Capitolo 16

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Jimin's pov

<<Non ci credo, non ci posso credere>>, affermai fissando lo schermo del telefono. Era stata una sera uguale alle altre, vidi un film con Tae, mi feci una doccia, finché come solito fare prima di prendere sonno, passavo qualche minuto sui social. Scelta assolutamente sbagliata.
Era l'una passata quando vidi ciò che avevo di più temuto in questo periodo: Jungkook abbracciato ad un altro. Uno dei suoi amici aveva registrato un video in cui ballavano, e proprio dietro di loro c'era Kookie con un tizio. Potevo vedere benissimo come i loro corpi si stessero sfiorando, com'erano ormai pelle contro pelle, non mi è difficile immaginare come sia finita. Chiusi più volte gli occhi per capire se stessi immaginando o se fossi davvero così sfortunato in amore. Glielo avevo chiesto esplicitamente di non sparire, di non farmi soffrire, ed eccolo qui, con un altro. Le immagini erano chiare, e lui non mi avrebbe più visto, mai.

Era passata una settimana dall'ultima volta in cui ci eravamo sentiti e visti, aveva trovato un sacco di scuse, dicendo che era impegnato con la famiglia e altre stupidate varie. Neanche due minuti per salutarmi? Per guardarmi negli occhi? Certo, il principino aveva altre priorità.
<<Forse sono solo amici, ed erano un po' brilli>>, affermo Tae. Ringraziai la sua buona fede, cercava sempre di notare il meglio di tutti, ma Jungkook era ingiustificabile.
<<Se c'è andato a letto può scordarsi di me>>, affermai chiudendomi in camera. Non chiusi occhio per tutta la notte, rimasi a riguardare mille volte quelle storie, e la sua chat, che bloccai. Non mi sentivo in vena di ascoltare spiegazioni, né di provare a giustificarlo, so solo di sentirmi dannatamente male.
Fu con queste convinzioni che andai avanti nei giorni seguenti, alzandomi dal letto e trascinandomi completamente fino alla cucina. Finché un giorno lo vidi. Era seduto esattamente davanti a me, con il viso stanco, gli occhi rossi e i vestiti stropicciati. Chissà per qualche motivo.

<<Hyung...>> mormorò.
<<Non dire niente, non ci sono parole>>, lo bloccai. Non mi ha dato neanche il tempo di realizzare la cosa, di capire cosa volessi fare con lui, di superare questa faccenda che già si trovava qui. L'ha sempre fatto, non mi ha mai lasciato spazio per riflettere.
<<So che hai visto quelle storie, le ho viste anch'io e non puoi capire quanto mi dispiace. Devi ascoltarmi, c'è una spiegazione a quello che è successo>>, iniziò. Non aveva proprio dignità. Cos'era, la passione del momento? Non era riuscito a placarsi? Erano gli ormoni?
<<Sentiamola allora>>, lo sfidai. Volevo vedere fino a che punto si sarebbe spinto. Inutile dire quanto una parte di me fosse felice di vederlo. Era passato così tanto tempo, e mi era mancato, troppo. Distolsi più volte lo sguardo per non cedere, perché so che se solo si fosse avvicinato un po' di più sarei finito fra le sue braccia, e lì sarei rimasto.

<<Ero venuto al locale e ti ho visto abbracciato ad un ragazzo, il tuo collega, e...mi sono sentito strano. Ero preso dalla rabbia, non sopportavo vedere le sue mani su di te e così sono andato in discoteca>>
<<Ti sei voluto vendicare per un film che ti sei creato da solo, dovuto al fatto che eri geloso del mio collega?>>, risi. E poi il melodrammatico, problematico ero io. Almeno non facevo queste scene infantili. Ha visto un abbraccio, nulla di più. Io e Minhyuk ci conosciamo da mesi, lui è fidanzato, ed io sono perso per quest'idiota che ho di fronte. Se solo si soffermasse a pensare prima di agire, ora ci staremmo baciando.
<<Non sono geloso>>, affermò alzandosi.

<<Vattene da casa mia>> risposi. Mi ero stancato di ascoltare quelle stupidità e avevo un sacco di sonno da recuperare. Jungkook mi prese per un braccio fino a scontrarmi con il suo petto. Mi guardò dritto negli occhi, mentre il viso si avvicinava sempre di più al mio. I nostri respiri si fusero, e i nostri nasi si sfioravano. <<Sono geloso ok? Non accetto che nessuno ti sfiori come faccio io, ti guardi, ti baci, si complimenti, tu sei solo mio>>, affermò sfiorando le nostre labbra.

<<Io non ti appartengo>>, mormorai staccandomi. Non poteva strusciarsi con uno la sera prima, e poi venire da me rivendicando la sua posizione di maschio alfa, non funzionava così, avevo dei sentimenti, e la sua vicinanza mi faceva male.
<<Non è successo nulla con il ragazzo di ieri, ci siamo baciati, ma nulla di più>>, affermò. Sentì una morsa al petto. Un bacio? Come può aver baciato qualcuno se dice di essere geloso di me, come può anche solamente sentire attrazione per un altro. Mi sentivo male, e mi veniva da piangere. Non volevo dargli però questa soddisfazione.
<<Ti prego vai via da qui>>, esclamai sedendomi a terra. Mi mancava la terra sotto i piedi, continuavo ad avere la loro immagini davanti agli occhi, e il mio cuore si stava spezzando in mille pezzi. L'ambiente era soffocante, impregnato del suo profumo, le sue mani continuavano a toccarmi frenetiche mentre la sua voce mi chiamava. Volevo Tae.

<<Lui ha cercato di sedurmi, ma quando siamo andati in bagno mi sono fermato, perché non riuscivo a toccarlo, non riuscivo a non pensare a come ti saresti sentito se mi fossi concesso. Ti assicuro che sono scappato da lì, sono tornato a casa ed ero distrutto. Per la prima volta nella mia vita ho avuto paura di perdere qualcuno, di perderti>>, mormorò. Almeno qualcosa di intelligente l'aveva pensato.
<<Hai deciso di farmi soffrire perché eri geloso, e alla prima occasione cedi alle avances del primo che incontri? Non hai un po' di rispetto per me? Per me che ti stavo aspettando da una settimana? Per me che ho cercato in tutti i modi di contattarti e tu non hai fatto altro che evitarmi? Cosa devo pensare di te Jungkook? Questo è quello che provi per me? Devo proprio contare poco nella tua vita>>, affermai lasciandolo da solo. Mi misi in un angolo, lasciandomi completamente andare. Piansi a dirotto, avevo bisogno di esternare tutto quello che mi ero lasciato dentro per tutte le notti insonni. Lui si avvicinò in silenzio, ma il suo contatto, la sua voce, mi intontiva, mi spezzava il cuore. Mi aveva distrutto.

<<Non ci sono andato a letto, devi credermi Jimin>>, affermò alzandomi il mento. Lui era così, bello quanto libero. Ero stato uno stupido a pensare che potesse volere qualcosa di serio. Avevo messo il cuore ancora una volta in qualcosa di sbagliato, e me pentivo amaramente. Ero stato un gioco, un fottuto gioco che aveva portato avanti per troppo tempo, facendomi anche sentire in colpa per averlo tenuto lontano.
<<Vattene da qui, ho bisogno di pensare>>, affermai alzandomi. Mi asciugai gli occhi con la manica della maglietta e lo spinsi letteralmente fuori da casa mia. Protestò un po', ma alla fine se ne andò. Anzi quello fu quello che pensai. Rimase fuori, seduto, dicendo che mi avrebbe aspettato, che era pentito del suo errore. Ma non gli credevo, non potevo.

Ma fu quando una frase uscì dalla sua bocca che toccai il fondo.

<<Sei il mio punto di non ritorno>>, mormorò. Crollai. Ormai ne ero dentro fino al collo, e ne ebbi la certezza. Mi ero innamorato di lui.  

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~Unpredictable~ JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora