«Fratellino! Che bello rivederti» Ryujin entrò in casa quella mattina presto, svegliando tutti ma non trovando già dormiente il biondo sul letto. Wooyoung ,infatti, si trovava nel bel mezzo del salotto,disteso sul divano e già con il telefono in mano a guardare qualcosa sui social per far passare il tempo. Il fratello alzò lo sguardo solo quando la sorella oltrepassò la soglia della cucina-salone andando a salutarlo con la figlia fra le braccia dormiente. «Com'è andato il viaggio?» chiese Wooyoung mettendosi seduto sul divano e salutando con un sonoro e tenero bacio la piccola Minjee. «Piuttosto movimentato» da oltre la porta si intravide Jackson che portò le valige nella sua camera da letto e solo allora Wooyoung aggrottò la fronte.
«Dormirete qui?» chiese e la sorella si sedette accanto a lui,accarezzando il dorso della figlia con dolcezza. «Solo per due notti. Abbiamo trovato un appartamento prima di venire qua vicino il lavoro. Penso che già papà te ne abbia parlato» disse facendo riferimento a Jackson e alla sua azienda finanziaria. Il biondo annuì. «E poi festeggeremo il Festival dell'Albero questa volta il giorno esatto perché non ce ne andremo più dalla Corea! Non sei contenta?» seppur possibile la sorella esclamò silenziosamente in modo da non svegliare Minjee.
Wooyoung si passò una mano fra i capelli e le sorrise. Non aveva motivo di essere arrabbiato con lei e Jackson,dopotutto li avevano aiutati nel momento più difficile. La cosa che non gli stava bene , però, era che il padre avesse cercato di farlo entrare nella sua agenzia come il padre di San.
Ah,lui è stato dimesso quella settimana di metà marzo e il corvino era sempre impegnato a casa. Non per questo non si sentivano ogni giorno. «Non mi racconti niente di bello,tu? La scuola, l'università... La fidanzatina» sorrise maliziosa e Wooyoung odiò davvero quel suo modo di fare. Ancora nessuno sapeva nulla se non sua sorella Miyoung che aveva abbandonato il "venite a prendermi dopo scuola" dopo che il fratello di Jongho,Yongseuk,le ha dichiarato il suo amore. Amore non corrisposto, ovviamente.
«Te ne parlerò più tardi,oggi è sabato e tutto il giorno avrò un sacco di cose da fare» Ryujin annuì apprensiva e sistemò meglio la figlia al petto. «Che ne dici se domani vieni a fare un giro di perlustrazione nell'azienda di Jackson?» chiese e Woo non ci trovò nulla di strano.
Si alzò dal divano. «Posso portare San?» senza di lui si sarebbe trovato perso. «Certo,basta che ci sei. Non vediamo l'ora di farti vedere gli uffici e le sali riunioni!» sorrise a trentadue denti.
[...]
«No».
«Andiamo San, è solo per una giornata! Ce ne andremo subito» il corvino era categorico: non voleva andare in nessuna azienda. «Per favore San» il fidanzato scosse la testa. «Sei venuto fin casa mia per dirmi di no? Potevi inviarlo per messaggio posta» si accigliò. La domenica del giorno successivo,San era venuto a fargli visita con la bellissima intenzione di fare una passeggiata lungo il fiume Han. «Non sono venuto qua per vedere un'azienda» mise le braccia al petto e la stessa cosa fece il biondo. «Vuoi un mochi al tè verde?»«Non mi comprerai con un mochi» Wooyoung gonfiò le guance.
«Il solito rompipalle»«Lo so» si sedette sulla sedia della cucina. Prese due mochi che la madre aveva messo da parte proprio per loro due e li offrì al corvino. «Andiamo,San. Vuoi lasciarmi solo?» chiese capendo come funzionasse il cervello di San quando si trattava di altri uomini e ragazzi in circolazione. «Solo con tutte le new entry dell'azienda» vide San stringere i pugni e sorrise soddisfatto. Stava facendo centro.
«E chissà se dovessi mai incontrare qualcuno che-»«Non ci pensare nemmeno» si alzò dalla sedia di scatto avvicinandosi pericolosamente a Wooyoung. Gli prese il volto fra le mani. «Tu sei solo mio.» il biondino sorrise a trentadue denti ma un colpo di tosse li fece scostare subito. «Wooyoung,possiamo andare» Jackson era mano nella mano la fidanzata.
I due li guardarono sospetti ma non dissero nulla,aspettandosi davanti l'ingresso vestiti sistemati. «Adesso non puoi più dirmi di no» sorrise Wooyoung facendo alzare gli occhi al cielo al fidanzato.
«Ti starò sempre appiccicato» assottigliò lo sguardo ed uscirono finalmente dall'appartamento.
«Benvenuti nella mia azienda» Wooyoung lesse l'enorme scritta e si dette dello stupido per non aver fatto due più due prima: Wang Company.
Se anche solo suo padre gli avesse detto qualcosa a quest'ora non sarebbe stato così deluso di lui ma decise di passarci sopra.«Wow,l'ingresso è enorme» per tutto il tempo San aveva tenuto la sua mano intrecciato nella sua disinvolta e Ryujin notò di questa sua particolare gelosia. Sorrise internamente e non fece nessun commento lasciando che Jackson spiegasse la storia dell'azienda e mostrasse diverse sale.
L'ingresso era davvero enorme: sicuramente il quintuplo del suo appartamento,il pavimento di ceramica lucido e le pareti rivestite in legno di quercia scuro. Appena si entrava vi era un bancone con delle segretarie giovani che accoglievano i clienti,in quel caso si inchinarono vedendo il loro capo. «Tuo padre lavora negli ultimi piani» gli disse prendendo la strada per l'ascensore e facendoli entrare dentro. «Se la cava nei conti e nella gestibilità» sorrise soddisfatto di aver reso il futuro suocero un membro della sua azienda. «All'ultimo c'è il mio ufficio assieme ad altri» il biondo annuì meravigliato da tale ricchezza mentre San continuò a tenere lo sguardo perso nel vuoto.
«Tuo padre come sta? So che ha avuto un incidente» il corvino si risvegliò dai suoi pensieri e rivolse la sua attenzione a Jackson. «Qualche giorno fa l'hanno dimesso» borbottò. No,non gli andava a genio fare giri di quel tipo.
Wooyoung gli strattonò il braccio «Non essere scontroso» gli sussurrò all'orecchio. Il corvino alzò le spalle e non disse nulla, aspettò solamente che le porte dell'ascensore si aprissero.
Un altro enorme ingresso dava il suo panorama su tantissime stanze in vetro, sicuramente sale riunioni e invece ai lati opposti vi erano degli studi con degli appositi nomi sopra. «Lì c'è l'ufficio di tuo padre» indicò una di quelle porte laccate scuro e subito il biondo ci si infilò dentro allontanando così da San con la sorella.
«Jackson, c'è una cosa che ti volevo chiedere già da tempo» il corvino era rimasto da solo con il capo di quell'imponente azienda. «Seunghwa mi ha detto che gli affari non andavano per il meglio» ci vollero diversi secondi prima che il giovane uomo cinese collegò Seunghwa al signor Park. «Ah,il signor Park...» San annuì incrociando le braccia al petto. «Vedi,non era tanto esperto nel campo e si è visto e gli ho dato una settimana di tempo prima di andarsene dall'azienda» il ragazzo lo guardò confuso.
«Non so per quale motivo il padre abbia detto al figlio che gli affari non andassero ma penso proprio che l'abbia detto per non vederlo deluso di sé» ragionò e San si ritrovò d'accordo con le sue parole. «E poi adesso non è più in mio carico quindi può benissimo dire quello che gli pare e piace» gli sorrise cordiale.
«San,tu sei molto amico di Wooyoung,no? Il giorno del festival dell'Albero ti inviterà a casa quindi volevo accertarmi solo di una cosa» il ragazzo citato sollevò un sopracciglio. «Cosa intendi dire?» il giovane uomo lo prese per il volto e scontrò i suoi occhi scuri con quelli ambrati di San. «Cosa pensi quando dico il nome "Wooyoung"?» le pupille di San si dilatarono vistosamente e le sue guance divennero rosse.
La gola divenne secca e non seppe cosa rispondere come se non fosse in grado di respirare correttamente.
«Mi basta come risposta. Prenditi cura di lui,San» il suo sorriso illuminò già gli occhi lucidi di San ancora più confuso di prima ma lentamente annuì ricambiando quel sorriso.
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Sorry If I Love You || A WooSan Story
Fanfiction|Completata| «Cosa te ne importa di me,cazzo?» San guardò negli occhi ,alterato, il migliore amico. «Mi importa troppo di te,San! Come fai a non notarlo?» rispose a tono il biondino,guardandolo in quelle sue cascate di miele quali erano i suoi occhi...