Jimin's pov
Jungkook non riusciva a fare chiarezza con quello che provava, troppo spaventato dai mostri del passato per andare avanti. Non era semplice per lui lasciarsi andare, credere di potercela fare. Ma io lo avrei aiutato, mi sarei ripreso mio marito, e l'amore che nutriva per me.
<<Forse un giorno ritroverò il coraggio di prima. Partendo col parlare con mio padre, e affrontare Jackson>>, continuò.
<<Non sono queste le lotte che devi sostenere Kookie, o forse sì, ma sono di minore importanza. Devi capire cosa ti rende felice e cosa vuoi fare della tua vita. Devi fare chiarezza nel tuo cuore, perché Yugyeom è una persona, ha diritto anche lui di avere qualcuno che lo ami, e ne ho diritto anch'io>>, spiegai. Alzò la testa di scatto, colpito dalle mie parole. Ho 24 anni, ancora tanti sogni, tra cui quello di avere una famiglia anch'io. Vorrei tanto presentargli mia madre, mio fratello, ma non ne ho mai avuto occasione. Hanno scoperto del matrimonio in malo modo, sono rimasti sorpresi dalla mancanza di un invito, e questo non potrò mai perdonarmelo.<<Il problema è che non so neanche io cosa voglio davvero. Vorrei ricostruire qualcosa con te, ma il pensiero di Yugyeom mi opprime. Sento di essere legato a lui in qualche modo, forse per riconoscenza, o un legame di affetto, non so. Lui c'è stato quando ho sofferto, mi ha aiutato a rialzarmi, mi ha amato, ha rinunciato a tante cose per me>>, spiegò. Abbassai lo sguardo. Le sue parole non mi ferivano più come prima, ma non mi lasciavano neanche indifferente. Vedevo come stesse bene con lui, come si sentisse tranquillo, come fosse se stesso. Con me sembra quasi forzato a volte. Si impegna tanto per far sì che tutto proceda per il verso giusto, ed io lo apprezzo. Vorrei che le cose andassero diversamente, ma non è possibile. Non ancora almeno.
<<Ti serve del tempo per capire, e per quanto mi dia fastidio il fatto che tu debba scegliere fra noi due, cercherò di accettarlo, perché non voglio perderti>>, ammisi. Mi sorrise dolcemente, intrecciando le nostre dita.
<<JImin credo che tu stia dando per scontato i miei sentimenti, ti sei convinto di qualcosa che non esiste, e sembra tu non voglia cambiare idea>>, affermò.
<<Credevo che lui non fosse così importante....insomma rispetto a me almeno....mi sono sbagliato?>> chiesi allarmato.
<<Tu non capisci quanto sei importante per me. Quando ti guardo, vede l'unico uomo che abbia mai amato in tutta la mia vita, vedo mio marito, il mio passato, ricordo tanti momenti belli. L'uomo per cui ho fatto di tutto pur di averlo. Che ho sposato credendo di non poter vivere senza di lui, e ancora oggi credo non sia possibile. Mi sento legato a te, e il solo pensiero di saperti lontano o con un altro mi distrugge. Non c'è nient'altro che mi ferisce di più che vederti con un altro>>, spiegò.<<Se sono così importante, perché devi scegliere, perché non puoi sbattere Yugyeom fuori di casa e provare a costruire qualcosa insieme>>, chiesi. Cercai di contenermi dal piangere, ma avevo bisogno di parlare con il cuore in mano affinché gli arrivassero le mie parole. Affinché lo scuotessero e lo riportassero da me.
<<Per il motivo che ti ho spiegato, ho solo bisogno di tempo hyung>>, rispose. Distolsi lo sguardo, ripotandolo all'album. Mi ero arrabbiato così tanto una volta scoperto ciò che aveva fatto, a come mi aveva mentito per mesi, ora bramo ogni momento passato insieme.
<<Inoltre hai deciso tu di lasciare tutto com'è, hai detto di non voler tornare insieme, provando a passare un po' di tempo uniti, e vedere come procedeva>>, continuò.<<L'ho detto per scuoterti, perché credevo che mettendoti di fronte una scelta, avresti scelto me. Comunque non importa, è umiliante continuare a parlarne>>, affermai alzandomi. Mi riportò fra le sue braccia, sfiorandomi il collo con le dita, salendo poi sulle labbra, sulle quali soffermò lo sguardo.
<<Non te ne andrai vero?>>, chiese preoccupato.
<<Rimarrò con te. Cerca però di capire la situazione, perché ho dei sentimenti anch'io e stamattina vedere le sue braccia attorno a te non è stato bello>>, affermai. Jungkook non disse più nulla, si alzò semplicemente e lasciò la stanza. Io invece, rimisi tutto in ordine, lasciando la mente scorrere i pensieri in libertà.Sentii il campanello suonare, ma non me ne preoccupai. Sicuramente era Yugyeom, e non avevo voglia di vederlo. Così andai in camera mia, finché passando per il corridoio, non avvertii una voce femminile. Scesi le scale, facendo attenzione a non passare per il soggiorno, ma sentii qualcuno chiamarmi.
<<Jimin tesoro! Anche tu qui? Come stai caro?>>, la madre di Jungkook mi guardava sorridente, sorpresa di vedermi.
<<Lei sa...di noi?>>, chiesi sottovoce.
<<Si, mi ha raccontato tutto>>, si intromise.
<<Io sto bene comunque, tu?>>, domandai abbracciandola.<<Un po' dispiaciuta, non vedo mio figlio da troppo tempo ormai. Jungkook perché non torni a casa qualche volta? Magari anche con Jimin, potresti presentarlo ai tuoi fratelli con una cena. Manchi anche a Minseoo, sai mi chiede sempre di te>>, propose.
<<Chi è Minseoo?>>, domandai curioso.
<<La nostra domestica, mi conosce da quando ero piccolo. Mamma non credo sia il caso, Jimin non penso se la senta, è una situazione delicata fra di noi ora>>, spiegò.
<<Non parlare per me, mi piacerebbe molto invece>>, risposi sorridente. Il viso di sua madre si illuminò. Poverina, le deve mancare davvero tanto il figlio. Potrebbe almeno chiamarla ogni tanto, giusto per non farla stare in pensiero.<<Posso rimanere a pranzo?>>, chiese. Io annuii, anche se Jungkook sembrava contrariato. So che non dovrei immischiarmi nel rapporto con sua madre, ma credo di far parte anch'io della sua famiglia, e mi piacerebbe che il mio pensiero venisse preso in considerazione.
<<Ok, rimani. Devo parlare un attimo con Jimin>>, affermò portandomi via di lì. Mi trascinò letteralmente su per le scale, con un nervosismo che raramente gli avevo visto usare con me. Mi portò in camera sua, sbattendo la porta alle sue spalle.
<<Che diavolo ti è preso? Adesso insisterà con questa cosa della cena con i miei fratelli, non ci sarà verso di farle cambiare idea!>>, urlò.<<Scusami, non pensavo la prendessi così. Voleva solo trascorrere un po' di tempo con te>>, risposi avvicinandomi. Mi fermò con il braccio.
<<Lo so, ma ora non mi va. Abbiamo appena parlato di cose importanti e non sono dell'umore per stare con lei>>, ammise. Si sedette sul letto, prendendosi la testa fra le mani, esasperato.
<<Mi dispiace allora, non mi intrometterò più. Posso trovare una scusa e chiederle di tornare un altro giorno, o dirle che non posso venire a casa tua. Anche se mi piacerebbe conoscere il luogo in cui sei cresciuto, non ho mai visto neanche i tuoi fratelli....comunque non importa, ne usciremo>>, affermai voltandomi. Raggiunsi la porta, ma quando afferrai la maniglia, lui mi fermò.<<Scusami tu piccolo, non so perché ho reagito così>>, rispose lasciandomi un bacio a stampo. Lo abbracciai, accarezzandogli la schiena. Jungkook rimase immobile, godendosi le mie coccole e aspettando un mio segnale per scendere di sotto. Così lo presi per mano, e ritornammo da sua madre, che ci accolse preoccupata.
<<Io posso andare via...torno magari domani>> propose.
<<No mamma, sarà bello trascorrere una giornata insieme. Vieni, prepariamo il pranzo>> rispose portandola in cucina. Ero tanto orgoglioso di lui.-------------------------------------------------
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~Unpredictable~ Jikook
FanfictionJimin e Jungkook sono due poli opposti che si richiamano continuamente. Il primo pauroso, gentile, sincero, riservato. Il secondo passionale, schietto, bugiardo, deciso in tutto quello che fa. Sarà una pizzeria a farli incontrare, e dal primo sguard...