Jimin's pov
Odiavo profondamente lavorare in questi giorni. Era tutto così monotono e ripetitivo da annoiarmi. Avevo lasciato perdere un po' l'azienda di Jungkook, perché da quanto avevo capito dalla nostra ultima chiacchierata, non sembrava particolarmente contento di questo mio avvicinamento. In parte posso capirlo, forse ora che non stiamo più insieme pensa che voglia prendere il suo posto o approfittarmene, ma non lo farei mai. Nessuno può dirigere quell'azienda meglio di lui. D'altro canto, il lavoro in pizzeria si faceva sempre più intenso, ero diventato quasi una macchina lavoro, agivo in modo meccanico con movimenti ripetuti. Mi facevo impressione da solo. Taehyung e Yoongi avevano pensato di abbandonarmi entrambi, cercando casa. Gli chiesi come mai non volessero rimanere in quella che condividevamo, ma dissero di dover cercare un posto loro, di costruirlo da capo insieme in modo tale da accontentare le richieste di entrami. Mi sarebbe piaciuto fare anch'io così con Kookie, ma lui aveva deciso di fare tutto da solo. Per fortuna la casa restò a me, anche se era un po' che non ci andavo. Questi giorni li passai da mia madre, cercando di non farmi odiare per averle nascosto il matrimonio. Aveva tutte le ragioni del caso, ma ormai il danno era fatto, e che danno. Le promisi che le avrei fatto conoscere mio marito prima o poi, ma non ero sicuro se Jungkook fosse intenzionato o no. La presenza di Yugyeom lo confondeva, lo attraeva probabilmente. Li vedevo sempre più uniti, e gli sguardi che si lanciavano mi ferivano profondamente. Come dissi a lui però, finché il suo cuore batterà per me, non mi arrenderò.
Passavano le giornate, e non mi cercava, mai. Rispondeva a qualche stories che mettevo appositamente per provocarlo, o per richiamare semplicemente la sua attenzione. A volte ci incontravamo in giro, in azienda, o Yoongi mi aiutava a trovarlo. Quel ragazzo gli vuole davvero un gran bene e quanto pare sta dalla mia parte. Ha capito che la felicità del suo migliore amico è con me. Come non amarlo?
Mi concentrai tanto sulla pizzeria per ottenere qualche riconoscimento. Ormai lavoravo lì da tanto tempo, e il capo parlava molto bene di me. Vivere da solo era difficile economicamente, la casa non era di mia proprietà e l'affitto costava caro. Inizialmente dividendo le spese con Tae era tutto più semplice, ma ora dovrò rimboccarmi le maniche.
Mi ero messo a pulire i tavoli, come al solito, aspettando che i primi clienti facessero il loro ingresso in sala. Si avvicinava la fine dell'estate, e come al solito, avemmo molte prenotazioni. Io e Minhyuk ci impegnammo molto per fare bella figura. Eravamo una bella squadra insieme. Anzi, a dire il vero era un po' che non lo vedevo, forse era in ritardo.
<<Buongiorno>>, sentii le porte automatiche aprirsi e mi catapultai in sala. Sorrisi di cuore vedendo chi fosse il cliente.
<<Buongiorno a te>>, risposi. Jungkook mi sorrideva teneramente, mentre teneva in mano una valigetta piena probabilmente di documenti da firmare.
<<Come mai qui?>>, chiesi curioso.
<<Sono venuto apposta mezz'ora prima dell'apertura per parlare con te, poi vado in azienda, ho delle riunioni importanti oggi>>, affermò sedendosi. Lo seguii subito, morendo dalla voglia di sapere se ci fosse altro, se anche lui, mi avesse pensato un po'. Dopo il nostro bacio non avevo fatto altro che immaginarmi il nostro ricongiungimento, e non c'era nulla che potessi fare per cambiare pensiero, per distogliere l'attenzione dall'emozione che provavo ogni volta che lo vedevo.<<Dimmi tutto>>, appoggiai la testa su una mano, incollando gli occhi al suo viso, al suo corpo splendido, messo in risalto dal completo che indossava. Vorrei tanto toccarlo, baciarlo, riaverlo con me, anche solo per una notte. Sentirmi di nuovo suo per una notte.
<<Hai fatto un bel lavoro in azienda, ho notato come sia tutto perfettamente in ordine. I miei soci sono soddisfatti e questo è l'importante. Certamente non avrai fatto tutto da solo, ma sono contento di vedere che hai imparato qualcosa di nuovo. Ti è piaciuto?>>, chiese. Si stava davvero complimentando con me o sognavo?
<<Si è stata una esperienza nuova, ma non è il mio ambiente. Certamente nel caso in cui avessi bisogno di me ci sarò, ma non voglio abbandonare la pizzeria>>, ammisi. Se potessi lo aiuterei in tutto, se solo lo volesse, ma qui ho i miei clienti fidati, le miei amicizie, un posto sicuro. Ora come ora se dovessimo litigare di nuovo sarei il primo che caccerebbe a calci, lui è il proprietario.
<<Immaginavo, comunque non c'è problema, non ti stavo chiedendo di venire a lavorare per me>>, continuò.
<<Ah ok>>, rimasi leggermente infastidito dalle sue parole. Avrebbe potuto dirlo in un altro modo, ma non ero nella condizione di lamentarmi, e stetti zitto.<<Sei venuto solo per questo?>>, domandai cambiando posto. Da di fronte mi sedetti accanto a lui, aspettando che il suo sguardo si posasse su di me. Fece un respiro profondo, e mi prese le mani nelle sue.
<<Jimin quello che hai visto l'altra volta diventerà quotidianità. Yugyeom vive a casa ormai e rimarrà lì con me. Ha le sue cose lì, e ormai è passato quasi un mese da quando si è traferito. Se questo ti turba, ti chiedo per favore di non venire a casa perché non voglio litigi fra di voi>>, spiegò. Rimasi pietrificato, mi aspettavo tutto ma non questo. Non assolutamente questo.
<<Non mi vuoi lì>>, domandai con un filo di voce. Mi stava chiedendo di lasciargli campo libero? Come avrei potuto farlo?
<<Non è proprio così, ma ho avuto una litigata con lui quando te ne sei andato e non vorrei che si ripetesse>>, continuò. Le litigate con me non contano? Quello che mi sta chiedendo è impossibile, non posso accettarlo.
<<Lui è geloso di te, e non sopporta vederci insieme. Tra di noi è finita Jimin ed è giusto che prendiamo un po' le distanze. Potrai venire quando vuoi a casa per prendere le tue cose, per vederci magari per un caffè, ma nulla di più>>, sentenziò.<<Per un caffè? Sei serio? Jungkook cosa ti è successo? Due giorni fa sembrava tutto il contrario, sembrava fossimo tornati alla normalità, soli tu ed io>>, affermai sconsolato. Yugyeom era riuscito a persuaderlo così tanto da fargli cambiare idea su di me da non volermi più vedere. Spero solo non arrivi ad altro.
<<I baci che ci siamo dati, che tu mi hai dato anzi, erano baci d'addio. Voglio provare ad iniziare una nuova vita ok? Sarebbe carino se me lo lasciassi fare>> disse. Mi guardava dritto negli occhi, con sguardo pieno di superiorità e freddezza. Questo non era il mio Kookie.
<<Vattene da qui, non voglio essere più umiliato da te>>, risposi alzandomi. Cercai a tutti i costi di trattenere le lacrime, ma era così difficile da spezzarmi il respiro.
<<L'amore non è un'umiliazione>>, mi seguì.<<Tu non sai cosa sia l'amore, altrimenti non mi diresti queste cose sapendo quanto ti amo>>, sbraitai. Per lui ero una certezza, qualcuno da cui tornare sempre, non si rendeva conto di come stessi. A lui bastava sapere che qualsiasi cosa avesse fatto, detto, deciso, io lo avrei seguito. E giuro che sarei anche disposto a farlo se non mi tradisse con un altro, se questo potesse ricomporre il nostro amore.
<<L'unico amore che abbia mai provato nella mia vita è stato quello per te. E sai cosa mi ha insegnato? Che quando ami, devi fare di tutto affinché la persona al tuo fianco stia bene, ed io vedo che soffri. Per questo ti chiedo, Jimin, lasciamoci in serenità>> sussurrò ad un passo dal mio viso.-----------------------------------------
Fatemi sapere cosa ne pensate❤️
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~Unpredictable~ Jikook
FanfictionJimin e Jungkook sono due poli opposti che si richiamano continuamente. Il primo pauroso, gentile, sincero, riservato. Il secondo passionale, schietto, bugiardo, deciso in tutto quello che fa. Sarà una pizzeria a farli incontrare, e dal primo sguard...