai con me» prese da terra un piccolo sassolino e lo lanciò per poi ammirare di nuovo quella stella infuocata in cielo.

San si mise al suo fianco e rimase ipnotizzato alla bellezza di Wooyoung.  Prese ad accarezzargli i capelli per poi scendere con la mano fredda nel collo facendolo rabbrividire al contatto. «Pensavi che non venissi?» Woo scrollò le spalle. No,lo sapeva benissimo che non lo avrebbe mai lasciato.

Se solo il corvino avesse avuto una macchina fotografica con sé,avrebbe fatto un photoshoot al fidanzato ma decise di contenersi.

Riprese il tragitto della mano da dove si era fermato. «E tu, Wooyoung? Sei pronto ad aprirti con i tuoi genitori?».



❥︎It's Audrey here!

Buon pomeriggio! Mi sono appena ricordata che domani è il mio compleanno e non potrò aggiornare. Me ne sono completamente dimenticata AHAHAHHA che testa bacata che ho.

Vi lascio con questo capitolo di una leggerezza assoluta,non scrivo altro.

Vi auguro una buona domenica ❤️

Sorry If I Love You || A WooSan StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora