Capitolo 8

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Jimin's pov

La sera stessa andai al lavoro, ma non ero dell'umore adatto per dare retta ai clienti. Mi sentivo un idiota. Jungkook era andato via dall'incontro dispiaciuto, glielo avevo letto in volto e il solo pensiero mi fa stare male. Non voglio che abbia una brutta opinione su di me o che pensi che sia un ragazzo impossibile. Tutte le sue attenzioni mi hanno fatto sentire apprezzato e desiderato, cosa che non accadeva da tanto. Ed io come un idiota mi ero lasciato scappare l'occasione.

Cercai il più possibile di non pensarci, concentrandomi solo sul servire i clienti, ma la verità è che avevo la testa completamente da un'altra parte. Accolsi i clienti con un sorriso palesemente finto, li feci accomodare e chiesi le loro ordinazioni. Una volta ottenute andai in cucina comunicando il tutto. In questa situazione ci si doveva anche aggiungere la pressione per il lavoro. Sono in un periodo di prova e non posso rischiare di perderlo o non riuscirò più a pagare l'affitto, la spesa, i beni di prima necessità, sarà la fine e non posso fare questo a Tae, lui va ancora all'università ed è ancora più difficile lavorare con tutti quegli esami che è costretto a sostenere. Aspettando che i piatti fossero pronti pensai a cosa fare con Jungkook. Mi aveva lasciato il suo numero, quindi c'era ancora speranza, anche se dovevo darmi una svegliata affinché non scappasse a gambe levate. Certamente un ragazzo bello come lui non avrà bisogno di me nella sua vita, avrà sicuramente chi possa tenergli compagnia, si ritroverà una fila di spasimanti lunga chilometri che morirebbero per avere un suo bacio o per andarci a letto. E ricordiamo, cosa avevo fatto io in questa occasione? Grande Jimin!

Portai i piatti in tavola e aspettai i prossimi arrivi. O almeno ci provai.
<<Jimin muoviti ci sono cinque persone da servire e i piatti ti stanno aspettando! Si può sapere a che pensi?>>, mi rimproverò Minhyuk.
<<Scusami oggi non riesco a connettere, vado subito>>, risposi incamminandomi. Ma lui mi fermò.
<<Lascia pure, faccio io qui. Possiamo fare scambio, io servo e tu aiuti in cucina ok? Così non devi parlare con i clienti>>, propose. Era davvero un angelo. Gli lasciai un abbraccio veloce per ringraziarlo e mi incamminai. Per fortuna non erano rimasti molti ordini e poco dopo me ne sarei andato a casa. Così pulii qualche piatto, il piano cottura e caricai la lavastoviglie, ero veramente a pezzi. Appena uscii dalla cucina mi fermai ad osservare il bancone in cui avevo bevuto la birra in sua compagnia. La prima volta in cui le nostre mani si erano sfiorate, la prima volta in cui mi persi nei suoi occhi. Dannazione, stavo morendo di sensi di colpa. Forse era meglio scrivergli un messaggio, almeno mi sarei tolto un sassolino dal cuore. Quel ragazzo era già riuscito a condizionare troppo il mio umore.

"Ciao Jungkook, sono Jimin. Ti va di uscire un giorno?" inviai

Mi accorsi dopo dell'idiozia con cui l'avevo scritto, insomma sembrava il messaggio di un quindicenne. Però poco dopo mi arrivò la sua risposta.

"Certo, quando vuoi. Ps è molto sexy la tua foto profilo". Sorrisi davanti allo schermo. Allora non era così arrabbiato come pensavo e non aveva perso la dote di farmi arrossire.

"Grazie...quando ci possiamo vedere?". Domandai. Guardai in ansia quella dannata parola online per minuti interi, non diventava mai un "sta scrivendo", eppure lo aveva visualizzato. Dopo quasi dieci minuti mi rispose.

"Domani? Ti passo a prendere al lavoro?" chiese.

"Perfetto, viene verso le 14.30" risposi. Chiusi l'applicazione e sospirai. Avrei voluto sentire la sua voce adesso, o avere le sue mani sul mio viso, il suo respiro caldo a livello del mio collo e provare la morbidezza delle sue labbra. Invece sono qui, a piangermi addosso. Appena Minhyuk finì di lavorare uscimmo insieme dal locale e mi riaccompagnò gentilmente a casa, dove per fortuna trovai il mio Taehyung ancora sveglio. Una volta varcata la soglia e liberatomi da qualsiasi tipo di indumento superficiale come giacca, scarpe, mi buttai fra le braccia del mio migliore amico in cerca di conforto.
<<Ehi che succede?>>, domandò preoccupato.
<<Jungkook>>, risposi. Mi stanziai fra le sue braccia, ponendo la testa nell'incavo del suo collo e aspettando le l'ansia che provavo si affievolisse.
<<Cos'è successo con Jungkook?>>, chiese con più calma. Mi sollevò il mento, in modo tale che i nostri occhi potessero incontrarsi. Vi lessi preoccupazione ma anche felicità di avermi lì con lui e di averlo scelto, come sempre, come mio più caro confidente.
<<Ha provato a baciarmi ed io mi sono rifiutato. Lui è così sicuro di sé, controlla il suo corpo benissimo, le sue sensazioni, sembra molto più maturo di me. Ha passato tutto il pomeriggio a sedurmi, la voglia che ha di me la percepisco a chilometri di distanza>>, spiegai. Mi guardò dubbioso.

<<Scusami dove sarebbe il male? Hai trovato un ragazzo che ti desidera, che cerca di conquistarti e tu lo rifiuti?>>, domandò ironico. Era più di questo, mi sentivo spaventato dal suo carattere e dai suoi modi di vedere la vita così diversi dai miei.
<<Si perché lui ha una visione molto aperta della vita, pensa a divertirsi, se gli piace qualcuno va a prenderselo, senza pensarci due volte. Ha accennato come anche lui abbia avuto tante relazioni di una sera, e lo diceva con una naturalezza da farlo sembrare normale! Oh, andiamo, e se facesse così con tutti? Chi mi assicura che non mi voglia solo per una scopata e poi mi lasci? Non voglio sentirmi con un oggetto Tae>>, affermai tirandomi i capelli. Tae strinse le nostre mani e mi sorrise.

<<Per le relazioni di una sera penso siano normali Jiminie, è giovane e vorrà divertirsi, ma questo accade perché non è innamorato. Quando lo sarà si accorgerà da solo come non riuscirà più a tenere uno stile di vita così perché solo quella persona diventerà la ragione per cui vivrà e questo te lo posso assicurare perché l'ho provato su me stesso. Non credere che Yoongi hyung sia un santo, ne ha combinate anche lui di tutti i colori. Sono spiriti liberi ed è difficile frenarli, ma da quando stiamo insieme noto un cambiamento in lui>>, spiegò. Non mi raccontava molto di Yoongi, diceva sempre che voleva conoscerlo meglio prima di presentarmelo, vedere se la cosa procedeva e poi l'avrebbe portato a casa. L'avevo visto solo in foto, e non sapevo assolutamente del suo passato, non mi stupisce sia amico di Jungkook.
<<Ti giuro che quando sono con lui la paura passa in secondo piano, mi attrae così tanto da fare cose folli, da volerlo toccare, baciare, da trovarmi pelle contro pelle, da perdermi in lui. Lo conosco da troppo poco tempo per sentirmi così legato>>, pronunciai. Solo quando smisi di parlare mi resi conto davvero di quello che avevo detto, e risi di me stesso, ero messo peggio di quanto pensassi.

<<Hai paura di innamorarti Jiminie, è evidente>>, affermò. Forse aveva ragione, o forse no, non lo so. So solo che vorrei vederlo adesso, e questo continuo parlare di lui mi stava facendo diventare pazzo.
<<Non credi sia presto? O che stiamo andando troppo veloci?>> domandai ancora.
<<Jimin non c'è un tempo per fare le cose, se senti che lo vuoi baciare allora fallo. Hai 24 anni non prenderla così seriamente, nessuno lo fa, e ti fa stare male. Lasciati andare a quello che provi, lasciati guidare da lui o dall'atmosfera che si crea. Se ci sarà un bacio o qualcosa di più sarà perché entrambi sentirete che sia giusto, nulla di più. Ma non puoi privarti di tutto ciò perché hai paura. Tesoro qualsiasi cosa accada, almeno ci hai provato, vivere di rimorsi è peggio>>, rispose accarezzandomi i capelli. Sorrisi dolcemente.

<<Ti ho già detto che ti amo vero? Cosa farei senza di te, sei la cosa più preziosa che ho Tae davvero>> affermai quasi in lacrime. Lui è la mia famiglia, il mio tutto, e vorrei tanto che conoscesse Jungkook in modo tale da maturare un'opinione più completa di lui. Dovrei presentarglielo. E lui dovrebbe farmi conoscere Yoongi. Beh, potremmo fare un'uscita a quattro.
<<Anche tu sei importantissimo per me e non voglio vederti soffrire. Prova a seguire il mio consiglio e se non va, beh, ci ritroveremo a guardare un film insieme, come sempre>>, propose. Accettai. Provare non costa nulla, e se la sua presenza è in grado di sconvolgere così tanto la mia vita un motivo ci sarà, non posso rimanerne indifferente. Domani ci vedremo e cercherò di mostragli il vero Jimin, di fargli conoscere la parte più bella di me. Anche perché lui si è mostrato senza veli, senza maschere, e forse è stato proprio questo a conquistarmi. Spero solo di non essere un gioco, un passatempo, perché non riuscirò a voltargli le spalle così facilmente. 

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~Unpredictable~ JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora