Capitolo 59

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Jungkook's pov

Vagai avanti e indietro per tutto il soggiorno, in attesa del suo arrivo. Era uscito circa 5 ore fa, ed erano le 22 ora, possibile che non fosse ancora tornato? Gli avevo mandato dei messaggi, che lui aveva beatamente ignorato. Ero preoccupato. Non pensavo di poter riprovare quest'ansia, ma eccomi qui a pensare solo ed esclusivamente a lui.

<<Sarà ancora vivo vedrai>>, scherzò Yugyeom.
<<Chiudi la bocca>>, lo ammonì. Guardai dallo spioncino, ma ancora nulla. Era uscito con Tae, non avevo nessun motivo per stare in pensiero. Ma era anche triste, e saperlo lontano non era tranquillizzante.

<<Si può sapere che ti prende? Cos'è successo fra voi due che io non so?>>, continuò.
<<Cazzo vuoi stare zitto? Non ho voglia di discutere ancora con te, non ti è bastato quello che hai fatto con mia madre? Smettila di crearmi problemi>>, affermai spingendolo. Ero stanco dei suoi giochini, delle sue battute a doppio senso, veramente stanco.
<<Da quando è tornato Jimin sei cambiato, prima non eri così scorbutico. Prima contavo qualcosa per te>>, affermò abbassando lo sguardo. Mi sentii un po' in colpa, ma non così tanto da tornare sui miei passi.

<<Smettila con questi discorsi inutili>>, affermai infastidito.
<<Perché è tornato a vivere qui? Con tutte le case in Corea, con tutti i soldi che ha ora grazie al vostro matrimonio, perché non si è comprato una villa tutta sua? Perché deve sempre stare in mezzo a noi?>>, domandò tenendomi per mano.
<<Perché questa è casa sua, con me>>, dissi fiero. Molte volte avevamo affrontato questo argomento, e in una delle tante, mi disse che ero io la sua casa.
<<Non posso credere tu lo stia dicendo davvero>>, esclamò sorpreso.

<<Non ho voglia di litigare, Jimin non è tornato e sono preoccupato. Per quanto riguarda la sua permanenza qui, abituati. Non ho nessuna intenzione di cacciarlo, starà qui fin quando vuole>>, mormorai.
<<Lui è la tua casa?>>, chiese sottovoce.
<<Si>>, risposi.

<<Vai a dormire, è tardi, buonanotte>>, aggiunsi dolcemente. Cambiò di poco il suo sguardo, mordendosi il labbro.
<<Buonanotte anche a te>>, rispose baciandomi la guancia. Mi lasciò da solo, e passò un'altra ora. Guardai un po' la tv, ingannando il tempo, finché non sentii la porta cigolare. Mi voltai di scatto, intravedendo un cappellino blu entrare nella stanza, e delle manine piccole cercare la luce, che accesi io.

<<Sei tornato finalmente>>, affermai abbracciandolo. Era congelato, aveva la pelle del viso di ghiaccio proprio come le mani. Doveva fare davvero freddo fuori.
<<Vedo che ti sono mancato>>, scherzò. Dio, se mi era mancato. Trascorrere questi due giorni insieme a lui mi sta portando a bramarne sempre di più, non riesco a stargli lontano.
<<Dove sei stato? Mi avevi promesso che saresti tornato>>, mormorai stringendolo.

<<Infatti sono qui, e vorrei togliermi la giacca e le scarpe se possibile. Inoltre, mi piacerebbe indossare il pigiama, e poi potrai farmi l'interrogatorio>>, replicò. Lo lasciai andare in camera sua, aspettandolo sul divano. Forse ero stato esagerato, e lo avevo infastidito. Continuai a guardare la televisione, concentrandomi sul reality show che stavano trasmettendo. Mi sdraiai completamente, ponendo un braccio a sorreggermi la testa, e l'altro accanto all'addome. Poco dopo Jimin tornò con in mano una coperta e dei cuscini, presi forse dal suo letto.

<<Grazie>>, mormorai. Coprii entrambi, ritornando alla posizione seduta. Jimin era davvero piccolissimo, le sue dimensioni così minute erano una delle tante cose che amavo di lui. Appoggiò la testa sulla mia spalla, legando le braccia all'addome.
<<Sono uscito con Tae, siamo andati in un parco a fare una passeggiata e poi a cena fuori. Qui invece com'è andata? È successo qualcosa?>>, domandò.
<<Ho litigato con Yugyeom, stava iniziando a prendersi troppe libertà. Mia madre invece mi ha chiesto di restare a dormire, in modo tale da venire con me al lavoro domani. A quanto pare vuole andare a trovare mio padre, vedere l'azienda. È anche sua alla fine>>, spiegai. Jimin mi ascoltò attentamente, accarezzandomi capelli.

<<E tu come ti senti a riguardo?>>, domandò.
<<Sono nervoso, non li vedo insieme da anni, e so che uscirà un casino. In più mio padre ha una nuova compagna, e mia madre è sola, non vorrei ne soffrisse>>, ammisi. Mi lasciò dei teneri baci su tutto il viso, prima di unire le nostre labbra. Morbide, carnose, e al sapore di fragola, amavo il suo burro cacao. Con lui ogni bacio era pieno di sentimento, di passione, come se fosse l'ultimo. Riusciva a farmi rizzare tutti i peli del corpo, a smuovere ogni cellula, ad aumentare i batti del cuore a dismisura.

<<Vuoi che venga con te?>>, chiese.
<<Mi farebbe piacere>>, affermai con un bacio a stampo.
<<Allora ci sarò>>, rispose sorridendo. Cercai sotto la coperta la sua mano, che si trovava sul mio petto. Era così strano averlo vicino, poter sentire di nuovo il suo respiro caldo a livello del collo, le sue mani su di me, essere avvolto dal suo calore, dal suo amore, dai suoi sorrisi dolci.
<<Jungkook, sapevi che Yoongi e Taehyung si vogliono sposare?>>, affermò poco dopo.

<<Davvero?>>, rimasi sorpreso. Yoongi hyung con un anello al dito? Chi l'avrebbe mai detto! Non riuscivo proprio ad immaginarlo come marito. In realtà neanche come fidanzato, ma da quando Taehyung era entrato nella sua vita tutto era cambiato. Persino il suo carattere. Era diventato più gentile, comprensivo, quasi irriconoscibile. Dormiva anche di meno, pur di stare con lui. E vedere l'hyung che non dorme di pomeriggio è una rarità.

<<Sì, sono tanto felice per loro>>, rispose baciandomi la spalla. Era così dolce.
<<Hyung hai freddo? Forse è meglio se vai a dormire>>, proposi. Stava tremando, e per quanto lo volessi accanto a me non potevo lasciarlo così. Il suo pigiama era bellissimo, grigio con i conigli. Glielo avevo regalato io, non pensavo lo avesse ancora.
<<Buonanotte allora>> affermò lasciandomi un bacio sulla guancia. Mi spostai in tempo per far si che si scontrasse con le mie labbra. Non ne avevo mai abbastanza dei suoi baci.

<<Buonanotte>>. risposi. Lui mi sorrise e se ne andò. Spensi la tv, pronto per aprire il divano letto. Avevo ceduto la mia stanza a mia madre, e non ne rimanevano libere, se non quella matrimoniale con Jimin. Non ci dormivamo da tanto, e non mi sembrava il caso farlo da solo. Così feci il letto, sdraiandomi sopra. Sapendo quanto lo avessi pagato, era nettamente scomodo. Avrei reclamato, o cambiato direttamente. Cercai di provare a dormire, ma gli eventi della giornata scorrevano nella mente come flashback, con un bellissimo lieto fine però. Vidi tutte le luci spegnersi e calare il silenzio. Ma non riuscivo a dormire. Così andai in bagno, giusto per svagarmi un attimo.

Sapevo cosa fare, ma non sapevo se fosse la scelta giusta. In bagno tornarono tutte le cose di Jimin. Notai i suoi bagnoschiuma alla vaniglia, i profumi, il dopo barba. La sua spazzola, lo spazzolino, le creme. SI curava moltissimo e rivedere tutte queste cose qui rendevano il tutto più reale. Alla fine, mi arresi, non riuscivo a pensare ad altro, e non volevo altro. Così mi recai in camera sua, cercando di fare meno rumore possibile. Raggiunsi a tastoni il letto, non vedevo assolutamente nulla. Quando lo trovai spostai le coperte, avvicinandomi a lui e abbracciandolo da dietro.

<<Posso dormire con te?>>, sussurrai.
<<Tua madre cosa penserà? Non voglio cambi opinione su di me>>, rispose accoccolandosi su di me.

<<Lei vuole che torniamo insieme, di sicuro ne sarebbe felice>>, ammisi. Immaginai un suo sorriso nel buio, che si trasformò in una carezza. La sua manina trovò la mia guancia, che accarezzò.

<<Ti ho aspettato per così tanto...che non ci credo stia accadendo>>, mormorò con voce spezzata.
<<Non piangere piccolo>>, risposi baciandolo.  

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~Unpredictable~ JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora