Capitolo 28

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Jimin's pov.

E così mi ritrovai qui, perso nei suoi occhi nocciola scuri, con le mani fra le sue e il sorriso stampato sulla faccia. Eravamo in comune, pronti a dire il sì che avrebbe cambiato la nostra vita radicalmente. Nei giorni precedenti ero emozionato, ma mai come ora. Quello che provo è così difficile da spiegare, un misto fra voglia di scappare a gambe levate per la paura e il desiderio di baciarlo. Taehyung per fortuna mi era stato vicino in tutto, eravamo andati a comprare il suo abito insieme a Yoongi. Loro erano i nostri testimoni d'onore. Alla mia famiglia non dissi nulla, non sapevo come fare. Di sicuro non sarebbero stati d'accordo con la mia decisione. Gli avevo già parlato di Jungkook, e ne sembravano contenti. Però non avrei mai potuto chiedergli di venire ad assistere al mio matrimonio con un ragazzo che avevano visto solo in foto, se non di sfuggita qualche volta al locale. Così cercai di godermi il più possibile la giornata senza pensare a nulla, senza farmi affliggere da tutto ciò che non avevo.

Jungkook mi guardava con amore, sicuro al mille per mille del passo che stava per fare.
<<Io, accolgo te, Park Jimin come mio sposo, prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita finché morte non ci separi>> mormorò mettendomi l'anello.
<<Io, accolgo te, Jeon Jungkook come mio sposo, prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita finché morte non ci separi>> ripetei. Seguì un boato di applausi, riprodotti dai nostri amici e dallo schiocco dei nostri baci. Ero al settimo cielo. Jungkook mi prese in braccio facendomi volteggiare in aria accompagnato dal suono melodioso della sua risata che risuonava nelle mie orecchie.
<<Tanti auguri ragazzi>>, disse Taehyung abbracciando prima me e poi Kookie. Lo tenni stretto, ringraziandolo in silenzio per la presenza e per tutto ciò che aveva sempre fatto per me, accompagnandomi in questo giorno, facendomi da testimone di nozze, rimanendo ancora una volta la seconda persona più importante della mia vita.

<<Ma guarda un po' cosa combina il maknae, sono davvero contento per te piccolo Jungkookie del mio cuore>>, affermò Yoongi stritolandolo. Jungkook si lamentò per il nomignolo, ma alla fine abbracciò il suo hyung con un sorriso sincero.
<<Grazie per essere qui, entrambi>>, affermò. Mi prese fra le sue braccia, lasciandomi un bacio sulla testa e unendo le nostre mani per ammirare da vicino gli anelli. Splendevano di luce propria, segno delle nostre promesse e del nostro amore.
<<Jimin sei mio marito, mio e di nessun altro>>, mormorò al mio orecchio. Ruotai di poco la testa per unire le nostre labbra in un tenero bacio che fece diventare passionale. Jungook era la mia calamita. La mia esatta metà.
<<Ragazzi su, dobbiamo festeggiare!>>, affermò Tae. Così uscimmo tutti dal comune, ridendo spensierati e raggiungendo in macchina casa nostra. Jungkook aveva organizzato un rinfresco in casa, chiamando un servizio di catering affinché preparasse tutto per il nostro arrivo. Almeno in questo avevo avuto la meglio io. Il nostro era stato un matrimonio semplicissimo, ma ci tenevo davvero tanto ad avere almeno la torta nuziale. Così mi accontentò.

Una volta arrivati a casa la trovai completamente rinnovata. Erano appese dappertutto foto nostre, fatte con la polaroid, decorazioni varie, e infine, al centro della stanza una meravigliosa torta nuziale a tre piani. All'apice era presente una nostra statuetta, era buffo vedere come mi avessero realizzato. Era curata nei minimi dettagli, i personaggi presenti sembravano veri, finché non notai una scritta in basso.

Tutto ciò che so, lo so solo perché ti amo

Fu seguita da altre ancora, che erano presenti in tutta la torta.

Ovunque tu sia, è la mia casa, la mia unica casa

Come ti vidi mi innamorai. E tu sorridi perché lo sai

Era stupenda, ed io mi sciolsi in lacrime. Piansi a dirotto di fronte a tutto quello che mi circondava, all'amore che aveva messo nel preparare tutto. Avevo un marito splendido.

<<Jimin che succede? Perché piangi?>>, domandò preoccupato. Mi voltai saltandogli in braccio. Un po' sorpreso mi tenne stretto a lui, accarezzandomi la schiena con la mano e cercando di tenermi su con l'altra.
<<Sono davvero felice, grazie per tutto>>, affermai baciandogli la guancia.
<<Oddio meno male, sono morto di paura, pensavo ti fossi pentito>>, affermò portandosi una mano sulla fronte.
<<Non potrei mai>>, risposi.

Così passò il pomeriggio fra brindisi, e regali. Ci fecero un sacco di foto, come da mia richiesta, in modo tale da poter creare un album. Verso sera Jungkook si mostrò insofferente. Guardava i nostri amici con disappunto, senza che ne capissi il motivo. Si era isolato già da tempo, sedendosi sul divano, guardando le notifiche del telefono. Inizalmente non ci feci molto caso, ma quando la sua mancanza si fece insistente, dovetti andarlo a prendere.

<<Che succede?>>, mormorai. Saltò sul posto, eppure avevo parlato piano.
<<Jimin sarò sincero e schietto come sempre>>, affermò voltandosi. Il suo sguardo era deciso, il che mi spaventò.
<<Dimmi>>, sussurrai. Mi portò le mani sul suo viso, continuando a guardarmi dolcemente.
<<Voglio fare l'amore con te, ma i nostri amici hanno pensato bene di rimanere ancora qui>>, affermò con disappunto. Gli sorrisi dolcemente lasciandogli un bacio a stampo. Jungkook sembrava quasi dipendente dal mio corpo, mi voleva in ogni momento, come se non ci vedessimo da anni, ed io amavo la passione presente fra di noi. Dal momento che anch'io lo desideravo moltissimo, chiesi cortesemente al mio amico di portasi dietro il ragazzo lasciandoci da soli. Tae come al solito fece uno sguardo complice facendomi segno di chiamarlo più tardi. Credeva davvero che gli avrei raccontato tutto?

Poco dopo se ne andarono, chiudendo forte la porta. Jungkook li spinse letteralmente fuori e quando sentì il rumore proveniente dall'ascensore si avventò sulle mie labbra. Mi prese di peso portandomi in camera da letto e posandomi delicatamente su di esso. Si fece spazio fra le mie gambe, aiutandomi a togliere la giacca e la cravatta. Erano dannatamente scomodi quegli indumenti in quel momento. Fece sfiorare le nostre intimità portandomi a gemere rumorosamente accanto al suo orecchio. MI baciò il collo che ruotai per lasciargli più spazio. Notai poco dopo i petali di rosa sparsi sulle coperte. Ne presi in mano uno annusandone il profumo e sentendomi ancora una volta su di giri dall'emozione. Jungkook mi sorrise dolcemente prima di levarmi anche i pantaloni insieme ai boxer, ultimo indumento rimasto. Prima che potesse avventarsi sulla mia erezione invertii le posizioni, denudandolo a mia volta. Il suo corpo era stupendo, qualcosa che non avrei mai smesso di ammirare.

<<Ti piace quello che vedi?>>, scherzò. Dovetti distogliere lo sguardo per l'imbarazzo. I suoi occhi pieni di lussuria mi facevano sentire bello, importante, unico per lui. Così unendo di nuovo le nostre labbra, prese un preservativo dal cassetto accanto al letto e se lo infilò.
<<Sono felice di averti sposato, e di averti qui con me>>, mormorai. Mi penetrò lentamente, con estrema cautela, cercando come ogni volta di cogliere ogni mio possibile segnale di dolore, amandomi in silenzio attraverso l'unione dei nostri corpi. L'amplesso di fece sempre più rovente, finché prima di venire non mi disse una frase che mi sconvolse la prima volta che la sentì.
<<Sei il mio punto di non ritorno>>, mormorò accasciandosi stanco e sudato su di me.  

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~Unpredictable~ JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora